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Politica

E quindi uscimmo a riveder le stelle…

Sul riordino sanità le dichiarazioni di Morra del M5S

Piano di riordino, riconversione, razionalizzazione dei servizi centro risvegli… Abbiamo imparato a nostre spese a familiarizzare con questi termini che di volta in volta sono stati sbandierati qua e la dai politici di professione che ad ogni latitudine hanno amministrato la politica regionale e locale. Siamo tutti d'accordo che il pronunciamento di queste parole non fa presagire niente di buon per la nostra città, anzi, il loro utilizzo è sempre legato ad un imminente quanto inesorabile taglio ai servizi sanitari già insufficienti e precari, quando non assenti, in ogni caso altamente al di sotto degli standard di un paese che vuol essere considerato civile. Con il nuovo piano di rientro che la giunta Emiliano si accinge a varare scomparirà definitivamente con ogni probabilità quel che rimane dell'ospedale di Canosa già gravemente depotenziato dagli ultimi interventi del governo del mai compianto Vendola. Il tutto in barba – come al solito – alle promesse, le ennesime, propinate in campagna elettorale dal corpulento governatore e dai suoi spregiudicati sostenitori. Sono convinto che ognuno di noi, se richiesto, avrebbe rinunciato volentieri a parte dell'offerta sanitaria così come l'abbiamo conosciuta in passato in nome di una completa razionalizzazione dei servizi stessi mirante alla riduzione dei costi e degli sprechi che da sempre hanno caratterizzato la sanità pugliese.

In realtà gli "esperti" chiamati al capezzale della sanità pugliese hanno preferito tagliare lì dove era più facile, sulla pelle della gente, lasciando dov'erano gli sprechi, le ruberie, gli interessi economici e financo le inefficienze. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Gli ospedali di Barletta e Andria trasformati in fabbriche della malasanità dove si riversa la totalità dei pazienti dell'intera provincia. Liste di attesa che vanno allungandosi in maniera drammatica ignorando che la tempestività è un elemento centrale della risposta sanitaria per un paziente. Gli spazi e le corsie dove vengono stipati i malati in attesa di ricevere le sacrosante cure sono sempre più angusti. È successo, e non è un caso isolato, che nel pronto soccorso di Barletta con una salma "parcheggiata" in attesa di essere condotta alla camera mortuaria, sia stato fatto entrare un paziente che necessitava di cure. È questa la sanità che vogliamo? Ma soprattutto, i sacrifici in termini di vite ed economici che ci vengono imposti serviranno alle future generazioni? La storia più recente ha insegnato che la cattiva politica è un mostro a tre teste, si ciba di denaro, vive di inefficienze, mal digerisce la legge e si potenzia con il clientelismo. Nel prossimo futuro proiettato sempre più nella emergenza sanitaria, la cattiva politica allargherà nuovamente i cordoni della borsa, la nostra, ed elevandosi a paladina della sanità elargirà appalti per la costruzione di nuovi ospedali in cambio di probabili tangenti, si procederà ad effettuare assunzioni clientelari, verranno elargiti primariati a qualche mestierante della medicina fedele al potente di turno e così via per tornare sempre al punto di partenza.

La cittadinanza ha fatto quel che poteva, ha protestato, occupato, trattato, a interpellato e supplicato i potenti di turno. Ricordate l'On. Boccia? Il consigliere Caracciolo? Le rassicurazioni di Gorgoni, Gentile, Azzolini? Tutte inutili. L'ospedale chiude, e il centro risvegli, di cui noi tutti avremmo tanto bisogno? Poi si vedrà. È stato tutto inutile. Oggi ritorna prepotentemente in mente la frase pronunciata dal governatore Emiliano il quale riferendosi al nostro consigliere regionale gli preannunciava che la sua presenza a Bari avrebbe comportato solo un'inutile spreco di carburante.Col senno di poi le rassicurazioni dei nostri amministratori locali che si sono succeduti negli anni, che altro non sono che l'ultima ruota del carro sgangherato della burocrazia statale, appaiono vacue e risibili.Occorre capovolgere la piramide e far prevalere la volontà popolare a discapito di quei pochi cialtroni che fanno da collettori di consenso verso la politica immediatamente di livello superiore per un solo ed esclusivo interesse personale. Servirebbe un maggiore coinvolgimento della popolazione non solo al momento delle elezioni ma soprattutto dopo quando si esplica l'azione politica e amministrativa.

Coloro che chiedono consenso devono ritornare a far capo all'elettorato di riferimento e non vendersi al primo acquirente per sporchi interessi personali.La nostra città necessita si sovvertire le regole barocche della politica corrotta che per anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo. È tempo di levare l'anello dal naso e rompere le catene. Negli ultimi anni è sorto nella nostra città un gruppo dei simpatizzanti del Movimento 5 Stelle, certo non sapranno ballare la break dance sul palco, ma analizzano i documenti, delibere e atti comunali alla ricerca di violazioni, criticità, inesattezze e svarioni vari. Tale attività confluisce nelle opportune segnalazione agli organi predisposti, Magistratura compresa. Fanno informazione, in poche parole tentano di applicare la democrazia partecipata nella nostra città. Sono operai, commercianti, studenti, professionisti che non amano la visibilità, la notorietà, non sanno incantare i serpenti, ma sono tutto quello di cui la nostra città ha bisogno ora. Diffidiamo dunque dalle sigle di partiti, di capopoli da strapazzo, associazioni con fini pseudo politici e ritorniamo a guardare in faccia le persone e a mettere le persone al centro del mondo indipendentemente dal presunto censo, cultura o professione. Uno vale uno! Solo così, anche a Canosa,"uscimmo a riveder le stelle".
Roberto Morra - Simpatizzante del Movimento 5 Stelle - Canosa -
E quindi uscimmo a riveder le stelle…
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