Canosa Via Giovanni Falcone Cerimonia 2019
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Eventi e cultura

Noi la mafia non la vogliamo

Commemorate  le vittime della strage di Capaci del 23 maggio 1992

La lunga giornata dedicata alla commemorazione delle vittime della strage di Capaci del 23 maggio 1992, ha avuto i i suoi momenti toccanti e significativi a Palermo al grido di "Noi la mafia non la vogliamo", e poi, scandendo i nomi di "Giovanni e Paolo" da parte dei 1.500 studenti italiani presenti sulla Nave della Legalità insieme a quelli siciliani giunti al porto davanti a Maria Falcone, Presidente dell'Associazione Giovanni Falcone e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Sulla nave, ieri sera, si è svolto il dibattito sul tema della legalità con l'intervento del ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti che ha voluto ribadire come sia importante vedere tutti questi studenti "che non hanno paura" e lottano "perché sono puri" per la legalità e contro tutte le mafie. "A 27 anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, legate dalla medesima, orrenda strategia criminale, la Repubblica si inchina nel ricordo delle vittime e si stringe ai familiari."- Ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ringraziato "quanti una ferita così profonda hanno tratto ragione di un maggior impegno civico per combattere la mafia, le sue connivenze, ma anche la rassegnazione e l'indifferenza che le sono complici. I nomi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina sono indimenticabili. Nella loro disumanità gli assassini li hanno colpiti anche come simboli - a loro avversi - delle istituzioni democratiche e della legalità".

In questa triste ricorrenza Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano ha dichiarato "Ricordare con sincera commozione il sacrificio di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, assassinati dalla mafia, vuol dire fare della memoria un impegno quotidiano, un'opportunità di costruire un futuro migliore del presente. Fare memoria di questa data, vuol dire restare uniti, costruire ponti con le nuove generazioni, vuol dire coinvolgere i singoli cittadini, le associazioni e le istituzioni a costruire un impegno quotidiano per la nostra dignità e libertà. Giovanni Falcone è stato un uomo delle istituzioni, un magistrato che ha sacrificato la sua vita perché la nostra convivenza fosse libera dalla mafia e sicura nei suoi fondamenti di libertà. Oggi le sue idee devono continuare a vivere nella coscienza civile e nel lavoro di tante donne ed uomini che, grazie anche alla sua testimonianza, scelgono quotidianamente di opporsi alla prepotenza, alla sopraffazione, alla violenza della criminalità. Bisogna continuare su questa strada. Per chi, come me, rappresenta le istituzioni libere e sovrane del nostro Paese, il sacrificio di Falcone ci ricorda le ragioni per le quali abbiamo chiesto un mandato popolare. Ci ricorda che cosa significa essere servitori dello Stato e titolari di un potere che è anche una grande responsabilità".

Al volgere del tramonto, a Canosa di Puglia(BT), sono state commemorate le vittime della strage di Capaci, con la cerimonia promossa ed organizzata dal Rotaract Club di Canosa, presieduto da Maria Grazia Vitrani, alla presenza delle autorità cittadine tra le quali: il consigliere regionale Francesco Ventola, il presidente del consiglio comunale Francesco Cignarale, le consiglieri comunali Maria Fortunato, Costanza Santarelli, Mara Porro, il presidente della sezione ANPS di Canosa di Puglia Paolo Zingarelli, Andrea Pugliese, Marco Tullio Milanese ed Angela Valentino in rappresentanza del Rotary Club Canosa, la presidente Interact Club Canosa Maria Laura Zagaria, insieme a molti giovani studenti. La cerimonia si è conclusa con il deposito di un mazzo di fiori, il lancio di cinque palloncini bianchi intitolati a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, dopo la lettura di quattro brani riepilogativi : dall'attentato al giudice Giovanni Falcone alle difficoltà incontrate dallo stesso nell'esercizio delle sue funzioni; dalla scelta delle scorte alla sua scelta di vita di non arrendersi alla realtà della mafia e di lottare fino alla fine per la giustizia e per la legalità.
Canosa 23 maggio 2019Canosa 23 maggio 2019Canosa 23 maggio 2019Canosa 23 maggio 2019
  • Strage di Capaci
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