Canosa
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Vita di città

Una nuova fase della nostra vita di cittadini

Ma l'era nuova la senti, la respiri, anche da altri particolari. Siamo chiamati a nuovi comportamenti dettati dal rispetto delle regole e dal buon senso

E' proprio vero. Sembra di essere entrati in una nuova fase della nostra vita di cittadini, siamo chiamati a nuovi comportamenti dettati dal rispetto delle regole e dal buon senso. Con la raccolta differenziata tutti dobbiamo cambiare stile di vita e rivedere un po' le nostre abitudini e forse anche un po' la nostra concezione di "cosa pubblica". Secondo me dicasi "cosa pubblica" quella che è un poco anche mia e quindi devo cercare di tenerla pulita il più possibile: non devo più gettare per strada fazzolettini, pacchetti di sigarette, lattine, buste di patatine e quant'altro ma riporli negli appositi contenitori che per strada, con un pizzico di buona volontà, trovo. Ma a proposito di raccolta differenziata, anche l'amministrazione comunale dovrebbe rivedere alcune cose che, secondo me, non vanno: penso per esempio a quei carrelli che bisogna tenere nell'androne dei condomini e che di volta in volta bisogna portare fuori, poi lavarli e poi riporli all'interno (è questo un disagio che non mi investe perchè posseggo un mastello). Verso la ditta erogatrice del servizio si dovrebbe mantenere, secondo me, una marcatura ad uomo perchè ho l'impressione che qualche inadempienza deve essersi consumata a scapito della popolazione che qualche soldino per il servizio lo versa. Non capisco poi per quale sconosciuta ragione la raccolta differenziata ad Andria funziona bene e a Canosa no.

Ma l'era nuova la senti, la respiri, anche da altri particolari. Posso narrare a proposito le mie esperienze: recatomi al Palazzetto dello sport per prendere mio figlio, notavo la presenza di due vigili intenti ad identificare i presenti; dagli stessi venivo invitato ad attendere mio figlio all'esterno per non creare confusione. Solo dopo sono venuto a conoscenza (dichiarazione dell'Assessore allo sport pubblicata da Canosaweb) che erano state infrante delle regole dall'associazione sportiva che teneva corsi di pallavolo. Bravi! Per una convivenza civile la base è quella: il rispetto delle regole. E che dire degli ausiliari del traffico. Che bravi! Sabato pomeriggio (15/09) ho parcheggiato la mia macchina in Piazza della Repubblica nelle vicinanze della Farmacia Centrale (la mia meta) e scorto gli ausiliari chiedevo loro, prescrizione medica alla mano, autorizzazione a recarmi in farmacia; mi è stata concessa a patto che in farmacia non ci fosse gente.

Insomma dovevo sbrigarmi. Ancora bravi, sono questi i segnali giusti da mandare quando si vuol fare capire di essere in una "nuova era". Certo i campi applicativi delle regole sono tanti e forse tutti ne abbiamo almeno uno da suggerire e a questo proposito, con il permesso della redazione, lancerei una sorta di laboratorio virtuale dove è possibile lasciare dei suggerimenti; comincio io ad indicare quelli che, secondo me, potrebbero essere dei campi in cui il rispetto delle regole contribuirebbe ad elevere la qualità della convivenza. Per esempio penso a quanti lasciano contenitori con cibo per i cani randagi a patto che i cani, ovviamente, non stazionino nei pressi delle loro abitazioni; penso a quanti portano a passeggio i loro cani all'ora della puppù: questi (i padroni) attendono con pazienza l'espletamento della pratica ma di paletta e busta non se ne parla (e va bene che schiacciarla si dice che porti bene ma alcuni marciapiedi, per esempio quello di Via Chiancone, sono abbondantemente abbelliti dai lasciti degli intestini canini); penso a tutti quei passo carrabile fai da te; penso a quei carrozzieri che allegramente verniciano autovetture sull'uscio delle botteghe in barba a tutte le norme; e che dire di meccanici, elettrauti e gommisti che esercitano la loro attività per strada o sui marciapiedi e magari parcheggiano oli esausti, carcasse di pneumatici, autovetture in conto vendita (senza assicurazione) su suolo pubblico?

Il rispetto delle regole deve coinvolgere tutti altrimenti si insinua il sospetto della presenza di categorie prootette e, ne sono certo, così non è. Buona "era nuova" a tutti.

Gerardo Paulicelli
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