Ospedale Canosa
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Amministrazioni ed Enti

Piano di riordino ospedaliero in III Commissione

Marmo: "Come un pacco da 'prendere e portare a casa'"

In Commissione sanità si è discusso sull'esame degli emendamenti alle delibere con le quali il governo regionale, tra febbraio e marzo, ha proceduto al riordino della rete ospedaliera. Ai lavori hanno preso parte il presidente della Giunta regionale Michele Emiliano ed il direttore del dipartimento salute, Giovanni Gorgoni. In apertura il presidente della Commissione Pino Romano, ha ricordato come questa sia la seduta conclusiva ad un intenso lavoro avviato nei giorni immediatamente successivi all'approvazione delle delibere con un serrato confronto tra Commissione e tutti i soggetti interessati alle modifiche previste con il riordino della rete ospedaliera e proseguito con la presentazione degli emendamenti. Romano ha anche precisato che sono stati accolti solo gli emendamenti proposti entro i termini (6 aprile), ed esclusi quelli pervenuti successivamente, ad eccezione di un deliberato della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Taranto, rimesso all'attenzione della Commissione per le rilevanti e gravi problematiche epidemiologiche con cui il territorio jonico è alle prese. All'esame della Commissione anche due petizioni, una del Comitato civico "Pro Ferrari" di Casarano e quella di iniziativa popolare "Il pronto soccorso non si tocca" (trasferimento del pronto soccorso dall'ospedale San Giuseppe Moscati di Statte all'ospedale SS. Annunziata di Taranto). Due le pregiudiziali poste preliminarmente all'esame del regolamento sul riordino della rete ospedaliera all'ordine del giorno dei lavori in III Commissione. Nino Marmo (FI), ha fatto presente come i margini di trattativa con il ministero della sanità siano praticamente nulli ed ininfluente potrebbe rivelarsi ogni eventuale modifica assunta dalla Commissione, mentre Ignazio Zullo (Cor), ha sostenuto che la redazione del piano non si sia avvalsa di un'analisi epidemiologica ed una preventiva valutazione di carattere strutturale per quello che riguarda gli stabilimenti ospedalieri. Il presidente Michele Emiliano, ha dichiarato la disponibilità del governo regionale ad accogliere emendamenti non in contrasto con l'impianto generale. "Il piano di riordino non è un piano regolatore, ma uno strumento elastico, modificabile se in linea con le esigenze del territorio. Noi abbiamo ereditato uno dei sistemi sanitarti regionali più discutibili nel Paese per quanto riguarda i Lea (livelli essenziali di assistenza). In un anno gli indicatori hanno mostrato un netto miglioramento e ci hanno confermato che la strada intrapresa potrebbe essere quella giusta". L'ordine dei lavori prevede che il governo regionale esprima un parere su ogni singolo emendamento, seguendo una tabella predisposta e suddivisa per ASL e presentatore.

A margine della riunione odierna della Commissione Sanità, il Consigliere regionale di Forza Italia, Nino Marmo, ha dichiarato :"Dopo un lungo percorso ad ostacoli ed una ripetuta danza della data di convocazione, con una serie infinita di rinvii, la Commissione Sanità è tornata a riunirsi apparentemente per discutere di emendamenti al Piano di Riordino Sanitario ma sostanzialmente per 'prendere e portare a casa' il pacco confezionato con cura dal tandem Emiliano-Gorgoni. Per intenderci: si convoca la Commissione per un attività di riscontro ad emendamenti presentati nei primi giorni dello scorso mese di Aprile, ma, di grazia, a quale scopo? Se esiste già una valutazione da parte del Ministero della Salute sulle due delibere di giunta in materia di riordino che senso ha valutare oggi degli emendamenti 'datati'? E' forse in grado la Regione Puglia di sottoporsi a un nuovo iter modificando le delibere in conseguenza dell'accettazione di alcuni emendamenti? Credo proprio di no! Allora che senso ha questo esame, tardivo e superato, degli emendamenti di aprile? Avremmo dovuto provvedervi prima, riapprovare in Consiglio la delibera di Riordino (una e buona!) e tutti insieme sostenerla in sede ministeriale. Ma c'è anche un secondo nodo che merita di essere affrontato. E mi riferisco ad una sorta di ormai palese insofferenza nei confronti dei membri della Commissione Sanità che avrebbero avuto il sacrosanto diritto (come recita lo Statuto!) di ricevere tutta la documentazione richiesta, anche quella relativa a provvedimenti in itinere. Documentazione che nei fatti è stata invece ripetutamente negata, meglio dire secretata dal Governo regionale. Tutto ciò significa inequivocabilmente che i Consiglieri regionali e le Commissioni sono percepiti dal Governo e dalla sua struttura come un inutile orpello, appendici 'vocianti' ma senza alcun ruolo o valenza. Quando invece è risaputo che in materia di Pianificazione la competenza sovrana risiede appunto nel Consiglio regionale! In buona sostanza anche oggi abbiamo assistito ad una pantomima del Governo per salvare la faccia e fingere un minimo di condivisione: in realtà il Piano di (dis)Ordine Sanitario è fatto, scontenta tutti e sarà pagato dai cittadini pugliesi!".
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