2020 Cattedrale San Sabino Canosa Coronavirus
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Religioni

Messe con i fedeli dal 18 maggio

Il decreto di Mons. Luigi Mansi della Diocesi di Andria

Dopo l'annuncio del Protocollo della Conferenza Episcopale Italiana circa la graduale ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo, anche i fedeli della Diocesi di Andria potranno tornare in chiesa a partire dal 18 maggio 2020. Lo ha stabilito il Vescovo diocesano, Mons. Luigi Mansi, firmando un decreto divulgato quest'oggi. Gli accessi alle chiese saranno contingentati e regolati da volontari per il servizio d'ordine o collaboratori laici, che controlleranno le vie d'accesso e d'uscita per evitare assembramenti.

Nei dettagli, l'accesso deve svolgersi in modo da evitare ogni assembramento, sia in entrata che in uscita. Vanno quindi definite bene e con chiarezza, oltre che vigilate, le vie di accesso e di uscita dalla Chiesa, rispettando sempre la distanza di sicurezza. Le postazioni sui banchi siano indicate da adesivi posti sulla spalliera o sulla seduta degli stessi. All'ingresso dei fedeli ci sia una postazione con la possibilità di procedere alla igienizzazione delle mani. Raggiunto il numero massimo consentito dei fedeli, i volontari per il servizio d'ordine non concederanno ad altri di entrare in Chiesa. Si favorisca, per quanto possibile, l'accesso delle persone diversamente abili, prevedendo sempre in chiesa spazi riservati ad essi.

Si ricordi sempre ai fedeli che non è consentito l'ingresso nel luogo sacro in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di temperatura corporea pari o superiori a 37,5° C. o se sono stati in contatto con persone positive a Sars-cov-2 nei giorni precedenti. Al termine delle celebrazioni, anche l'uscita dalla Chiesa sia vigilata in modo che sia evitato ogni assembramento. Ogni parrocchia affidi il compito di vigilanza a collaboratori laici che abbiano un segno di riconoscimento ben visibile.

E' stato reso noto l'elenco di tutte le chiese parrocchiali della Diocesi di Andria con indicato il numero massimo dei fedeli consentito per ogni celebrazione. Raggiunto il quale non dovranno essere ammessi altri fedeli. Ogni Parrocchia predisponga avviso pubblico da affiggere in chiesa con l'indicazione di tale numero. Per le Parrocchie più popolose si valuti, nel caso, l'opportunità di aggiungere la celebrazione di un'altra santa Messa, in modo da distribuirne le presenze di fedeli ed evitare assembramenti. Eventualmente si valuti anche l'opportunità di monitorare il numero dei partecipanti alle celebrazioni, per distribuire al meglio le presenze.

Dopo ogni celebrazione si provveda ad accurate operazioni di igienizzazione soprattutto delle postazioni sedute dei banchi e di tutta la suppellettile usata per la celebrazione stessa: ampolline, vasi sacri. Si continui a mantenere vuote le acquasantiere della chiesa. Si abbia inoltre cura di favorire il ricambio dell'aria.Per ragioni igienico-saniterie non ci siano libretti di canti o foglietti. Può essere ammessa la presenza di un organista, ma in questa fase si ometta il coro.

Ogni parroco valuti, a seconda dello spazio disponibile, se è possibile la distribuzione della comunione utilizzando la forma processionale, tenendo salva la distanza tra le persone e favorendo il rientro a posto senza incrociare la fila dell'altro senso. Diversamente sarà il celebrante ed eventualmente il Ministro straordinario a recarsi presso i posti lungo la Chiesa. Per la distribuzione della Comunione, il celebrante e i ministri, dopo aver igienizzato le mani, indossino la mascherina e i guanti e abbiano cura di offrire l'ostia senza venire a contatto con le mani dei fedeli. Tra i riti preparatori alla comunione si continui ad omettere lo Scambio del segno di pace. Durante le celebrazioni non si raccolgano offerte, ma vengano collocati appositi contenitori in luogo ritenuto idoneo.

Poiché nel periodo di chiusura delle chiese ci sono stati diversi decessi e non si è potuta celebrare la Messa esequiale, i parroci valutino l'opportunità di celebrare le messe esequiali nel pomeriggio, in orari diversi dalla messa parrocchiale e sempre applicando la regola del distanziamento tra i presenti e del numero totale dei partecipanti. Dal 18 maggio 2020 le celebrazioni esequiali si svolgano nelle chiese parrocchiali e non più al Cimitero, senza superare la capienza massima consentita in ogni chiesa. Unica eccezione a questa norma, su indicazione delle autorità, è costituita da funerali di pazienti deceduti per il Coronavirus. In questo caso la celebrazione funebre continuerà ad essere fatta in forma sobria al Cimitero. Sempre a riguardo delle celebrazioni funebri, considerata l'attuale situazione, non è consentita la sosta in chiesa della salma al di fuori della celebrazione.

Le celebrazioni battesimali avvengano in modo da non provocare alcun assembramento, per cui si valuti l'opportunità che siano singole e siano compiute eventualmente anche nei giorni feriali, in orari diversi da quelli della celebrazione delle messe con il popolo.

Se ci sono celebrazioni matrimoniali, si abbia cura di osservare comunque le regole sopra indicate per quanto riguarda il numero dei presenti e le distanze tra gli stessi.

Il sacramento della Penitenza sia amministrato in luoghi ampi e aerati, osservando il pieno rispetto delle regole del distanziamento e insieme assicurando la riservatezza richiesta dal sacramento stesso. Sacerdote e fedele indossino la mascherina.

La celebrazione del sacramento della Cresima, in questo tempo, è sospesa.

I Sacerdoti anziani valutino, considerate le proprie condizioni di salute, la possibilità di tornare a celebrare o concelebrare nelle parrocchie, fatte salve tutte le misure di protezione (mascherine, guanti) e di distanziamento richieste.

"Quanto stabilito dal presente Decreto sia portato a conoscenza di tutti attraverso ogni forma possibile: manifesto, pieghevole in stampa, comunicazioni orali, messaggeria telefonica" Nel caso in cui le presenze possibili alle celebrazioni non potranno essere in numero tale da rispondere al desiderio di tutti i richiedenti, si continui a favorire la trasmissione in streaming delle stesse.

Alcuni confratelli hanno prospettato la possibilità della celebrazione all'aperto, avendo spazi disponibili, in modo da favorire la partecipazione di un numero più consistente di fedeli. A riguardo, poiché il protocollo parla di "graduale ripresa" delle celebrazioni liturgiche con il popolo, dispongo, come misura prudenziale, che questo tema delle celebrazioni all'aperto sia rinviato ad una fase successiva, valutando attentamente anche l'evolversi della pandemia. Essendo vietati assembramenti di ogni tipo, tutte le celebrazioni religiose che potrebbero favorire una massiccia partecipazione di popolo vanno momentaneamente sospese fino a diverse indicazioni delle autorità competenti.
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