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Associazioni

Sollevare le sorti del credito

Le proposte delle associazioni di consumatori pugliesi

Le Associazioni dei Consumatori (Adiconsum, Adusbef, Casa del Consumatore, Codacons, Codici, Confconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori,UNC), nel loro ruolo istituzionale, denunziano lo stato di grave preoccupazione che ha investito i risparmiatori italiani e pugliesi in particolare. È nostro dovere assistere i risparmiatori per difendere il loro risparmio dai rischi del mercato e dalla sempre più frequente cattiva gestione dei portafogli finanziari. La sfiducia verso il settore creditizio è ormai pervenuta a livelli di guardia che colpiscono sia i risparmiatori che la tenuta del sistema del credito. Continueremo ad assistere, anche giudizialmente, chiunque ce lo chieda, ma abbiamo deciso di arricchire la nostra azione con proposte concrete utili ai risparmiatori, al mondo del credito ed a quello delle Istituzioni. In particolare ed a riprova della volontà delle associazioni di ricercare e perseguire soluzioni tecniche serie, rimettiamo alcune proposte che intendiamo sottoporre ad un Tavolo Tecnico fra Istituzioni, Associazioni e Banche locali che intendano aderire, per provare a ridare un minimo di fiducia al mercato del risparmio.Le 6 proposte sono:

- Applicazione molto più vigorosa della Legge 190/2014 (art.1 comma 246). La norma è stata pensata per consentire al debitore (sia esso piccola impresa sia famiglia-consumatore) verso le Istituzioni finanziarie (banche o finanziarie o altro) di sospendere (senza motivo da addurre al creditore) la corresponsione della sorte capitale del proprio debito per massimo tre anni (salvo una offerta più favorevole della banca); sempre a parità delle altre condizioni contrattuali. In questo modo il cliente potrà disporre di liquidità in modo automatico e senza costi; evitare passaggi a sofferenza, esecuzioni forzate e fallimenti che danneggiano mortalmente il cliente.

- Ormai, la sfiducia verso il sistema del credito, ha prodotto la totale diffusa disaffezione verso le banche ed i prodotti finanziari. Non è accettabile che si azzerino o riducano i valori delle azioni e delle obbligazioni ordinarie (convertibili e/o subordinate), senza un contraddittorio, nel momento della valutazione dei bilanci di quelle banche divenute illiquide. Se vogliono evitare i contenziosi le Banche devono rinegoziare il loro debito, salvando così i loro creditori, gli obbligazionisti di ogni tipo e, indirettamente, anche gli azionisti: uno strumento possibile è che emettano e cedano agli obbligazionisti attuali ed a chiunque aderisca, obbligazioni a 20 anni, pari all'importo del debito maturato nei confronti del risparmiatore, con interessi pari al tasso legale, garantiti dal Fondo interbancario, liberamente scambiabili con l'emittente e con pari livello nominale ai titoli posseduti dal risparmiatore Con tale operazione finanziaria, si rifinanzierebbero le banche, con un giusto lungo respiro, utile a recuperare redditività e si ridarebbe credibilità al sistema creditizio, di fronte ai cittadini che non vedrebbero i loro titoli ridotti a carta straccia. La parità nominale consentirebbe all'utente di spendere e scambiare quel titolo con le stesse caratteristiche del pegno.

- Le banche, anche prima di una legge che lo imponga (che non esiste ancora ad oggi), ben potrebbero, volontariamente, prevedere un "Semaforo del rischio". Stop ai prospetti informativi incomprensibili e di 200 pagine: all'inizio del prospetto serve una distinzione chiara e semplice fra titoli rischiosi e titoli che lo sono meno (ad es. una scala da 1 a 10, oppure un semaforo con i tre colori);

- Educazione finanziaria: per guidare un'auto la formazione è obbligatoria e ci vuole la patente, ma anche comprando prodotti finanziari ci si può "schiantare". Alle Associazioni dei consumatori devono essere affidati corsi di educazione finanziaria per coloro che vogliono investire (specie in prodotti non a basso rischio).
- Attribuire anche alle Associazioni di Consumatori (oltre che a promotori indipendenti) il compito di procedere alla profilazione, con un modello predefinito e concordato di clienti, in quanto è sempre più chiaro che le banche profilano in base al prodotto che vogliono vendere e non in base alla realtà storica di quella persona.

- Distinzione della figura di risparmiatore da quella di investitore, sia in sede di raccolta del risparmio che di investimento.

Questi sono solo alcuni dei punti esemplificativi che, come Associazioni, abbiamo elaborato, che ovviamente, potranno essere oggetto di integrazioni e modifiche.
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