
Dissesto idrogeologico, nella BAT consumati 11mila ettari
Gli ingegneri: “Non c’è sviluppo senza suolo, serve una strategia condivisa”
giovedì 15 maggio 2025
14.28
iReport
Alla luce dei dati diffusi da Coldiretti Puglia, basati su fonti ISPRA, che evidenziano come nella Bat risultano consumati poco più di 11mila ettari, l'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Barletta Andria Trani intende esprimere profonda preoccupazione per lo stato di fragilità del territorio e la necessità urgente di interventi mirati e sistemici. "Il dissesto idrogeologico, aggravato dagli effetti del cambiamento climatico e da fenomeni meteorologici sempre più violenti e imprevedibili, impone una riflessione seria sulla pianificazione territoriale e sulla gestione del suolo" spiega la presidente dell'Ordine, Antonella Cascella. "Frane, alluvioni ed erosione costiera sono segnali evidenti di una crisi strutturale che non può essere affrontata con soluzioni emergenziali o interventi isolati". Per gli ingegneri, è fondamentale attuare un piano regionale di prevenzione e mitigazione del rischio, che coinvolga professionisti ed enti locali e che punti al monitoraggio continuo del territorio attraverso tecnologie avanzate e modelli previsionali, alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle infrastrutture idrauliche, alla rigenerazione delle aree rurali e la valorizzazione dell'agricoltura sostenibile, al contrasto alla cementificazione selvaggia e alla promozione di modelli di sviluppo urbanistico rispettosi dell'ambiente. "La prevenzione del dissesto idrogeologico non è solo una questione tecnica, ma un investimento culturale e sociale. È necessario che le istituzioni ci coinvolgano in modo sistematico nella pianificazione territoriale e nella gestione del rischio". Spiega Cascella, sottolineando la disponibilità dell'Ordine provinciale degli ingegneri a promuovere tavoli tecnici permanenti con enti locali e regionali per elaborare strategie di adattamento climatico e messa in sicurezza del territorio, partendo proprio dai territori più vulnerabili come il nostro. "La difesa del suolo e dell'ambiente, - conclude Cascella - così come la tutela delle produzioni agricole e delle comunità locali, sono obiettivi imprescindibili per garantire un futuro sostenibile alle prossime generazioni. Agire ora, con responsabilità e visione, è un dovere tecnico, civile e morale" .