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Caro bollette: aumentano i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare

Arrivano le garanzie gratuite Ismea per le energie rinnovabili 

La spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l'agroalimentare con l'arrivo dell'autunno, per cui arrivano le garanzie gratuite Ismea per le energie rinnovabili. E' quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento alla possibilità di presentare fino al prossimo 12 dicembre (il portale è stato aperto il 18 ottobre) le domande per accedere alla garanzia Ismea GR8 destinata alle piccole e medie imprese agricole e della pesca per la realizzazione di impianti per la produzione di energie rinnovabili.

Un annuncio che fa seguito al rincaro del 18,6% % della bolletta dell'elettricità nell'ultimo trimestre dell'anno. Il costo dell'energia, oltre a deprimere i consumi – insiste la Coldiretti – si riflette in tutta la filiera e riguarda sia le attività agricole ma anche la trasformazione e la distribuzione. Per finanziamenti superiori a 150mila euro la richiesta va presentata entro il 15 novembre. La garanzia rilasciata in via automatica copre il 100% dei prestiti fino a 250 mila euro per una durata dei fino a 8 anni, incluso preammortamento, è gratuita e cumulabile con le altre garanzie rilasciate dall'Ismea.

La promozione di rete energetiche alternative – spiega Coldiretti Puglia - rappresenterebbe un contributo determinante alla transizione green ma anche per contrastare l'aumento dei costi per famiglie e imprese. In questo senso l'agricoltura gioca un ruolo strategico. Partendo, ad esempio, dall'utilizzo degli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti – aggiunge Coldiretti Puglia – è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare le flotte del trasporto pubblico come autobus, camion e navi oltre alle stesse auto dei cittadini. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green.

E' da rilevare che, nonostante la Puglia produca il 25% dell'energia eolica italiana e il 14% di quella solare, posizionandosi al primo posto per numero di impianti e per potenza installata di "nuove rinnovabili" la quota di autoconsumo resta bassa, pari al 26%.

Secondo uno studio del Centro Studi Divulga solo utilizzando i tetti di stalle, masserie, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie utile di 155 milioni di metri quadri di pannelli con la produzione di 28.400Gwh di energia solare.

Il nodo è la mancata individuazione delle aree idonee all'installazione di impianti a fonti rinnovabili a fronte di "una serie disordinata di iniziative avviate da fondi di investimento speculativi per quanto riguarda la localizzazione di impianti di grandi dimensioni, senza stabilire forme di coinvolgimento degli agricoltori", denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che "il caos decisionale che deriva dall'assenza di regole di governo del territorio ha finito per partorire una sorta di abusivismo energetico, con un forte consumo di suolo e significativi danni collaterali ecologici ed economici".

E' importante cogliere le opportunità che vengono dall'economia circolare dotando il Paese di una riserva energetica sostenibile attraverso un fotovoltaico "intelligente" che non consuma suolo fertile e una rete per il biometano, conclude Coldiretti nel sottolineare peraltro l'importanza in tale ottica di sbloccare la proroga degli incentivi al biogas e finanziamento degli impianti che hanno presentato domanda al Gestore dei Servizi energetici (Gse) per favorire la transizione ecologica, trasformando gli sprechi in energia, e di dire sì al digestato come fertilizzante per evitare di fare un favore alle multinazionali straniere.
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