Stelle cielo
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Le Pillole

Torneremo a cuor sereno a rimirar le stelle

Supereremo questa terribile pandemia, ci aiuta, ci aiuterà la Fede.

Torneremo, a cuor sereno, a rimirar le stelle, supereremo questa terribile pandemia, ci aiuta, ci aiuterà la Fede. E chi, agnosta o ateo, non crede e/o non ha vissuto la gioia che il cuore circonda nell'alzare gli occhi al Cielo, potrà supplire con uno sguardo diverso alla Natura, al Prossimo da aiutare,da accompagnare su una necessaria nuova Via. Torneremo a rimirar le stelle e la luce dell'alba vestirà un Mondo che non potrà essere quello di prima di questa pandemica dura prova . Tanti i morti che abbiamo pianto, tante le vittime innocenti, il virus democratico non ha fatto sconti, ha però ancora una volta percentualmente colpito di più, i deboli, gli indigenti, i vecchi, gli operatori di prima fila del nostro Sistema Sanitario Nazionale, infermieri, medici, volontari, forze dell'ordine. Il mio è dolore comune, ma mi mancano ora di più i vecchi, mi manca zia Nicoletta, l'ultima sorella di mio padre, mi mancano i miei amici della Val Seriana. Mi mancano perchè a me, ma sopratutto ai loro affetti più stretti, è stata negata una parola, una stretta di mano. La perdita di tanti vecchi, figure grandiose e non del nostro patrimonio culturale, ci ha comunque tagliato il racconto del passato, le radici storiche del nostro essere.

Questi pensieri, i tanti ricordi, hanno trovato posto preminente nelle mie notti insonni, creando varco facile alla paura, una emozione primaria che fa battere forte il cuore, mosso dal pensiero di un pericolo nascosto, non controllabile, non spiegabile con un tranquillo raziocinio. Tanti, credo, hanno vissuto, vivono questa condizione : una materialità caduca da un momento all'altro. Tanti hanno trasformato in paura il pensiero della morte, unica certezza per l'uomo, mai presente nel pensiero dei giorni sereni. Io questa paura l'ho combattuta, ma non sempre, nel buio della notte, l'ho vinta. L'ho combattuta studiando, pensando, ma soprattutto pregando. Studiando come nel Mondo nuovo potrò, con le mie competenze sul tema energia, essere nonno utile alla transizione. Pensando alle ferite inferte nel passato dai miei progetti alla Natura ed ai rimedi possibili per rimarginare le stesse. Pregando il buon Dio di dare speranza a quanti stavano facendo file interminabili, nei "Pronto Soccorso" di strutture ospedaliere sature, a chi aveva strappato un posto su una barella in un corridoio, a chi, medico, aveva, nella emergenza, dovuto da dominus stabilire chi aiutare e chi far morire. La pandemia ha mostrato tutta la fragilità del nostro sistema di vita, come un nascosto affluente ha strappato gli argini, portando tutto dietro di se. Torneremo a rimirar le stelle ma ancora una volta il grido è avere consapevolezza che tutto non potrà, non dovrà essere la ripetizione di prima.

Ci sono da guida le parole di Papa Francesco ai giovani del mondo, custodi della Croce, riuniti ad Assisi a fine novembre: "Sapete che urge una diversa narrazione economica. L'attuale sistema mondiale è insostenibile da diversi punti di vista. Perchè colpisce nostra Sorella Terra, tanto gravemente maltrattata e sfregiata,ed insieme i più poveri esclusi ." Mi piange il cuore ma queste parole non sono piaciute a tanti Cattolici. Ho letto con malcelata rabbia il commento allargato alla "Laudato Sii" ed alla "Fratelli Tutti" di Ettore Maria Tedeschi, Presidente dello IOR , l'Istituto per le Opere di Religione dal 2009 al 2012. Questo signore ,coinvolto in fatti amministrativi non tutti leciti, ha rivendicato Capitalismo e Chiesa di ieri parlando di agire di Francesco come "attacco alla ricerca di sana meritocrazia personale", "demeritocrazia e inettocrazia" di un mondo dal Papa pensato come "decrescita consapevole" contro le regole di sviluppo del Capitalismo. Poi, ha ricordato al nostro vecchio Papa che rubare è solo peccato e che "non aiutare il prossimo è rubare", frase forte di Francesco, è indicazione contraria alla dottrina. A fronte di tanta infamia, ho pregato il buon Dio di dare energia e forza a Francesco, il mio Vescovo, per continuare la Sua sana battaglia per la rifondazione della nostra Chiesa.

Non ho dimenticato il Papa solo e claudicante in una vuota Piazza San Pietro in una serata accompagnata dalla pioggia ma presidiata dalla forza del Crocifisso Siamo tutti nella tempesta e la barca degli uomini del mondo è sbattuta da procellosi flutti. La barca troverà un porto sicuro, noi specie viventi scenderemo a terra e torneremo a "sognare insieme", citando il compianto Cardinale Carlo Maria Martini. Sognare vuol dire capire che la tempesta ha distrutto l'IO prepotente, che lo stare chiusi in casa ci ha ridato il piacere di vivere la famiglia, che il pianto ha riscoperto la forza salvifica della fratellanza, che la nostra Fede spiega la morte come arricchimento della vita. Sognare è disintossicarsi, riprendere ruolo nella società per non lasciare indietro nessuno, ripensare la vita in sincronia con la Natura, dare sfogo a energie positive pensando alle nuove generazioni. Da nipote e figlio di generosi contadini, ricordando la Genesi, penso a Noè, alla Sua Vittoria, guidata dalla mano di Dio, sul Diluvio Universale. Noè sceso a terra, liberati gli animali, tornò a coltivare la terra, piantò una vigna e quando il raccolto fu pronto, con il vino si ubriacò sotto la sua tenda. Torniamo alla Terra, a capire il dono dei suoi frutti, a creare una vita senza sballi, bevendo anche un buon bicchiere di vino. Buon Natale.
Nunzio Valentino
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