Ciliege la bella di maggio
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Puglia: crollata la produzione delle ciliegie

Rchiesta di declaratoria per la calamità naturale delle gelate 2025

Bene la richiesta di declaratoria di calamità naturale per le gelate 2025 che hanno arrecato danni alle produzioni in campo nei comuni di Casamassima, Conversano, Gioia del Colle, Poggiorsini, Putignano, Sammichele di Bari e Turi in Provincia di Bari e dei comuni di Grottaglie, Palagiano, Palagianello e Massafra in provincia di Taranto. A darne notizia è Coldiretti Puglia, a seguitò della proposta urgente della Giunta regionale al Ministero della sovranità alimentare e delle foreste di declaratoria delle eccezionali avversità atmosferiche per le gelate 2025. Sopralluoghi in campagna sono stati attivati tempestivamente dai tecnici di Coldiretti Puglia per verificare gli effetti delle gelate, a seguito del crollo a marzo della colonnina di mercurio che in Puglia ha messo a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione con alberi e piante fiorite sin da gennaio – spiega Coldiretti Puglia – con danni accertati su mandorli, ciliegi, frutteti e vigneti. E' crollata, tra l'altro, la produzione delle ciliegie in Puglia tra il 70 e il 100% a seconda degli areali nel sud est barese, a causa delle gelate di marzo e aprile, per cui a seguito delle verifiche in campo dei tecnici, Coldiretti Puglia ha richiesto la declaratoria dello stato di calamità; ma servono anche controlli serrati perché sui banchi al consumo campeggiano ciliegie di cui va verificata l'origine.

A fronte di un brusco calo produttivo, gli agricoltori sono stati alle prese con il balzo dei costi di produzione e la grave siccità a cui non corrispondono adeguati prezzi di vendita, mentre c'è il rischio che il mercato venga invaso da prodotti esteri di dubbia origine e qualità, con l'inflazione alimentare che rallenta i consumi e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti. Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti regionale - sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline. La discesa della colonnina di mercurio con il gelo brucia fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui raccolti. Il Fondo Mutualistico Nazionale, istituito con la Legge n. 234 del 30 dicembre 2021, offre una protezione essenziale per gli agricoltori colpiti da eventi catastrofali come alluvioni, gelo, brina o siccità. Questo fondo è parte del Piano Strategico Nazionale della PAC 2023-2027 e offre indennità a favore degli agricoltori partecipanti. L'agricoltura è l'attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Le piante durante il riposo invernale sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.

L'abbassamento delle temperature per lungo tempo sotto lo zero provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha avuto inevitabilmente un impatto anche sull'aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera il rincaro dei prezzi del gasolio. Siamo di fronte in Puglia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti regionale – oltre 6 miliardi di euro in un decennio.
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