Giuliano Volpe
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Eventi e cultura

Patrimonio al Futuro:un manifesto per i beni culturali

A Canosa, il professor Volpe per la presentazione

Saranno le terrazze di Palazzo Iliceto, a Canosa di Puglia (BT), ad ospitare la presentazione del libro "Patrimonio al Futuro", di Giuliano Volpe, Presidente del Consiglio Superiore 'Beni Culturali e Paesaggistici del MiBACT. L'evento, in calendario giovedì 28 luglio 2016, alle ore 20.00 gode del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione Puglia, della Provincia di Barletta Andria Trani, del Comune di Canosa, della Basilica Cattedrale di San Sabino di Canosa, della Pro Loco Canosa, del Club per l'UNESCO Canosa, del Rotary Club Canosa, dell'Inner Wheel Canosa, dell'Associazione Ponte Romano Onlus, dell'Associazione di Promozione Turistica "Archeo 2.0", degli Imprenditori d'Arte e Cultura, della Gazzetta del Mezzogiorno, della FIDAPA, della Dromos.it e della Fondazione Archeologica Canosina. L'appuntamento rientra nell'ambito del Boamundus Festival, la rassegna di eventi culturali estivi patrocinata dal Comune di Canosa. All'incontro sarà presente l'autore Giuliano Volpe, Professore di archeologia presso l'Università di Foggia, nonché ex Rettore della medesima università. Per l'occasione, interverranno: Ernesto La Salvia (Sindaco di Canosa), Giuseppe Corrado (Presidente facente funzione della Provincia di Barletta Andria Trani), Francesco Ventola (Consigliere regionale e Componente IV Commissione consiliare Regione Puglia), Simonetta Bonomi (Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di BAT e Foggia), Filli Rossi (archeologa) e Aldo Patruno (Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territoio, Regione Puglia). Modererà gli interventi il giornalista Paolo Pinnelli de "La Gazzetta del Mezzogiorno". Con "Patrimonio al Futuro", edito da Electa nel 2015, Giuliano Volpe intende fornire idee e proposte innovative a tutto campo: dall'affermazione di una concezione distica del patrimonio culturale e del paesaggio alla formazione dei giovani professionisti, dalla comunicazione alla gestione. L'autore propone pertanto una "alleanza degli innovatori", dovunque essi siano, prescindendo dalle appartenenze e dalle afferenze. C'è certamente bisogno urgente di risorse adeguate e dell'immissione di nuovo personale qualificato. Ma serve soprattutto una grande volontà di cambiamento: l'Italia non può più continuare a cullarsi sugli allori del passato, confondendo conservazione con conservatorismo. Deve, al contrario, saper innovare una gloriosa tradizione e affrontare le sfide del nuovo millennio. Solo così e grazie a un patto tra patrimonio culturale e cittadini sarà possibile riprendere un proprio ruolo nel contesto europeo e mondiale.
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