Sabino Facciolongo
Sabino Facciolongo
Vita di città

Le scuole? Priorità per Canosa

L'assessore Facciolongo replica a Ventola

L'assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Canosa, Sabino Facciolongo, replica alla lettera "Le scuole? Priorità per Canosa" del consigliere regionale Francesco Ventola, pubblicata il 16 febbraio dal quotidiano "La Gazzetta del Mezzogiorno" nell'inserto del Nord Barese. "Una parola di chiarezza – scrive Facciolongo - sulla vicenda della costruzione della nuova sede della Scuola media in zona 167, recentemente assurta agli "onori della stampa" con tempistica che, vogliamo credere, ovviamente nulla avrebbe a che vedere con le imminenti elezioni amministrative. O forse sì. Comunque è questo, confesso, argomento cui sono particolarmente sensibile, dato che in quella scuola ci ho lavorato diversi anni, contribuendo alla sua fondazione, insieme al mio Dirigente scolastico dell'epoca e ad un team fantastico di colleghi, che hanno diviso con me e con le famiglie di quel quartiere i disagi, le convivenze forzate ed i percorsi tortuosi che hanno condotto la Scuola Marconi ad insediarsi nei locali parrocchiali di Gesù Liberatore. Eh sì, perché per far nascere una scuola e l'edificio che dovrebbe ospitarla evidentemente non bastano anni di Amministrazione, come sa bene chi ne ha per anni ipotizzato le fortunose collocazioni, oltre naturalmente a chi le ha dovute subire, sia pure stemperandole con il piacere della convivenza con ragazzi splendidi! Tuttavia, dato che avevo promesso "una" parola di chiarezza, proverò ad allontanare qualsiasi coinvolgimento personale cercando nel contempo di dare informazioni utili ad un quadro più completo della vicenda. Sulla stampa, infatti, un ex Sindaco della nostra città parla di pausa di 5 anni nella vicenda della costruzione della nuova scuola, omettendo alcuni, significativi particolari che potrebbero spiegarla. Uno fra tutti i costi. Infatti, a fronte di un costo preventivato di 2.700.000 euro per la costruzione della nuova scuola, l'Amministrazione comunale dell'epoca aveva, se non erro, scelto di finanziare l'opera con un "leasing in costruendo" che prevedeva un piano di ammortamento di 200.000 euro all'anno per 21 anni. In pratica, invece dei 2.700.000 euro iniziali, la nuova scuola sarebbe costata ben 4.200.000 euro all'Ente comunale. Visti questi dati, pare così strano che soprattutto in tempi di tagli da parte dello Stato al nostro Comune (ammontanti a diversi milioni di euro) e di pagamento di numerosi debiti fuori bilancio (ammontanti anch'essi a parecchi milioni di euro) non si volesse prendere a cuor leggero la decisione di finanziare quel progetto? Pareva, infatti, alquanto scandaloso spendere per un'opera pubblica quasi il doppio di quanto preventivato, soprattutto in tempi economicamente non favorevoli e soprattutto sapendo che tali costi eccedenti sarebbero stati pagati indistintamente da tutti i canosini (almeno da quelli che pagano le tasse), né oggettivamente, vista la situazione, si poteva pensare di contrarre un mutuo per l'importo iniziale, dato che sarebbe inevitabilmente pesato sugli equilibri di bilancio. Proprio per questo ci si era proposti di farsi finanziare l'opera interamente dallo Stato, candidandola al bando "Scuole innovative", nel quale risultava utilmente inclusa, per quanto non finanziata solo perché riguardante un numero di alunni non elevatissimo rispetto alle altre scuole candidate. Questa la verità e la sequenza dei fatti. Che poi le si voglia svilire lasciando intendere di "non aver voluto" costruire la Scuola o, peggio, "di non esserne stati capaci" è cosa che appartiene più alla sfera della pubblicità elettorale che a quella della genuina preoccupazione per i destini dei giovani studenti della 167; cura, peraltro, poco rilevabile sia negli anni di permanenza degli studenti in locali commerciali poco idonei all'utilizzo scolastico, sia nella iniziale proposta di convivenza fra gli alunni della Scuola media e quelli di un Istituto superiore. Un'impostazione a quanto pare profondamente radicata negli amministratori dell'epoca, dato che era stata riproposta anche in un'altra scuola dalla parte opposta della città e alla quale questa Amministrazione poneva finalmente rimedio qualche mese fa, con il recupero dell'edifico Dell'Andro. Resta da chiedersi, a questo punto, (se è vero che la costruzione di quella Scuola rappresentava una genuina preoccupazione per gli amministratori del tempo) perché, quando la situazione economica lo permetteva, non si è pensato di contrarre direttamente un mutuo per la cifra preventivata, preferendo seguire una strada sicuramente più onerosa; per poi non fare né l'una né l'altra cosa lasciando la patata bollente ad un'altra Amministrazione? Perché, data l'assoluta priorità che si attribuiva all'argomento, non si è pensato di investire sulle scuole, alcune delle quali versavano in condizioni pietose, come ha fatto la "povera" Amministrazione ora uscente, scegliendo legittimamente invece di investire in altri settori? Come mai non si è pensato per tempo ad una riorganizzazione delle scuole cittadine, in modo da liberare risorse da investire sulle scuole che ne avevano più bisogno, come invece fatto da questa Amministrazione "così menefreghista" nei confronti delle esigenze degli studenti? Domande che mi pongo da tempo e alle quali finora non ho mai ricevuto risposta né direttamente né indirettamente, più che per recriminare sul passato, per imparare la formula secondo cui si possa promettere per il futuro ciò che non si è riusciti a mantenere in passato".
Ufficio Stampa:Francesca Lombardi
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