Jeremy Rifkin
Jeremy Rifkin
Le Pillole

Jeremy Rifkin, l'ingegnere chimico  Canosino, l'idrogeno ed i suoi colori

Con la speranza di un mondo migliore per la Next Generation

Con la Sua ultima pubblicazione "Un Green New Deal Globale" l'economista Americano Jeremy Rifkin è tornato ad essere mente centrale nel dibattito mondiale relativo ad una necessaria nuova visione del futuro, obbligata dai guai al Pianeta dal Cambiamento Climatico e dalle non più rinviabili decisioni sulle Generazioni Future. Jeremy Rifkin non è nuovo nel proporre pensieri nuovi, alcuni con risultati concreti a distanza di tempo, altri meno. Nel 1980, scrisse il saggio "Entropia", dove, riprendendo tesi del "Club di Roma", metteva in guardia il mondo dalla fine delle risorse energetiche. Come sapete non è andata cosi , il mondo è ricchissimo di fonti fossili e dopo quaranta anni la catastrofica profezia è rimasta chiusa in un cassetto .

Nel 2002, scrisse "Economia all'idrogeno" , ponendo l'Idrogeno ed Internet al centro del mondo; erano per l'autore gli elementi chiave per livellare le differenze socio-economiche del nostro Pianeta . Pensiero giusto , su cui Grillo ha costruito i cardini politici del Movimento 5 Stelle ,ma che, a distanza di lunghi diciotto anni non ha avuto gli sviluppi immaginati ed auspicabili, almeno per quanto riguarda l'idrogeno e le rinnovabili che malgrado tante agevolazioni sono solo il 16% del paniere energetico mondiale . L'autore ebbe comunque grande successo e seguito politico : consigliere personale per la energia del Presidente della Commissione Europea Romano Prodi , consigliere in Italia del Ministro per l'Ambiente Pecoraro Scanio , ideatore per la nostra Puglia della Università per l'Idrogeno , finanziamento 5 milioni di euro e cinque distributori di idrometano (miscela di metano e idrogeno) a Bari per alimentare auto e mezzi di Enti pubblici .

La mia contestazione culturale partì dal 2002 ; era basata su una cultura rispettosa delle fonti fossili, fedele all'insegnamento di Giulio Natta, di Enrico Mattei, della Scuola Romana di Ingegneria Chimica : l'idrogeno era non fonte primaria ma solo vettore di energia. Sono passati tanti anni ed il Cambiamento Climatico , scientificamente provato, è innegabile. Anche chi, come me, ha progettato ,costruito impianti oil & gas, oggi, crede fermamente nella improrogabile necessità di ridurre pesantemente le emissioni di gas clima-alteranti per tenere sotto gli 1,5°C l'incremento della temperatura media globale .

Devo dichiararmi, complice forse la Pandemia, pentito. Sbagliavo concettualmente prima? No, perchè l'idrogeno non ha cambiato posto nella Tavola Periodica degli Elementi di Mendeleev , resta un vettore non una fonte primaria di energia, malgrado il peso minimo, l'enorme potere calorifero. E allora il pentimento, confermato, com'è motivabile e motivato? L'incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili ha reso l'idrogeno uno dei sistemi più efficaci per il recupero ,l'accumulo di energia elettrica. .Pentito, perchè l'idrogeno può divenire "memorizzatore di energia"!

Pentito ma con gli occhi aperti ai numeri, agli interessi finanziari delle lobbies dell'energia nel confronto interessato con la Commissione Europea ed i suoi burocrati . Anzitutto i numeri: l'idrogeno verde, ottenuto da elettrolisi dell'acqua, copre meno del 5% della produzione mondiale. Sono quattro i colori dell'idrogeno : brown, ottenuto dalla gassificazione di carbone o di frazioni petrolifere pesanti, grigio, ottenuto dallo steam reforming del metano , bleu , come per il grigio ma con lavaggio ,cattura e sequestro della CO2 , green, ottenuto da elettrolisi dell'acqua . Dei quattro colori tre hanno stessa fonte primaria : le fonti fossili, ergo in Europa tutto cambia, ma nulla cambia negli affari, tanti soldi da spendere per confermare le vecchie fonti ,giustificate peraltro dai costi specifici di produzione dell'idrogeno green , quattro volte di quello brown. Questi valori di costo cambieranno ,diminuiranno ma ci vorrà tempo ; vanno implementati gli impianti di produzione di Energia Rinnovabile , dando le autorizzazioni a costruire in tempi non biblici ,come ancora oggi sono quelli della nostra filiera burocratica .

E allora qual'è la via corretta alla transizione energetica? Per tanti anni ancora il ruolo di accompagnatore di peso nella transizione energetica spetterà al gas,il combustibile fossile più pulito , che ad oggi ha riserve mondiali accertate capaci di coprire il fabbisogno energetico mondiale, ai consumi odierni ,per altri 50 anni . La ricetta è gas più rinnovabili per fare idrogeno , che costerà meno solo incrementando ricerca e sviluppo su elettrolizzatori di nuova generazione , sui sistemi di accumulo di energia , sulle celle a combustibile ,sulle smart grid , sulla gestione di impianti e reti digitalizzati e preservati con la cybersecurity da attacchi .Solo cosi potrò dichiararmi pentito felice, perchè solo questa è concreta speranza di un mondo migliore per i miei quattro nipoti, per la Next Generation
Nunzio Valentino
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