La Salvia Gentile
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Elena Gentile, assessore regionale alla Sanità visita l’ospedale di Canosa

“Sono venuta in questo ospedale di persona, così come avevo promesso al vostro sindaco". "Per conoscere da vicino la realtà di questo territorio, dal punto di vista sanitario"

"Sono venuta in questo ospedale di persona, così come avevo promesso al vostro sindaco, per conoscere da vicino la realtà di questo territorio, dal punto di vista sanitario. Ora ci attende una riflessione serena, insieme al direttore generale della Asl Bat, per capire cosa poter fare per garantire ai pazienti standard di sicurezza operativa". Sono queste le parole di Elena Gentile, assessore regionale alla Sanità, a conclusione della visita all'ospedale di Canosa che si è svolta ieri, 28 maggio, nel tardo pomeriggio. Ad accoglierla nel nosocomio c'erano il sindaco di Canosa, Ernesto La Salvia, il direttore generale della Asl Bat, Giovanni Gorgoni, il vicesindaco Pietro Basile, il presidente del Consiglio comunale, Pasquale Di Fazio e i rappresentanti del "Comitato spontaneo cittadino a difesa dell'ospedale di Canosa B619" e del personale medico ed infermieristico.

"L'assessore regionale ha potuto constatare con mano lo stato del plesso e soprattutto vedere in quali condizioni è il nostro ospedale – ha dichiarato il primo cittadino di Canosa - che non necessita di essere rimodernato. Sarebbe un grosso passo avanti decidere di utilizzare il nosocomio per la sua funzione, senza lasciar deperire la strumentazione di cui è dotato, come ad esempio, le sale operatorie. Chiudere definitivamente le divisioni chirurgiche del nostro ospedale non può essere una soluzione, visto che gli ospedali limitrofi, Andria in primo luogo, sono al collasso e la lunghezza delle liste d'attesa per patologie chirurgiche differibili è improrogabile. Il servizio che può fornire l'ospedale di Canosa sgraverebbe certamente da questo punto di vista le chirurgie degli ospedali della Bat e sarebbe percepito come rispondente alle necessità dei locali, considerando che gli interventi di chirurgia maggiore (polmonare, toracica, dei tumori), prevede comunque l'ospedalizzazione in centri di valenza dipartimentale assediati da ogni tipologia di richiesta".

L'Amministrazione La Salvia, appena insediatasi, circa un anno fa, ha da subito lavorato assiduamente per tutelare l'ospedale di Canosa. Dopo aver preso atto del "Piano di riordino Ospedaliero" varato dalla Regione Puglia alcuni mesi fa, che ha prima previsto e poi, di fatto, ridotto notevolmente il numero dei posti letto (71 invece di 102 iniziali) e ha predisposto la chiusura di vari reparti, con un impatto certamente negativo sullo stato di salute pubblica della comunità canosina, l'Amministrazione ha messo in atto una pressante azione di sensibilizzazione nei confronti dell'Assessorato regionale alla Sanità e nei confronti della Asl Bat. Ha persino appoggiato ogni forma di protesta democratica per modificare la situazione messa in atto dal Comitato B619. L'obbiettivo era quello di proporre una valida riorganizzazione dell'offerta sanitaria nel territorio del Nord barese e, in particolare, nell'ospedale di Canosa. Più volte, tra l'altro, il sindaco La Salvia ha sottolineato la mancanza di una "exit strategy" che, attraverso l'identificazione di percorsi dedicati all'emergenza, garantisse sicurezza al paziente acuto chirurgico, o pediatrico o cardiologico. "Restiamo in attesa di conoscere le decisioni della Regione, tenendo sempre alta l'attenzione sul nostro ospedale, affinché vengano garantite le cure alla popolazione persino dell'intero circondario", ha concluso il sindaco.




ufficio stampa
Francesca Lombardi
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