Le Pillole
La Transizione Energetica, l'ora è adesso, ma la incomprensione domina
Tutti parlano ma pochi Paesi cambiano
domenica 13 giugno 2021
23.13
L'uomo, a partire dagli antenati della età glaciale, che incompresi grugnivano, vive ancora oggi la incomprensione come un vulnus della sua vita quotidiana . Nel mondo interconnesso la comunicazione fatta di contrastanti verità sussurrate crea incomprensione ,confusione su fatti relativamente semplici, che stanno condizionando pesantemente la vita del mondo. Sono pochi quelli che contrastano la teoria ed i guai connessi al cambiamento climatico ma modi e tempi di soluzione non trovano ancora pratica applicazione. I principi sono ad alto livello fissati : il G7 ha ribadito la importanza della transizione green, grandi fondi d'investimento stanno imponendo alle "Big Oil" un cambio di rotta, un tribunale Olandese ha imposto alla Shell una drastica riduzione delle emissioni di anidride carbonica, l'Agenzia Internazionale della Energia chiede di bloccare ogni nuovo investimento in oil&gas, parecchi Paesi stanno considerando di far pagare chi inquina, la cosiddetta "carbon pricing", accettata dalla Amministrazione Biden avanza, caldeggiata anche dalla Unione Europea. Siamo sulla strada giusta, l'ora del cambiamento è vicina?
Con tanta tristezza, da buon conoscitore della materia, con chiarezza dico che la via ha tante ripide salite , che l'ora non è prossima. Infatti il prezzo del greggio continua a salire perchè il risveglio dal Covid 19 accelera i consumi e la domanda oggi supera largamente l'offerta. Le oil companies stanno assumendo con giudizio una produzione di grezzo che si avvia a toccare i 100 milioni di barili al giorno ; il prezzo sale e si prevede che in estate toccherà gli 80 dollari al barile. Il gas si conferma fornitura energetica con rilevanza geopolitica estrema : nuovi enormi impianti di liquefazione negli States, in Middle East ,soprattutto Qatar, ma anche in Mozambico ed in Egitto ; si piantano bandiere, protette dagli eserciti , nelle zone artiche ,dove si assiste ad una pericolosa contrapposizione tra Stati Uniti e Russia , riprendono fiato i grandi progetti di nuovi gasdotti come il Nord Stream 2 tra Russia e Germania che salta i paesi baltici ,poveri di gas e vicini alla linea politica Atlantica .
Tutti parlano ma pochi Paesi cambiano; solo la Cina ,che ha visto senza annunciarlo lo smog più nero delle sue megalopoli ed i morti conseguenti, pur non rinunciando alle centrali a carbone ,sta incentivando con tanti soldi in ricerca e sviluppo ,il green fatto di idrogeno ,eolico ,fotovoltaico ,elettrolizzatori ,stoccaggio di energia verde , trasporti con fuel cells e non solo elettrici. Il mondo oggi affronta il tema green in ordine sparso , nessuno rinuncia agli interessi nazionali , i paesi poveri sono sempre più poveri e la stessa Unione Europea ,malgrado l'ambizioso Recovery Plan , vede i 27 Paesi senza politica energetica comune. I PNRR presentati sono stati per la parte di "recovery", che dovrebbe coprire il 37% del fondo nazionale assegnato, esaminati da una organizzazione indipendente a profondo spirito verde la "Green Recovery Tracker "
Parecchi i bocciati da questo esame ,tra cui la nostra Italia. "Il buon piano di Draghi per l'Europa , non è un buon piano per il clima in Italia" questa la dichiarazione di Matteo Leonardi ,rappresentante nostrano della organizzazione. E" per me difficile capire questa lapidaria affermazione senza dimenticare tecnica ma anche buon senso contadino . L'Italia povera di risorse primarie non può tout court abbandonare il gas naturale, sta pensando di arricchirlo complementandolo con il biogas e l'idrogeno brown e green . Come si può rinunciare al nostro geografico asset peninsulare, ideale come hub di trasmissione del gas?
E' stata anche criticata la proposta di riconversione energetica dei nostri edifici con il Superbonus 110% ; dicono che il salto di due classi energetiche partendo da quasi porte aperte allo spreco , comporterebbe una efficienza recuperata trascurabile . Mi chiedo ,se il nostro patrimonio urbano è cosi caratterizzato ,come facciamo a superare in maniera realistica una asticella energetica assurda? L' Italia come fa in 10 anni a decuplicare la produzione di rinnovabili ed a creare uno stoccaggio totale di energia rinnovabile della capacità di 10GW ?
Chi racconta a lor signori che materie prime per la realizzazione di impianti eolici , delle batterie ,degli elettrolizzatori ,dello stoccaggio di energia sono nelle mani di Paesi Produttori che si contano sul palmo di una mano? Io spero che COP 26 , la conferenza delle Nazioni Unite sulla lotta al Cambiamento Climatico , che si terrà ad inizio novembre 2011 a Glasgow , con le sue decisioni dia al Mondo percorsi concreti di crescita realizzabili ,condivisi da tutti ,rispettosi soprattutto di quei paesi ultimi per censo e forza politica. Come per la pandemia, non ci è permesso sul clima di muoverci in ordine sparso , è auspicabile un passo indietro ragionato da parte di tutti. La barca è di tutti ed il futuro si costruisce non trascurando, non dimenticando il passato imposto dai conquistatori e sofferto dai conquistati ,a cui è stato rubato tutto ,anche la vita.
Nunzio Valentino
Con tanta tristezza, da buon conoscitore della materia, con chiarezza dico che la via ha tante ripide salite , che l'ora non è prossima. Infatti il prezzo del greggio continua a salire perchè il risveglio dal Covid 19 accelera i consumi e la domanda oggi supera largamente l'offerta. Le oil companies stanno assumendo con giudizio una produzione di grezzo che si avvia a toccare i 100 milioni di barili al giorno ; il prezzo sale e si prevede che in estate toccherà gli 80 dollari al barile. Il gas si conferma fornitura energetica con rilevanza geopolitica estrema : nuovi enormi impianti di liquefazione negli States, in Middle East ,soprattutto Qatar, ma anche in Mozambico ed in Egitto ; si piantano bandiere, protette dagli eserciti , nelle zone artiche ,dove si assiste ad una pericolosa contrapposizione tra Stati Uniti e Russia , riprendono fiato i grandi progetti di nuovi gasdotti come il Nord Stream 2 tra Russia e Germania che salta i paesi baltici ,poveri di gas e vicini alla linea politica Atlantica .
Tutti parlano ma pochi Paesi cambiano; solo la Cina ,che ha visto senza annunciarlo lo smog più nero delle sue megalopoli ed i morti conseguenti, pur non rinunciando alle centrali a carbone ,sta incentivando con tanti soldi in ricerca e sviluppo ,il green fatto di idrogeno ,eolico ,fotovoltaico ,elettrolizzatori ,stoccaggio di energia verde , trasporti con fuel cells e non solo elettrici. Il mondo oggi affronta il tema green in ordine sparso , nessuno rinuncia agli interessi nazionali , i paesi poveri sono sempre più poveri e la stessa Unione Europea ,malgrado l'ambizioso Recovery Plan , vede i 27 Paesi senza politica energetica comune. I PNRR presentati sono stati per la parte di "recovery", che dovrebbe coprire il 37% del fondo nazionale assegnato, esaminati da una organizzazione indipendente a profondo spirito verde la "Green Recovery Tracker "
Parecchi i bocciati da questo esame ,tra cui la nostra Italia. "Il buon piano di Draghi per l'Europa , non è un buon piano per il clima in Italia" questa la dichiarazione di Matteo Leonardi ,rappresentante nostrano della organizzazione. E" per me difficile capire questa lapidaria affermazione senza dimenticare tecnica ma anche buon senso contadino . L'Italia povera di risorse primarie non può tout court abbandonare il gas naturale, sta pensando di arricchirlo complementandolo con il biogas e l'idrogeno brown e green . Come si può rinunciare al nostro geografico asset peninsulare, ideale come hub di trasmissione del gas?
E' stata anche criticata la proposta di riconversione energetica dei nostri edifici con il Superbonus 110% ; dicono che il salto di due classi energetiche partendo da quasi porte aperte allo spreco , comporterebbe una efficienza recuperata trascurabile . Mi chiedo ,se il nostro patrimonio urbano è cosi caratterizzato ,come facciamo a superare in maniera realistica una asticella energetica assurda? L' Italia come fa in 10 anni a decuplicare la produzione di rinnovabili ed a creare uno stoccaggio totale di energia rinnovabile della capacità di 10GW ?
Chi racconta a lor signori che materie prime per la realizzazione di impianti eolici , delle batterie ,degli elettrolizzatori ,dello stoccaggio di energia sono nelle mani di Paesi Produttori che si contano sul palmo di una mano? Io spero che COP 26 , la conferenza delle Nazioni Unite sulla lotta al Cambiamento Climatico , che si terrà ad inizio novembre 2011 a Glasgow , con le sue decisioni dia al Mondo percorsi concreti di crescita realizzabili ,condivisi da tutti ,rispettosi soprattutto di quei paesi ultimi per censo e forza politica. Come per la pandemia, non ci è permesso sul clima di muoverci in ordine sparso , è auspicabile un passo indietro ragionato da parte di tutti. La barca è di tutti ed il futuro si costruisce non trascurando, non dimenticando il passato imposto dai conquistatori e sofferto dai conquistati ,a cui è stato rubato tutto ,anche la vita.
Nunzio Valentino