Resistenza Vigili Barletta
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Appuntamenti

2° Mostra Itinerante sulla Liberazione

Dal 24 aprile al 5 maggio i giovani della Quercia organizzano la 2° Mostra sulla Liberazione. Sarà ricordato l'eccidio dei vigili urbani e dei netturbini avvenuto a Barletta nel settembre del '43


2° Mostra Itinerante sulla Liberazione
24 aprile dalle ore 18 c/o comitato de Lista di Fazio
Dal 24 aprile al 5 maggio i giovani della Quercia organizzano la 2° Mostra Itinerante sulla Liberazione.
In tutti i circoli della Sinistra Giovanile della 6° Provincia saranno allestiti in questi giorni dei pannelli contenenti foto e documenti riguardanti i momenti più significativi della lotta per la Liberazione che hanno caratterizzato attraverso momenti tragici il nostro territorio.

Sarà ricordato l'eccidio dei vigili urbani e dei netturbini avvenuto a Barletta nel settembre del '43, che grazie all'emerito Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha consentito a tutti gli italiani di conoscere la portata storica dell'avvenimento per cui "il filo dell'unità d'Italia non si spezzò" insignendo Barletta della Medaglia d'oro al valor civile.
Innumerevoli gli episodi di eroismo che dimostrano come il Mezzogiorno non fu indifferente ai fatti della Liberazione Nazionale, infatti sarà ricordato anche il tragico avvenimento di S.Ferdinando di Puglia dove nel febbraio del '48 una manifestazione di braccianti scatenò una violenta repressione poliziesca. Un avvenimento questo che seppur non legato direttamente alla storia della Liberazione rappresenta i sacrifici che gli uomini meridionali dovettero sostenere per raggiungere il progresso democratico.

Nella Mostra saranno ricordati anche alcuni personaggi della nostra terra che hanno dato il contributo alla lotta di Liberazione nel Nord Italia come il Capitano Nicola Leone di Trinitapoli che a 37 anni combattè perla 3° Brigata Ligure e fu Comandante del 2° Distaccamento ai laghi di Gorzente formato da circa 100 uomini. Giuseppe Pappolla ex podestà di Trani che continuò a rappresentare i suoi cittadini, nonostante il fascismo fosse ormai caduto, proteggendo 48 concittadini e decorato per questo da Vittorio Emanuele.
E ancora il 6 novembre 1943, poco dopo l'armistizio (8 Settembre dello stesso anno), il bombardamento di Canosa di Puglia. Alcuni palazzi rimasero danneggiati (comprese le adiacenti chiese di San Francesco e San Biagio e parte del Palazzo di Città), altri ancora rasi al suolo, e 57 persone persero la vita. Nell'aprile 2001 il Comune di Canosa fu insignito della Medaglia di bronzo al Valor Civile in ricordo della tragedia.

Andria che fu devastata anch'essa dai bombardamenti tedeschi e dopo la seconda guerra mondiale, nel marzo del 1946, il rifiuto di una ditta locale di assumere quattro reduci, scoppiò in una rivolta contadina, che vide il sequestro di alcuni proprietari terrieri e l'erezione di barricate. Ci furono scontri cruenti con le forze dell'ordine e sembrò che fosse stato trovato un accordo: ma al momento del discorso che doveva tenere il celebre sindacalista Di Vittorio fu sparato un colpo d'arma da fuoco, facendo rinascere i disordini: fu assaltato il palazzo di una famiglia di proprietari terrieri (i Porro) e vennero linciate due anziane sorelle (Carolina e Luisa Porro). In seguito a tali fatti fu inviato l'esercito che riuscì a sedare la rivolta con una dura repressione.
Il collegamento tra questi avvenimenti non è casuale, conoscere la storia del proprio territorio consente ai tutti di aumentare il senso di appartenenza ad una nuova Provincia che è avvertita ancora in maniera molto distante. E' innegabile come questo territorio sia unito da una vocazione storica che è poco conosciuta soprattutto tra le giovani generazioni.

Gaetano D'Agnelli - responsabile Sg Canosa di Puglia
Foto scattata dai tedeschi pochi attimi prima della fucilazione. Tratto dal sito del sindacato S.U.L.P.M.
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