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Vita di città

Uomini e topi

La disamina di Brigitta D'Aulisa

Il riferimento al famoso capolavoro dello scrittore statunitense John Steinbeck pubblicato a New York nel 1937 e tradotto in italiano da Cesare Pavese l'anno successivo finisce qui. I cittadini di Canosa, infatti, già da qualche tempo e a più riprese hanno segnalato la presenza dei roditori in diverse aree della città. L'Assessore all'Ambiente, Michele Manfredi, nei giorni scorsi ha annunciato che la Sangalli, la ditta responsabile dei servizi di disinfestazione, comincerà l'opera di derattizzazione a partire dal 3 ottobre con l'utilizzo di prodotti di ultima generazione forniti dalla Colkim. Iniziativa encomiabile, ma non risolutiva. Il problema dei topi non si è creato dall'oggi al domani e sarebbe interessante indagare sulle cause del loro incremento per una efficace gestione del problema. Il famoso scienziato Robert M. Corrigan, esperto di roditori e ricercatore per il Dipartimento della Salute di NY City, ha affermato che il modo migliore per tenere lontani i topi è quello di utilizzare buone pratiche di sanificazione e igiene come la rimozione dei rifiuti organici e dei mucchi di spazzatura dalle strade e la manutenzione del verde pubblico. Lo scienziato ritiene che l'approccio migliore per gestire i topi nelle nostre città, sia che si tratti di parchi, strade e vicoli, giardini, cortili e altre aree urbane sia quello di utilizzare tecniche di controllo integrato. In particolare, gli scienziati del Pest Management (come viene chiamata in inglese) utilizzano l'acronimo IPM (Integrated Pest Management). La tecnica dell'IPM utilizza i pesticidi come ultima spiaggia dopo aver privato i topi di cibo e riparo e aver sigillato tutti i buchi e le crepe degli edifici.

Quando le trappole per topi sono utilizzate ad integrazione e completamento delle operazioni di "pulizia" delle città e di "riparazione" degli edifici, esse dovrebbero essere utilizzate con estrema attenzione e monitorate regolarmente. Il sistema della gestione integrata richiede, inoltre, di educare i cittadini sull'importanza dell'igiene e della pulizia, poiché i pesticidi non possono essere considerati sostitutivi della mancanza di una adeguata cura dell'ambiente urbano. In sostanza, Mister Corrigan e molti altri studi effettuati sul tema (vedi lo studio canadese "Enviromental Factors associated with increased rat population: a focused practice, Environmental Health Region of Peel Public Health November 2016), ci dicono che i topi aumentano nelle aree urbane degradate, dove non viene effettuata un'adeguata pulizia delle strade che quindi sono ingombrate da spazzatura, vuoi perché la gente è incivile, vuoi perché le ditte incaricate del servizio di raccolta rifiuti lavorano poco e male. Non meno importante è anche la cura e la manutenzione del verde.

Tutti gli studi sul tema ribadiscono che l'infestazione da ratti è correlata positivamente con la disponibilità di cibo e un improprio smaltimento dei rifiuti organici, con il degrado degli edifici e difetti negli scarichi e nel sistema fognario. In particolare, l'inadeguatezza dei servizi pubblici di smaltimento dei rifiuti crea un "ambiente antigienico", potenziale fonte di cibo per topi e ratti.
Visitando il sito del quartiere di Kensington e Chelsea di Londra, nella sezione "ratti e raccolta rifiuti", troviamo una lista di istruzioni per tenere lontani i topi:la spazzatura deve essere messa in un contenitore di metallo con un coperchio ben chiuso;se la spazzatura per la raccolta differenziata viene ospitata in un'apposita area di stoccaggio, bisogna assicurarsi che le porte restino ben chiuse, visto che i topi riescono a scivolare dentro aperture di soli 5mm; in caso di raccolta differenziata porta a porta, è necessario mettere fuori la spazzatura solo nei giorni programmati per la raccolta. Lasciare fuori le buste della differenziata che non viene raccolta, fornisce una comoda fonte di cibo per i topi che così vengono incoraggiati a non lasciare la zona. Tali raccomandazioni sono ribadite in tutta la letteratura sul tema, e nel caso di Canosa di Puglia(BT) sarebbe interessante capire se l'attuale Amministrazione, oltre la dovuta e urgente derattizzazione in corso, ha messo in piedi un sistema di gestione integrato del problema "topi".

Il servizio di raccolta rifiuti fornito dalla Sangalli è inadeguato, un fatto sotto gli occhi di tutti. La nostra città è sporca e invasa dai rifiuti e i cittadini incivili ci mettono del proprio naturalmente. Le domande che ci poniamo sono:
  • Preso atto che la Sangalli fornisce un servizio inadeguato di raccolta rifiuti e pulizia della città, questa Amministrazione cosa pensa di fare concretamente? Si è pubblicizzato un potenziamento dei servizi a partire da ottobre, ma se nulla dovesse mutare, non sarebbe il caso di procedere con una risoluzione del contratto per inadempimento? I cittadini pagano le tasse e non si comprende bene perché dovremmo fare mutuo soccorso a una società privata che lucra riducendo costi e servizi a discapito della salute pubblica;
  • Esiste un programma definito e sistematico di manutenzione del verde pubblico e riqualificazione urbana?
  • E' in programma una verifica del corretto funzionamento del sistema fognario della città e degli scarichi?
  • Sono stati pensati programmi educativi sul tema ambiente da attuare sistematicamente nelle scuole di ogni livello e grado?
  • Cosa si sta facendo per il randagismo? I topi infatti si nutrono delle deiezioni degli altri animali, come gatti e cani.
Le trappole per topi serviranno a ben poco senza mettere a punto un piano integrato per la gestione dell'emergenza in atto. Personalmente, credo che il problema della raccolta rifiuti resti il nodo da sciogliere. Al netto dell'inciviltà di alcuni cittadini, forse il sistema di raccolta dei rifiuti porta a porta dovrebbe essere ripensato, visto che può funzionare alla perfezione solo quando la raccolta avviene in tempo reale. Il permanere della spazzatura anche solo per un'ora fuori della porta di casa è una ghiotta occasione per i topi e non solo. Forse bisognerebbe evitare di farsi coinvolgere in Enti come l'ARO, un sistema consortile che ha dimostrato tutti i suoi limiti e la sua inefficienza. Forse bisognerebbe evitare appalti dei servizi pubblici lunghi 7 anni, laddove il potere contrattuale della stazione appaltante è inversamente proporzionale alla durata dell'appalto. Forse bisognerebbe cominciare a installare a tappeto sul territorio comunale gli eco compattatori, che distribuendo buoni spesa in cambio dei vuoti a perdere, incentivano i cittadini a non sporcare le strade e a comportamenti virtuosi. In conclusione, la derattizzazione è una soluzione di breve periodo che non elimina affatto il problema se non si procede a uno studio sistematico del nostro ambiente urbano e si delinea un piano strategico di attacco su più fronti per contenere il problema a livelli accettabili nel lungo periodo.O dobbiamo aspettare che la nave affondi per liberarci dei topi?
Brigitta D'Aulisa
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