Grano dinanzi alla Cattedrale di San Sabino
Grano dinanzi alla Cattedrale di San Sabino
Stilus Magistri

C’era una volta l’aia del grano

Quando gli zoccoli pestavano le spighe

È tempo della festa della Madonna del Carmine del 16 luglio, nella torrida estate ricordo questo mese dedicato nella civiltà contadina alla trebbiatura del grano. Come figlio di agricoltore, con mio padre Giovanni, ho vissuto il tempo della mietitura in campagna in contrada La Palata, ma ho vissuto anche lo spazio della trebbiatura che avveniva a Canosa di Puglia sul poggio di Costantinopoli. In dialetto si diceva di andare "all'àijre", all'aia, dove un potente motore fermo era legato da lunga cinghia alla macchina che sbatteva le spighe di grano e separava i chicchi di grano dalla paglia. Faceva caldo all'aia e gli stessi carretti con i baracchini (sponde) levati trasportavano in una rete la paglia nel pagliaio e i sacchi grani nel granaio di casa in via Regina Elena, casa nativa. Continuava così il ciclo del grano destinato ad essere farina nel mulino e poi a diventare pane e focaccia nelle mani della massaia con il lievito naturale, e poi ad essere sfornato dal fornaio nel fragrante odore di pane, fino ad approdare alla tavola benedetta, dove le molliche venivano raccolte e baciate dal mio bisnonno. Ricordo una foto delle spighe di grano in mano a mio nonno materno Peppino Mastrapasqua.

Ricerca lessicale dell'aia
A 74 anni dopo l'opera di dialettologia "Sulle vie dei ciottoli del dialetto canosino" ho approfondito questo termine. AIA, leggendo il mio Dizionario di Scuola Media, il Palazzi del 1939 che riporta la radici etimologica latina "area" e indica: "spazio di terreno spianato presso alla casa del contadino, per battervi le biade". La stessa pagina del Dizionario Palazzi riporta disegni illustrativi di macchine in agricoltura e la stessa trebbiatrice contadina del '900.

L'aia del grano tra Puglia, Veneto e Piemonte
Dopo aver sfogliato il dizionario, come invita il Prof. Sabatini, consulto le voci della tradizione orale, come mi è consuetudine, contattando i parenti anziani dei miei tre figli trapiantati nel Veneto, in Liguria. Presso Castelfranco Veneto nonno Amedeo ha portato da poco i nipotini Leonardo e Pietro con la paglietta a vedere la mietitrebbia, ma un tempo la trebbiatura avveniva all'aia.
E a Imperia nonno Angelo ricorda l'aia al nipotino Emanuele, il primo della discendenza Di Nunno.
Aia in Puglia, aia nel Veneto, aia in Liguria nel lemma comune della radice latina.
Tutta l'Italia in luglio era .... un'aia!
Anche una Scuola oggi è intitolata "Chicco di grano", citato anche in fede nel Vangelo.

La pestatura delle spighe di grano
Dal mio libro di Dialettologia del 2015 riportiamo una particolare forma manuale di trebbiatura, presente in molte Regioni italiane, nel lemma "trezza".
trézze (sost. f.). Sign. trezza, pestura delle spighe di grano, come trebbiatura artigianale, ad uso personale.
La trezza avveniva tenendo il cavallo con la corda e facendolo camminare in circolo, pestando le spighe di grano, che poi venivano ventilate, con un forcone di legno, per separare il grano dalla paglia.
Nonno Amedeo nel Veneto ricorsa questa pestatura con attrezzi di legno delle spighe di grano.
A Canosa di Puglia e in Sicilia, in Campania si utilizzavano i cavalli, gli animali legato con la cavezza che giravano frantumando con gli zoccoli le spighe di grano, che poi venivano ventilate per separare la paglia.
Ricorrono fotografie e illustrazioni d'epoca di questa pratica contadina di trebbiatura manuale con gli animali, amici dei campi di lavoro.Ritroviamo il disegno illustrato della pestatura del grano nell'opera "Il tempo della spiga" di Salvatore Farinella, 2014 ambientato in Sicilia a Gangi (PA).

La trebbia nel latino medievale e classico
Approfondiamo l'etimologia della "trezza" che si ritrova nella "trebbia", dal latino medievale nel Glossarium del du Cange del 1600.
Trebbia dal lat. "tribula", machina qua teruntur frumenta, (congegno con il quale vengono battuti 8trebbiati) i frumenti).
Tribula si ritrova anche nella Roma imperiale nell'opera De Re Rustica di Columella, agronomo del tempo.


C'era una volta l'aia..... ma il grano di Puglia, d'Italia, d'Ucraina approda ancora fra le mani degne dell'uomo, dei lavoratori per farsi pane quotidiano, tavola conviviale di famiglie e di paese. Buon chicco di grano!
Maestro Peppino Di Nunno
Trebbiatrice del '900Grano: Le mani del NonnoPeppino Di Nunno : natali del 5 giugnoGrano
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