
Territorio
Contratti a ribasso : il mondo olivicolo alza la voce
Compromettono la tenuta del mercato dell’olio extravergine di oliva italiano
Puglia - lunedì 17 novembre 2025
10.55
Il mondo olivicolo alza la voce contro chi sta imponendo contratti a ribasso che stanno compromettendo la tenuta del mercato dell'olio extravergine di oliva italiano. A lanciare l'ennesimo allarme è Coldiretti Puglia, che sostiene la battaglia di Unaprol, Consorzio Olivicolo Italiano, con il presidente David Granieri che annuncia la volontà di denunciare ogni pratica sleale e chiede al Masaf interventi immediati attraverso l'Ispettorato Centrale Controllo Qualità (Icqrf). Secondo Coldiretti e Unaprol, il mercato nazionale è oggi sotto forte pressione per via di massicce importazioni di olio proveniente dall'estero, comprese produzioni extra-Ue, con l'obiettivo di comprimere artificialmente i prezzi alla produzione italiana. "Non possiamo accettare che il nostro extravergine venga svenduto, non esiste alcuna ragione che giustifichi un prezzo al di sotto del minimo indispensabile per garantire la sopravvivenza dell'intero comparto." Denuncia Granieri, nel sottolineare che "l'olio extravergine italiano ha un valore, non un costo, con le produzioni di Paesi terzi che non possono essere 'nazionalizzate, l'origine deve essere chiara, garantita, tutelata. Per questo chiediamo massima trasparenza".
Unaprol chiede tre azioni urgenti, a partire dall'attivazione di una Cabina di Regia straordinaria che coinvolga tutte le Forze dell'Ordine competenti così da coordinare in modo unitario il contrasto alle irregolarità. A ciò si aggiunge la richiesta di un piano straordinario di controlli nei porti e nei principali punti di ingresso, insieme all'Agenzia delle Dogane, con l'obiettivo di verificare in maniera rigorosa l'origine reale dei prodotti e il rispetto dei limiti europei relativi ai residui fitosanitari. Allo stesso tempo, secondo il Consorzio, è indispensabile intensificare il monitoraggio sulle operazioni dei contratti futures nelle principali Borse Merci, così da individuare eventuali manovre speculative o possibili frodi sull'origine. "Il settore olivicolo - oleario vale non solo per il mercato ma per la tenuta sociale dei territori", insiste Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia e consigliere Unaprol, nel sottolineare che "va protetto da chi vuole sfruttare il marchio Italia senza rispettarne le regole. Pur essendo oggi il terzo produttore mondiale, l'Italia mantiene una leadership qualitativa grazie alle oltre 500 varietà autoctone e a una capacità produttiva che nessun altro Paese può eguagliare senza costi aggiuntivi, ma per difendere questo immenso valore servono controlli europei più stringenti, tracciabilità completa e regole che premino la qualità e non la speculazione". Sul fronte delle disponibilità interne, Unaprol segnala che le giacenze di olio italiano risultavano azzerate già a fine settembre e, a fine ottobre, ancora a livelli minimi storici.
Unaprol chiede tre azioni urgenti, a partire dall'attivazione di una Cabina di Regia straordinaria che coinvolga tutte le Forze dell'Ordine competenti così da coordinare in modo unitario il contrasto alle irregolarità. A ciò si aggiunge la richiesta di un piano straordinario di controlli nei porti e nei principali punti di ingresso, insieme all'Agenzia delle Dogane, con l'obiettivo di verificare in maniera rigorosa l'origine reale dei prodotti e il rispetto dei limiti europei relativi ai residui fitosanitari. Allo stesso tempo, secondo il Consorzio, è indispensabile intensificare il monitoraggio sulle operazioni dei contratti futures nelle principali Borse Merci, così da individuare eventuali manovre speculative o possibili frodi sull'origine. "Il settore olivicolo - oleario vale non solo per il mercato ma per la tenuta sociale dei territori", insiste Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia e consigliere Unaprol, nel sottolineare che "va protetto da chi vuole sfruttare il marchio Italia senza rispettarne le regole. Pur essendo oggi il terzo produttore mondiale, l'Italia mantiene una leadership qualitativa grazie alle oltre 500 varietà autoctone e a una capacità produttiva che nessun altro Paese può eguagliare senza costi aggiuntivi, ma per difendere questo immenso valore servono controlli europei più stringenti, tracciabilità completa e regole che premino la qualità e non la speculazione". Sul fronte delle disponibilità interne, Unaprol segnala che le giacenze di olio italiano risultavano azzerate già a fine settembre e, a fine ottobre, ancora a livelli minimi storici.


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