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Il mercato del lavoro della BAT arranca

La relazione di Emmanuele Daluiso

L'ISTAT ha pubblicato i dati aggiornati su occupazione e disoccupazione, relativi al 2015, da cui emerge che in Italia l'occupazione ha registrato un incremento di 186 mila unità, pari allo 0,8%, e, per la prima volta dopo sette anni di aumento ininterrotto, la disoccupazione è tornata a calare in misura significativa (-203 mila unità, pari al -6,3%). La ripresa dell'occupazione ha interessato tutto il territorio italiano e in particolare il Mezzogiorno, l'area più colpita dalla crisi, che ha registrato una crescita dello 0,8%, rispetto allo 0,5% del Nord e del Centro. L'indice dell'occupazione nel Mezzogiorno rimane, tuttavia, ancora ben lontano dai valori del 2006-2007 e solo una crescita più consistente della debole ripresa in corso potrà far tornare l'occupazione in quest'area ai livelli pre-crisi, che comunque erano livelli insufficienti. All'interno del Mezzogiorno tutte le regioni, a eccezione della Calabria, hanno registrato nel 2015 un incremento di occupazione. L'incremento pugliese è stato pari a oltre 27 mila unità. In sintesi, il tasso di occupazione è cresciuto a livello nazionale rispetto al 2014 dello 0,6%, portandosi al 56,3%, il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,8 punti portandosi dal 12,7% nel 2014 all'11,9% nel 2015. Resta elevato il tasso di disoccupazione giovanile, quello relativo alla classe di età 15-24 anni, pari al 40,3%, che tuttavia registra una riduzione di 2,4 punti rispetto al 2014.

Ma il mercato del lavoro della BAT arranca e riprende l'emigrazione
Il 2014 aveva fatto ben sperare in una capacità di ripresa occupazionale della BAT più consistente che a livello nazionale. In effetti, rispetto ai primi segnali di ripresa economica che avevano permesso un incremento di occupazione a livello nazionale pari allo 0,4% e a una Puglia ancora in fase recessiva, con un perdita di occupati pari al -1,2%, la BAT aveva fatto registrare nel 2014 un incremento di occupati rilevante, pari al 10%. Con il consolidamento della ripresa economica nazionale, che in qualche modo ha interessato anche la Puglia e quasi tutto il Mezzogiorno, come abbiamo appena detto, ci si poteva aspettare un ulteriore consolidamento del mercato del lavoro della BAT ed invece arriva la doccia fredda di una diminuzione di occupati nel 2015 di -3,3 mila unità, quasi tutti addebitabili all'occupazione femminile (-2,9 mila unità). Sulla base di questi dati diminuisce il tasso di occupazione che perde 1,3 punti e scende dal 41,4% del 2014 al 40,1% del 2015. Il tasso di disoccupazione resta elevato, oltre il 20%, per quanto sia diminuito leggermente rispetto al 2014, un dato che potrebbe sembrare positivo. In verità quando la diminuzione del tasso di disoccupazione si associa alla diminuzione del tasso di occupazione è perché generalmente molte persone rinunciano a trovare il posto di lavoro perché scoraggiati. Che questa possa essere la spiegazione più appropriata è testimoniato dal fatto che nel 2015 è ripresa l'emigrazione: tra gennaio e novembre, in base ai dati provvisori disponibili, il saldo migratorio provinciale (iscritti meno cancellati nelle liste demografiche) è stato negativo, pari a -644 unità, a fronte di un valore positivo dell'anno precedente (+295). Per altro va sottolineato che la BAT nel 2015 ha registrato un incremento del tasso di inattività, un indicatore più importante del tasso di disoccupazione, che rileva la percentuale di popolazione né occupata né disoccupata sulla popolazione complessiva. Tale tasso, che per la BAT è già strutturalmente più alto rispetto alla media nazionale, nel 2015 è aumentato di 2,1 punti portandosi al 49,4%, contro il 36% della media nazionale in lieve diminuzione rispetto al 2014. In altri termini nella BAT quasi metà della popolazione risulta non attiva.

Si salva solo il settore agricolo
Guardando ai dati per settori di attività emerge che solo il settore agricolo registra un incremento di occupati, pari al +3,5%, che si riporta quasi sul livello del 2010. Diminuisce il settore dei servizi (-2%), che aveva trainato la ripresa nel 2014, e di fatto crolla il settore industriale (-8,8%), che continua a perdere occupati dal 2012.

Si impenna la disoccupazione giovanile
A pagare il conto delle difficoltà economiche locali sono soprattutto i giovani, in particolare quelli compresi fra il 15 e i 24 anni, il cui tasso di disoccupazione si è impennato nel 2015 sino al 56,6%, che appena nel 2012 era al 20,9%.

Un quadro non chiaro per il futuro
Quello che emerge è dunque un quadro ancora critico dell'economia provinciale della BAT, con segnali di peggioramento del mercato del lavoro, che stanno colpendo soprattutto donne, giovani e il settore industriale. I segnali più recenti sull'economia internazionale e quella italiana parlano di una rallentamento nel ritmo della ripresa economica, dati che non lasciano presagire prospettive positive per il futuro dell'economia locale, salvo che il settore industriale e quello dei servizi riescano, attraverso un forte recupero di produttività e di capacità competitiva sui mercati nazionali ed internazionali, ad invertire la tendenza in atto.

Emmanuele Daluiso- Vice Presidente Euro*IDEES-Bruxelles
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