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Le Pillole

"Mission Possible" e Transizione Energetica

Le buone intenzioni cozzano con due dure realtà: la volontà politica e la realtà dei numeri

"Mission Possible" è la iniziativa lanciata da 400 grandi aziende mondiali alcuni giorni fa a Davos, in concomitanza del World Economic Forum, momento di incontro tra i leaders politici ed economici del nostro Pianeta. Le 400 aziende, tra cui colossi industriali come Amazon, Microsoft, Maersk, Shell, ArcelorMittal, si impegnano a diminuire in tutta la propria "suply chain", la catena di fornitura e produzione, la loro pesante "impronta carbonica", le loro emissioni di CO2. Tutto questo mentre i leader di stati come Cina, India, Russia, i più grandi contribuenti della CO2 alla atmosfera insieme agli Stati Uniti, continuavano a guardarsi in cagnesco tra loro e con il nuovo Presidente degli States. Con l'aria che spira nel mondo, pur in presenza della pandemia da CoronaVirus, le buone intenzioni cozzano con due dure realtà: la volontà politica e la realtà dei numeri .Entrambe queste due realtà fanno della sospirata "Transizione Energetica " ,una pia illusione considerando tempi medio-brevi.

La "transizione energetica" è indubbia necessità per mitigare tanti guai a cui abbiamo assoggettato il nostro Pianeta, con ricadute terribili sulla vita degli ultimi della Terra, ma, senza enormi investimenti, non riusciremo ad affrontare con il piglio giusto i guai che sempre più renderanno difficile la vita nostra e delle generazioni future. Sto leggendo con interesse il libro "The power of deserts" di Ran Rabinowitz, professore di Sociologia ed Antropologia della Università di Tel Aviv, già responsabile di Greenpeace per l'area Mediterranea, vincitore del Pratt Prize per il giornalismo ambientale nel 2012 e del Green Globe Award per la leadership ambientale nel 2016. Ran Rabinowitz concentra la sua analisi sul Middle East, cuore geografico della produzione e delle riserve di petrolio e gas nel mondo . L'autore dimostra che il cambiamento climatico amplifica i problemi di ineguaglianza , ingiustizia, migrazione; il deserto con la sua potenza toglie acqua e vita a uomini, animali, coltivazioni. Sono questi i risultati a cui il mondo deve prepararsi se l'umanità non cambia stile di vita , se non si trovano finanziamenti ,energie che rendano fattibile una era post-oil. Larry Fink, grande capo di Blackrock, la più grande società di investimento al mondo , si preoccupa di questo deserto che avanza e mette a rischio anche il business . Ha infatti dichiarato : " Il rischio climatico è il rischio di investimento " Ma le regole ESG , Environmental Social and Governance" ed l'auspicato ed auspicabile "Net Zero" , le zero emissioni senza interventi rapidissimi e sostanziali , non daranno risultati in tempi medio-brevi. Chi, in buona o cattiva fede ,pensa il contrario regala al mondo solo fake news , smentibili ,in maniera incontrovertibile ,dai numeri. Malgrado trenta anni di lancio delle FER , fonti di energia rinnovabile, la intensità carbonica, la CO2 emessa in rapporto alla energia consumata ,è diminuita solo di un misero tre per cento. E se consideriamo la sola generazione elettrica negli stessi anni scopriremmo che le rinnovabili coprono oggi solo il 33% del mix energetico , il complementare 67% è generazione da carbone ,olio combustibile, gas. La buona notizia è che nell'ambito fonti fossili il carbone fa passi indietro ,migliorano i sistemi di controllo emissioni , avanza il consumo del gas ,meno inquinante.

L'era del petrolio non è finita e non finirà a breve. Secondo JP Morgan , il blocco alla ricerca di nuove fonti di petrolio , complice il feeling mondiale avverso alle fonti fossili ed anche la pandemia, sbilancerà domanda ed offerta di fonti fossili e principalmente del petrolio. Se mancheranno all'appello, anche per le decisioni del Presidente Biden sul fraking e sulle perforazioni in Alaska, circa 7 milioni di barili al giorno ai necessari circa 100 milioni, il prezzo del petrolio ora intorno a circa 55 dollari al barile scizzerà , e noi rischieremo ,con il raddoppio nuovi fine settimana a piedi. Questi i fatti ed i numeri di un forte contrasto simbolico tra vita e morte. Esiste una soluzione che aumenti la velocità del cambiamento? E da chi dipende ,solo dai poteri forti? Papa Francesco ,che pur non trascura i poteri forti , la ricetta l'ha scritta e la predica ad ogni occasione : tocca a noi donne e uomini di questa Terra cambiare stile di vita, fermando il vorticoso fluire del mondo. Ma quanti sono disponibili a fermare l'alta velocità di questo nostro iniquo mondo? Io, e spero voi, pensando alle generazioni future ,ai miei nipoti, da Cattolico, alzo gli occhi al Cielo.
Nunzio Valentino
  • Papa Francesco
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