
Canosa: Tra Storia e Cultur@
Dalla Toscana restituiti 44 reperti archeologici
L'operazione del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze
martedì 18 novembre 2025
17.47
Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Firenze ha restituito 44 reperti archeologici alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta Andria Trani e Foggia. I materiali, di grande pregio e databili tra il VII e il III secolo a.C., appartengono alle culture etrusca, daunia-apula e sannitico-campana. L'indagine scaturita da una segnalazione della Soprintendenza di Pisa e Livorno, che aveva portato al sequestro di 98 reperti rinvenuti in un'abitazione privata, senza documentazione sulla lecita provenienza. Gli accertamenti tecnico-scientifici hanno permesso di ricondurre 44 di essi a contesti tombali e votivi dell'area pugliese, motivo per cui sono stati assegnati alle Soprintendenza competente. "Il valore storico-archeologico dei reperti attribuibili alle produzioni daunie e magno-greche è correlato alla eccezionale qualità ed unicità degli esemplari provenienti da contesti tombali e votivi databili tra il VII e il III sec. a.C.", come riporta la nota dell'Arma, specificando che 44 dei 98 reperti archeologici recuperati sono stati assegnati definitivamente alla soprintendenza pugliese competente per l'area di provenienza dei "beni provento di scavi clandestini" , mentre i restanti sono stati restituiti alla Soprintendenza di Pisa e Livorno. La Procura di Pisa, applicando l'art. 91 del Codice dei Beni Culturali, ne ha disposto la restituzione allo Stato, che per legge detiene la proprietà dei beni archeologici privi di titoli di provenienza successivi al 1909. "Il possesso di reperti archeologici successivi a quella data è ritenuto lecito solo in presenza di documentazione che ne attesti il regolare acquisto, un lascito ereditario legittimo o che costituisca quota del premio di rinvenimento riconosciuto dallo Stato in caso di ritrovamento fortuito." Collaborazione e sinergia tra Carabinieri TPC, Magistratura e Ministero della Cultura tese alla tutela del patrimonio archeologico nazionale.
Riproduzione@riservata
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