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Decreto sblocca pagamenti: oltre 15milioni di euro per Andria

Un prestito trentennale per ripagare i debiti della Pubblica Amministrazione. Nella BAT anche Margherita di Savoia e Trinitapoli

Era nell'aria e da pochissimi giorni è realtà: il Comune di Andria rientra tra i comuni italiani che hanno fatto richiesta di una quota del Fondo istituito dallo Stato con il "decreto sblocca-pagamenti" (n. 35/2013) per assicurare la liquidità necessaria ad estinguere debiti certi, liquidi ed esigibili degli enti locali al 31 dicembre 2012. Per la Città di Andria la richiesta dell'amministrazione comunale era stata ingente e di 23 milioni 868 mila euro. Nel decreto approvato lo scorso 5 giugno, tuttavia, il prestito approvato è stato di 15 milioni 333 mila euro.

L'articolo 1 del decreto legge, prevede che gli enti locali che non possono far fronte ai pagamenti dei debiti per carenza di liquidità, chiedano alla Cassa depositi e prestiti anticipazioni di liquidità. Ciò consentirà agli stessi enti di procedere ai pagamenti dei propri debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati entro fine anno scorso. La restituzione della somma ottenuta, poi, avverrà per i prossimi trent'anni dopo apposita stipula contrattuale, con un piano di ammortamento a rate costanti, comprensive di quota capitale e quota interessi.

In Italia sono stati ben 1.508 gli enti locali aggiudicatari di una quota dei 3,6 miliardi di euro posti a disposizione di questo Fondo e nella Provincia di Barletta - Andria - Trani vi sono altri due comuni oltre Andria: si tratta di Margherita di Savoia, che ottiene 5 milioni 743 mila euro contro una richiesta di 9 milioni 189 mila e Trinitapoli, a cui vanno 981 mila euro (la richiesta iniziale era stata di 1 milione 570 mila).
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