Crepuscolo letterario di Luciana Fredella
Premio Teatrale "R. Lembo: cerimonia finale
La parola a Luca Zecchillo, presidente di giuria
venerdì 23 agosto 2019
19.18
Cresce l'attesa per la cerimonia di premiazione dei vincitori della III Edizione del Premio Teatrale "Raffaele Lembo" che avrà luogo a Canosa di Puglia (BT) sulle Terrazze di Palazzo Iliceto, in via Trieste e Trento n.20, a partire dalle ore 20.30 di sabato 24 agosto. La rassegna teatrale di compagnie amatoriali, si è svolta durante la stagione 2018/2019 presso il Teatro Comunale "Raffaele Lembo" di Canosa di Puglia. Alla vigilia della cerimonia di premiazione per la rubrica "Crepuscolo Letterario" di Canosaweb, primo portale cittadino, è stato contattato il presidente della giuria Luca Zecchillo(43 anni) che insieme agli altri componenti, addetti ai lavori e presidenti delle associazioni culturali di Canosa e rappresentanti delle Istituzioni hanno valutato i lavori teatrali andati in scena.
Lei ha ricevuto sicuramente l'accoglienza calorosa di Canosa per quanto riguarda le sue doti umane e letterarie, ma le ha anche riconosciuto il ruolo di presidente di giuria per una rassegna teatrale molto particolare che si tiene a Canosa da tre edizioni, il Premio "R.Lembo". Come ha accettato questo ruolo? Gli organizzatori mi hanno voluto riconoscere questo ruolo per le mie pregresse esperienze sia come autore che come attore avendo recitato in passato e dunque avendo un'ampia cognizione del teatro. Ogni anno svolgo questo compito con molto piacere anche perché mi rendo conto che gli altri membri della giuria sono persone davvero competenti nonostante appartengano ad ambiti diversi, come associazioni, politica, scuola. Confrontarmi con loro per decidere a chi assegnare i premi è davvero stimolante. Spero che la rassegna continui ad essere organizzata così come l'altra rassegna: il premio Lembo è la rassegna teatrale che si tiene in inverno, dal 2016 esiste anche un altro premio che purtroppo quest'anno è saltato, ovvero Sciapò che invece si tiene in estate. La mia speranza è che si riescano ad organizzare entrambi perché il teatro è una realtà importante.
Lei ha detto una cosa interessante: il teatro è una realtà culturale importante e questo è vero soprattutto se si pensa alla passione che ci mettono non solo gli organizzatori che hanno una compagnia teatrale (Teatro Nuovo), ma anche agli ospiti che nonostante facciano teatro a livello amatoriale, il livello è così alto che possono tranquillamente avvicinarsi ai professionisti. Noi lo diciamo ogni volta, prima di assegnare i premi, che vengono proposti spettacoli di alta qualità che non hanno nulla da invidiare alle compagnie di professionisti. Difatti non è facile scegliere il vincitore, tuttavia la valutazione va fatta e sabato sulle Terrazze di Palazzo Iliceto il pubblico che ha seguito la rassegna scoprirà chi è il vincitore dell'edizione 2019 del Premio Lembo.
Quanto incide nelle sue decisioni e sulla valutazione delle opere messe in scena, il fatto di essere un addetto ai lavori? Tanto, anzi è fondamentale. Il fatto di aver avuto la fortuna di recitare in ambito amatoriale, e poi di presiedere alla giuria mi ha permesso di fare valutazioni a 360 gradi e di essere molto severo e dunque obiettivo.
Di compagnie teatrali dunque ne sono passate molte sotto i suoi occhi e qualcuno anche più di una volta. Ci sono compagnie che l'hanno profondamente delusa? Mi dispiace dirlo ma si, quest'anno ho avuto una brutta impressione di una compagnia che conosco.
L' approccio alla scrittura e al teatro ? Sin da ragazzo coltivo la passione della scrittura di testi teatrali: ne ho scritti tanti, molti li ho strappati, altri buttati, qualcuno l'ho salvato, qualcun altro l'ho rivisitato. Quando ho ritenuto che dei testi fossero validi, grazie al consiglio di mia moglie Mariangela, ho cominciato ad inviarli ai concorsi sia locali che nazionali. Fortunatamente nel 2014 ho ricevuto il premio Tragos, dedicato alla memoria di Ernesto Calindri presso il Piccolo Teatro di Milano, istituito dal figlio dell'attore, giunto ormai alla XIV Edizione. Il mio testo quell'anno arrivò al secondo posto, dopo essere entrato nella rosa dei finalisti nell'edizione precedente, in più ricevetti anche un premio speciale. Dopo Tragos sono arrivato secondo anche al premio Bozzini di Lucera e da quel momento in poi molte testate anche locali hanno cominciato a parlare di me. Con il Premio Dea Ebe, nel 2014 che premia le eccellenze Canosine e Pugliesi, io credo che mi sia stato dato uno sprone a continuare a scrivere più che un riconoscimento come eccellenza. Molto importanti anche i premi conseguiti a Bari come il Premio Letterario "Fortuna Dautore" nella sezione testo teatrale nel 2015 e "Premio Artemisia", agli inizi di quest'anno ,Al momento purtroppo non sto scrivendo ma mi sono prefisso di riprendere quanto prima.
Cosa c'è nel futuro di Luca Zecchillo, scriverà un romanzo, un opera teatrale, una tragedia… Spero di cuore che si tengano le rassegne teatrali cui ho accennato, soprattutto Sciapò perché si svolgeva all'interno del Battistero di San Giovanni, un sito archeologico che con tale rassegna veniva vissuto e rivalutato. Sciapò potrebbe essere itinerante innanzitutto perché Canosa possiede molti siti archeologici idonei ad accogliere l'organizzazione di una rassegna teatrale e poi perché si svolge in estate e dunque c'è il piacere di stare insieme ai turisti all'aperto. A parte il teatro, per il futuro spero di scrivere qualcosa di diverso dai testi teatrali, magari scrivendo un romanzo: per ora l'idea è di trasformare una mia commedia in romanzo giallo, poi si vedrà.
Grazie e buon lavoro
Luciana Fredella
Lei ha ricevuto sicuramente l'accoglienza calorosa di Canosa per quanto riguarda le sue doti umane e letterarie, ma le ha anche riconosciuto il ruolo di presidente di giuria per una rassegna teatrale molto particolare che si tiene a Canosa da tre edizioni, il Premio "R.Lembo". Come ha accettato questo ruolo? Gli organizzatori mi hanno voluto riconoscere questo ruolo per le mie pregresse esperienze sia come autore che come attore avendo recitato in passato e dunque avendo un'ampia cognizione del teatro. Ogni anno svolgo questo compito con molto piacere anche perché mi rendo conto che gli altri membri della giuria sono persone davvero competenti nonostante appartengano ad ambiti diversi, come associazioni, politica, scuola. Confrontarmi con loro per decidere a chi assegnare i premi è davvero stimolante. Spero che la rassegna continui ad essere organizzata così come l'altra rassegna: il premio Lembo è la rassegna teatrale che si tiene in inverno, dal 2016 esiste anche un altro premio che purtroppo quest'anno è saltato, ovvero Sciapò che invece si tiene in estate. La mia speranza è che si riescano ad organizzare entrambi perché il teatro è una realtà importante.
Lei ha detto una cosa interessante: il teatro è una realtà culturale importante e questo è vero soprattutto se si pensa alla passione che ci mettono non solo gli organizzatori che hanno una compagnia teatrale (Teatro Nuovo), ma anche agli ospiti che nonostante facciano teatro a livello amatoriale, il livello è così alto che possono tranquillamente avvicinarsi ai professionisti. Noi lo diciamo ogni volta, prima di assegnare i premi, che vengono proposti spettacoli di alta qualità che non hanno nulla da invidiare alle compagnie di professionisti. Difatti non è facile scegliere il vincitore, tuttavia la valutazione va fatta e sabato sulle Terrazze di Palazzo Iliceto il pubblico che ha seguito la rassegna scoprirà chi è il vincitore dell'edizione 2019 del Premio Lembo.
Quanto incide nelle sue decisioni e sulla valutazione delle opere messe in scena, il fatto di essere un addetto ai lavori? Tanto, anzi è fondamentale. Il fatto di aver avuto la fortuna di recitare in ambito amatoriale, e poi di presiedere alla giuria mi ha permesso di fare valutazioni a 360 gradi e di essere molto severo e dunque obiettivo.
Di compagnie teatrali dunque ne sono passate molte sotto i suoi occhi e qualcuno anche più di una volta. Ci sono compagnie che l'hanno profondamente delusa? Mi dispiace dirlo ma si, quest'anno ho avuto una brutta impressione di una compagnia che conosco.
L' approccio alla scrittura e al teatro ? Sin da ragazzo coltivo la passione della scrittura di testi teatrali: ne ho scritti tanti, molti li ho strappati, altri buttati, qualcuno l'ho salvato, qualcun altro l'ho rivisitato. Quando ho ritenuto che dei testi fossero validi, grazie al consiglio di mia moglie Mariangela, ho cominciato ad inviarli ai concorsi sia locali che nazionali. Fortunatamente nel 2014 ho ricevuto il premio Tragos, dedicato alla memoria di Ernesto Calindri presso il Piccolo Teatro di Milano, istituito dal figlio dell'attore, giunto ormai alla XIV Edizione. Il mio testo quell'anno arrivò al secondo posto, dopo essere entrato nella rosa dei finalisti nell'edizione precedente, in più ricevetti anche un premio speciale. Dopo Tragos sono arrivato secondo anche al premio Bozzini di Lucera e da quel momento in poi molte testate anche locali hanno cominciato a parlare di me. Con il Premio Dea Ebe, nel 2014 che premia le eccellenze Canosine e Pugliesi, io credo che mi sia stato dato uno sprone a continuare a scrivere più che un riconoscimento come eccellenza. Molto importanti anche i premi conseguiti a Bari come il Premio Letterario "Fortuna Dautore" nella sezione testo teatrale nel 2015 e "Premio Artemisia", agli inizi di quest'anno ,Al momento purtroppo non sto scrivendo ma mi sono prefisso di riprendere quanto prima.
Cosa c'è nel futuro di Luca Zecchillo, scriverà un romanzo, un opera teatrale, una tragedia… Spero di cuore che si tengano le rassegne teatrali cui ho accennato, soprattutto Sciapò perché si svolgeva all'interno del Battistero di San Giovanni, un sito archeologico che con tale rassegna veniva vissuto e rivalutato. Sciapò potrebbe essere itinerante innanzitutto perché Canosa possiede molti siti archeologici idonei ad accogliere l'organizzazione di una rassegna teatrale e poi perché si svolge in estate e dunque c'è il piacere di stare insieme ai turisti all'aperto. A parte il teatro, per il futuro spero di scrivere qualcosa di diverso dai testi teatrali, magari scrivendo un romanzo: per ora l'idea è di trasformare una mia commedia in romanzo giallo, poi si vedrà.
Grazie e buon lavoro
Luciana Fredella