Traffico illecito di reperti archeologici
Traffico illecito di reperti archeologici
Archeologia

Un tesoro archeologico sequestrato in Belgio

E' il primo recupero di sempre per la Puglia

Importante operazione dei Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale, coordinati dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Foggia e con il contributo di Eurojust, che hanno riportato in Italia, dal Belgio, un'intera collezione archeologica costituita da pezzi di eccezionale rarità e inestimabile valore, provento di scavi clandestini effettuati in Puglia. Al centro delle indagini, le attività di un collezionista belga trovato in possesso del tesoro archeologico, che aveva esposto in importantissime mostre ed eventi europei (in città come Parigi e Ginevra). Le indagini, avviate nel 2017, hanno permesso di recuperare 782 reperti per un valore commerciale di circa 11 milioni di euro. I reperti archeologici italiani rientrati vengono definiti dai Carabinieri del Nucleo Patrimonio Culturale "di straordinario valore". Il collezionista è stato deferito alla Procura della Repubblica per ricettazione ed esportazione illecita. E' il primo recupero di sempre per la Puglia, fra i principali a livello nazionale.

Le origini del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale risalgono al 3 maggio 1969, allorché il Comando Generale dell'Arma, sulla base di una lungimirante intuizione del Capo di Stato Maggiore protempore, Gen. Arnaldo Ferrara, determinò di costituire, presso il Ministero della Pubblica Istruzione e d'intesa con questo, il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. L'intendimento era quello di fronteggiare, con efficacia di strumenti ed interventi mirati, l'allarmante fenomeno della depauperazione del più grande museo al mondo: l'Italia. Anche a seguito dei rilevanti risultati conseguiti, il 20 settembre 1971 il Comando Generale dell'Arma stabiliva l'elevazione del reparto al rango di Comando di Corpo.
Foto di repertorio
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  • Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale
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