''L'ospedale non si tocca''
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Politica

Riordino ospedaliero": il sindaco La Salvia commenta l'evoluzione del Piano alla luce delle nuove ipotesi

Ritorna, più virulento che mai, l'argomento ospedale nervo scoperto delle Pubbliche Amministrazioni



Dopo le numerose notizie circolate negli ultimi giorni sulla stampa, relative alla chiusura o al declassamento di alcuni reparti ospedalieri, tra i quali i presidi di Pronto Soccorso presenti in alcuni comuni pugliesi, il sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, torna a parlare del "Piano di riordino ospedaliero", soprattutto alla luce di alcune novità che potrebbero essere introdotte in breve tempo.

"Ritorna, più virulento che mai, l'argomento ospedale - ha detto il primo cittadino -. Nervo scoperto delle Pubbliche Amministrazioni, deve costringere, chiunque se ne occupi, ad un confronto serrato e trasparente", afferma il sindaco.
"Abbiamo appreso da voci di corridoio, nei giorni passati – prosegue il sindaco – che esisteva una ipotesi di ulteriore evoluzione del Piano di riordino ospedaliero che ci ha preoccupati molto, ma che, in quanto bozza, ci ha visti relazionarci ad un diverso livello con la politica regionale. Ciononostante, in questi giorni, la stampa locale è risultata ridondante di annunci di chiusura delle unità di Pronto Soccorso nonché di tabelle – apparse come funghi velenosi dopo un'abbondante pioggia acida – riportanti dati di incerta derivazione. Non accetteremo nessuna ipotesi di ulteriore ridimensionamento, dopo il prezzo pagato da questa comunità, che risponda esclusivamente a logiche di mercato e non di salute".

"La valutazione dei codici di accesso al Pronto Soccorso – aggiunge il primo cittadino – può essere presa in considerazione solo da qualche sprovveduto che ignora che, mancando strutturalmente l'infermiere triagista, il codice colorimetrico di accesso è dato dall'unico professionista non abilitato a darlo: il medico. La prestazione del Pronto Soccorso non è commensurabile con quella di un punto fisso di Pronto Intervento Territoriale, dal quale il paziente può essere solo caricato in ambulanza e trasferito in un Pronto Soccorso Attivo (mentre per ciò che concerne il Pronto Soccorso di Canosa, gli accessi annui ammontano a oltre 12 mila); né può essere condannabile il paziente che chiede risposte a un bisogno di salute acuto, come modalità di insorgenza, seppure non grave come prognosi".
"Ritenere che, dopo aver falcidiato i posti letto per acuto portandoli al di sotto di qualunque norma – dichiara il sindaco – , si possa dismettere l'ultimo baluardo sanitario della presa in carico del paziente acuto, è follia. E come un torrente che sfocia in un fiume in piena, ci si preoccupa di togliere il fiumiciattolo, senza preoccuparsi di dare sfogo alle acque nelle quali già affogano gli utenti e il personale dei Pronto Soccorso di Andria e di Barletta. Guai alla politica che se ne infischia del tecnicismo, ma, soprattutto, guai a quel tecnicismo superficiale che obbliga a scelte politiche che di etico hanno veramente ben poco".
E così il sindaco La Salvia conclude: "Lo abbiamo scritto alcuni mesi fa: continuare a sovvenzionare cattedrali private nei deserti, darà un posto in Paradiso a chi sarà buono, ma a discapito dei territori nei quali, similmente ad Eboli, Cristo non si ferma più".

ufficio stampa
Francesca Lombardi
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