Teatro Comunale
Teatro Comunale "R. Lembo" -Canosa
Politica

I filosofi e i mestieranti.

Ulteriore sforzo di replica di Sciannamea

Al sentir parlare di "minestrone" mediatico, di "ingredienti" mescolati in modo maldestro, di "sforzo fatto" e poi di "straordinario irrigidimento", devo ammettere che il nostro grande Assessore filosofo alla Cultura/Istruzione (che fa della filosofia un'arte e mestiere, oltre che una scuola di pensiero istituzionale da applicare come modello ai vari livelli di Enti locali) ha provocato nella mia profonda emotività, soprattutto quella più "interiore e sensibile", una strana sensazione che mi costringe a fare un ulteriore "sforzo" di replica, tenendo sempre a portata di mano catenella e/o pulsante a seconda dei luoghi. Questo affermo specie perché il pubblico amministratore tocca estranee questioni e capacità professionali e personali pur a fronte di tanti preziosi ingredienti, di cui ogni buon minestrone è composto, se se ne sa apprezzare la bontà politico-culinaria. Da sempre, e non è una novità, preferisco la concretezza ed il pragmatismo all'illusionismo effimero delle concettualità improduttive, i fatti alle parole, la gente "superficiale" ma capace agli intellettuali latitanti e sornioni. All'Assessore "emerito" ribadisco questo concetto, o se preferisce, questa argomentazione: "l' chiacchj-r s' l' port' u' vind'!". Sono sicuro che, sebbene trattasi di frase in "dolce stil novo", il prezioso Assessore sarà in grado di trovare un amico "superficiale" capace di tradurgli ed interpretargli il senso di questa affermazione. Ma si sa: il sottoscritto fa un altro mestiere (bancario umile e dotto) e per hobby il teatrante della politica in attesa di un ruolo definito (ma non troppo), all'interno di una gruppo di mestieranti di professione (movimento?) che, ahimè, circa 1 mese fa, ha "involontariamente" trovato oltre 8.000 individui (privi di vita e sul dorso di "quadrupedi con due gobbe" – come amabilmente il sindaco definisce i suoi concittadini – tipicamente presenti in cattività nelle zone aride e desertiche del centro-nord della Puglia) che la pensavano come loro. Bontà nostra? Bah!

E' ammirevole come il nostro grandissimo protagonista della Cultura locale, riconosciuto nel corso di questo triennio dall'intera comunità cittadina come colui che ha rilanciato l'Arte, l'Archeologia e tessuto /consolidato il rapporto con la Fondazione Archeologica Canosina (non a caso l'acronimo riporta parte del suo cognome), che ha riavvicinato le istituzioni alla scuola, "ripristinando gli antichi equilibri", soprattutto all'indomani dell'infausto ed irreversibile Dimensionamento scolastico che, in maniera coercitiva e antidemocratica, qualcuno (in maniera perversa) a livello regionale (udite, udite), nel 2012 ha imposto alle istituzioni scolastiche. Ma poichè faccio un altro mestiere, non entro nel merito delle questioni relative alla "legge errata", come definita dall'incommensurabile assessore; non commento il tempo sprecato nell'inutile e perseverato tentativo di cambiare il Piano, come i fatti di tre lunghi anni dimostrano. Però, da teatrante della politica, mi chiedo: chi c'era in Regione all'epoca dei fatti? Forse le stesse persone che lo splendido assessore ha sostenuto precedentemente ed altresì nell'ultima tornata elettorale? Quale è stato il risultato concreto della loro azione amministrativa? Che poi si critichi anche la nostra celere applicazione delle disposizioni, non si fa altro che rimarcare una delle tante differenze che segnano la distanza tra questa e la precedente amministrazione. Altro che strumentalizzazione elettorale!

Per argomentare sul MUSEO mi ritorna in mente "l' chiacchj-r s' l' port' u' vind'!". Sono tre anni nei quali si tritano e ritritano argomentazioni e giustificazioni vuote; i canosini non hanno l'anello al naso. Tutto e dico tutto, è stato e viene fatto "contro, per contrastare" chi c'era prima; se in barba agli interessi della Città, poco importa: è dimostrato! Tornare a riparlare di finanziamenti del centenario dell'Unità d'Italia "dirottati dal Governo Berlusconi" per fronteggiare l'emergenza terremoto dell'Aquila, piuttosto che degli impegni formali, stringenti e ripetuti della Provincia (per voce del suo rappresentante, Presidente Francesco Ventola) e di quelli fuorvianti se non impalpabili/inesistenti dell'Amministrazione La Salvia, significherebbe far torto alle intelligenze di tutti, comprese le nostre, sicuramente limitate ma comunque non deficienti.

Ultimo e non meno importante…il TEATRO "fantasma", quello con la "giacchetta", quello "propagandistico" e del "tamburo battente". Sappiamo tutti dell'indomabile volontà di codesta amministrazione di voler a tutti i costi questo "contenitore" culturale (mi scuserà l'Assessore, ma non essendo del mestiere, ho dovuto utilizzare la terminologia di "altri" che circa 3 anni fa non lesinarono nel definirlo "inutile").Certo, è impensabile utilizzare una struttura non idonea poichè mancante della "relazione sull'acustica" e di altre fondamentali prescrizioni come quelle relative "all'altezza dei camerini" per il personale di scena, mettendo così a serio rischio la vita di tante persone. E' assurdo pensare di scaricare tale onere di agibilità al Sindaco "malcapitato" (per la collettività) e forzando all'infinito l'attestazione di idoneità. Dov'è scritto che il Sindaco deve assumersi tali gravose e pericolose responsabilità: il suo compito è solo l'ordinaria amministrazione (magari ci fosse!). Piuttosto è preferibile tenere questo inutile "contenitore" (fonte di spreco di denaro pubblico) chiuso e "vuoto a perdere". La matematica non è un'opinione come, invece, opinioni si possono avere su capacità e competenza di uomini che consentono di rendere fruibili, visitabili siti come: Napoli Sotteranea, locali tipici e angusti di Roma o di tantissime altre località di cui il nostro Paese è ricchissimo, per fare esempi di realtà preesistenti, simbolo o datate. Anche qui si denota la differenza nel fare amministrazione!

Infine una raccomandazione al Fac-totum (rieccolo l'acronimo ricorrente) Assessore che si è immolato nella replica ad un "certo segretario superficiale" del centrodestra canosino sviando dalle numerose affermazioni di sostanza che motivano lo strumento di partecipazione democratica alla "sfiducia popolare all'Amministrazione La Salvia". Piuttosto che stare attento a guardare lo specchietto retrovisore per non azzardare nessun sorpasso, si faccia artefice finalmente di una lunga accelerata del veicolo istituzionale di questa amministrazione, togliendo così un evidente "freno a mano" tirato che da 3 anni or sono mette la nostra Città ferma nella corsia d'emergenza, in attesa di un Soccorso per le sorti dell'intera comunità. Non vorremmo correre il rischio, rimanendo in tema a Lei consono, di incappare nel paradosso di dover, piuttosto che introdurre una tassa di soggiorno per i turisti, inserire, al contrario e per la prima volta, "il bonus rimborso" per il disagio arrecato ai visitatori.

Un consiglio, da ultimo. Quando ci si permette di apostrofare sul piano professionale o personale gli avversari politici, non lo si faccia utilizzando strumenti istituzionali. La mancanza di rispetto che contraddistingue il modus parlandi ed operandi di cui il dott. La Salvia è maestro, con notevoli influenze sui discepoli disponibili all'occorrenza, traspare anche dall'uso (abuso) improprio di comunicati stampa ufficiali del Comune di Canosa, come quello in commento. Vergognoso che lo si sia fatto persino in campagna elettorale. In attesa di altri "filosofi di turno", ci auguriamo che la svolta avvenga al più presto.
Stanislao Sciannamea, "OLTRE con FITTO" Canosa
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