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Turismo

Il Ponte sull'Ofanto tra i “luoghi del cuore” del FAI

E' necessario votarlo


Il Ponte Romano sul fiume Ofanto (I-II secolo) tra i "luoghi del cuore" del FAI. Per entrarci di diritto e ottenere i fondi per la sua tutela e valorizzazione, è necessario votarlo o direttamente sul sito internet http://iluoghidelcuore.it/cerca oppure recandosi al punto Iat (info point) in piazza Vittorio Veneto e firmare i moduli. "L'Amministrazione comunale – ha dichiarato Maddalena Malcangio, assessore al Turismo - invita a votare l'antico Ponte Romano sul fiume Ofanto tra i "luoghi del cuore" del Fai, Fondo Ambiente Italiano. Numerose associazioni, in primis quella del 'Ponte Romano', seguita da altre associazioni locali di carattere culturale, archeologico e ambientale, hanno iniziato una campagna di sensibilizzazione in città per favorire il voto, con punti di raccolta firme in varie zone di ritrovo della città, tra cui al mercato settimanale del giovedì. Ci auguriamo che il nostro ponte possa ottenere un risultato positivo. Già é virale il video del nostro concittadino Lino Banfi che invita a votare "il nostro vecchio e amato ponte". Il video che è stato postato sul profilo Facebook di Rosanna Banfi, è stato riportato, tra gli altri, da RepubblicaTv": http://video.repubblica.it/edizione/bari/salviamo-l-ofanto--l-appello-di-banfi-in-dialetto-canosino/171075/169606.

"Il ponte romano - ha dichiarato Nunzio Leone dell'associazione "Antico Ponte Romano sull'Ofanto"mira a ricoprire un ruolo importante nella competizione, pertanto sarebbe un'occasione per tutti gli abitanti di Canosa sostenere questa candidatura e usufruire dei vantaggi attesi". Obiettivo del progetto è la sensibilizzazione di cittadini e istituzioni sul tema della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico, artistico, naturalistico del Paese. Ad oggi, 14 giugno, il Ponte Romano di Canosa è quinto nella classifica nazionale con 687 voti, dopo il Castello e Parco di Sammezzano Reggello (Firenze), che ha ottenuto 3088 voti, la Ferrovia del Drinc e la miniera di Cogne (AO) con 857 voti, e le Terme del Corallo di Livorno (LI) con 843 voti, la chiesa di San Michele Arcangelo di La Spezia (Sp) con 696 voti.

"La votazione per il ponte romano, promossa dal Fai – ha detto Sabino Facciolongo, assessore alla Cultura - ha un indubbio vantaggio, oltre a quelli offerti dallo stesso Fai: verificare quanto sia forte il legame della nostra gente alla sua storia e ad uno dei suoi monumenti più significativi. Il Ponte romano sull'Ofanto, infatti, ha da sempre rappresentato uno dei nostri elementi identitari, oltre ad essere per secoli via di comunicazione indispensabile per collegarci al resto della regione. È questo ad averlo tenuto in vita in questi quasi due millenni, sia pure con trasformazioni e restauri, ed è ancora questo a farlo definire inequivocabilmente "Ponte di Canosa", seppure oggi diviso fra due diverse province e comuni. Il particolare legame che ci unisce a questo monumento non tiene conto di divisioni amministrative ed è pertanto principale responsabilità dei canosini farsi promotori della sua scalata nella classifica Fai dei monumenti più suffragati. Cosa che, peraltro, sta già accadendo grazie a gruppi benemeriti di volontariato, sia a livello di manutenzione ordinaria delle aree ad esso limitrofe, che a livello di raccolta firme per il concorso Fai. Di questo l'Amministrazione comunale non può che essere contenta e assicurare, per quanto possibile, il suo appoggio, conscia com'è che certi interventi sono possibili in certe forme solo se viene esercitata quella facoltà denominata "cittadinanza attiva", tanto spesso citata quanto poco applicata nella realtà".
Ufficio Stampa: Francesca Lombardi

Scheda:
L'Antico Ponte Romano sul fiume Ofanto (fonte: http://iluoghidelcuore.it/luoghi/1153)
Il Ponte Romano posto sul tracciato della via Traiana, ha consentito per molti secoli il collegamento tra Canosa e la Daunia, favorendo il superamento del fiume Ofanto. E' situato a circa tre chilometri dal centro della città e si presenta con la sua imponente struttura a schiena d'asino, poggiata su una collaudatissima opera di pianificazione ricavata con legno di quercia ricoperto di calcestruzzo. Si articola in cinque arcate a tutto sesto, sorrette da enormi pilastri terminanti a cuspide. Ai piedi del ponte vi è una passerella in cemento costruita nel periodo della seconda guerra mondiale, per consentire il passaggio ai cingolati. Da vari documenti, tra cui quelli conservati presso l'Archivio di Stato di Foggia, è attestato che il ponte ha subito nel corso dei secoli, numerosi interventi di manutenzione e di restauro all'elevato - tra i quali quello del Vanvitelli - lasciando intatti i pilastri, le spalle e la platea di fondazione. Sulle sue pietre hanno transitato: imperatori romani, re. principesse, eserciti commercianti e viandanti di ogni genere e da ogni parte del mondo. E' lì da circa 2000 anni, una sentinella tra il passato e il presente, un ponte fra la storia e di ieri e il futuro che verrà imponente e tutelato come si merita!

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