La Salvia
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Politica

Condivisa la proposta del sindaco La Salvia

Alla Conferenza dei Sindaci ASL BAT

Nel corso del pomeriggio di ieri, presso la sede del Comune di Andria, si è tenuta la "Conferenza dei Sindaci" della provincia, alla presenza del Direttore Generale della ASL BAT Ottavio Narracci, come previsto dalla normativa vigente. Durante l'incontro il primo cittadino di Canosa, Ernesto La Salvia, ha sottoposto all'attenzione dei presenti un documento, illustrato dallo stesso primo cittadino: "Attraverso la proposta che ho presentato – ha dichiarato il sindaco – ho sottoposto all'attenzione dei convenuti una possibilità per l'ospedale di Canosa, circostanziando le ragioni per cui stiamo, anche tecnicamente, difendendo il locale nosocomio, alla luce delle ragioni esplicitate nel Decreto Ministeriale n. 70/2015 e delle carenze, dal punto di vista dei servizi sanitari, già presenti sul territorio murgiano di cui Canosa fa parte".

"La proposta – ha aggiunto il primo cittadino – è stata dichiarata condivisibile dai Sindaci dei Comuni della nostra provincia ed è scaturita dalla conoscenza delle necessità. La stessa non pretende, pertanto, di essere la soluzione ma, a mio avviso, è una tappa della riorganizzazione dell'offerta sanitaria locale, che va ben oltre il dato connesso alla carenza dei posti letto nella nostra provincia".

"L'utilizzo delle strutture più piccole – recita il documento proposto ai sindaci dal primo cittadino di Canosa -, definite "plesso" dalla Regione Puglia ed in questa modalità funzionanti, garantiscono una attività definita funzionalmente ancellare dell'ospedale di riferimento ma non per questo secondaria o, tantomeno, inutile. I posti letto gestiti in queste sedi, per pazienti acuti, non duplicano la disponibilità ma la completano con un organico che è residuale di quello presente prima del Piano di riordino e quindi al netto delle chiusure effettuate. Non vi è dubbio alcuno che la medicina sia cambiata: il paziente acuto, inserito in reti operative gestite dall'emergenza-urgenza, grazie ai progressi della medicina ed alle modalità di intervento, ha una mortalità decisamente inferiore al passato: ma pure la certezza della cronicizzazione della malattia. La qual cosa obbliga, assieme all'aumento della vita media, a vedere gli ospedali con occhi diversi: si chiede la qualità, figlia dell'esperienza degli operatori. E questa legittimata dai numeri di interventi specialistici effettuati, garanzia di riuscita degli stessi e di qualità della vita del paziente. Tendere a questo tipo di ospedale è necessario per la stessa razionalizzazione della spesa oltre che per il beneficio ottenuto dal cittadino. Ma non può essere disgiunto dalla costruzione di una rete di intervento che si faccia carico del prima e del dopo: prima del ricovero, al fine di scongiurarlo per i pazienti cronici, e dopo lo stesso, per realizzare una continuità necessaria tra ospedale e territorio. Il TERRITORIO: continuamente citato ma MAI potenziato. Per questa ragione gli ospedali per acuti SONO ANCHE TERRITORIO, nel senso che gestiscono quello che non può essere gestito a domicilio mentre peggiora e trattengono chi non ha destinazioni alternative. Il Piano di riordino suggerisce la chiusura del plesso di Canosa id Puglia; orbene, in questa struttura appena rimodernata ed a standard, costata alla collettività non pochi euro, sono allocati 50 posti letto afferenti le specialità di medicina interna e geriatria. Sono reparti conteggiati nell'hub andriese e con questo condividono il Dirigente, dott. Pietrapertosa. Se fossimo obbligati a trasferire i letti presenti presso questa o altre strutture provinciali, nel primo caso non vi sarebbe posto per accoglierli a meno di lavori radicali di una parte del Bonomo con i tempi immaginabili; nel secondo caso, ove da subito vi fossero disponibilità, ciò rappresenterebbe un certo depauperamento della struttura identificata come DEAI dalla Regione, ma monca del numero di letti previsto. Il territorio murgiano estendentesi da Canosa a Spinazzola, però, offre criticità che lo stesso legislatore ha previsto: i tempi di percorrenza da Spinazzola al DEA I più vicino (Andria), ruotano intorno ai 64 minuti in condizioni ottimali. Significa che se la strada non continua a franare all'uscita della cittadina in direzione Minervino Murge, se il fondo stradale permette una andatura sufficiente e se il passaggio a livello che divide in due la città di Andria o quello tra Spinazzola e Minervino sono percorribili si arriva già oltre il previsto come tempo massimo.

L'allegato 1 al DM 70/2015, al capitolo 9.2.2, regolamenta i presidi ospedalieri di aree particolarmente disagiate: sembra la descrizione di quanto ATTUALMENTE PRESENTE a Canosa di Puglia. Una divisione internistica con un pronto soccorso ed un servizio di day surgery coordinati dall'hub di riferimento attraverso protocolli. Basta solo riconoscere la criticità del territorio e la presenza già attiva del Caduti in Guerra. Ed Andria conserverebbe i suoi posti letto. Ad invarianza di spesa!Non può essere la soluzione definitiva, comunque. Un solo ospedale che sia all'altezza del ruolo va realizzato e porterebbe le strutture SOLO A QUEL PUNTO DISMISSIBILI pronte ad esser riconvertite a realizzare la rete "verticale" rispetto alla malattia e nella quale l'acuzie rappresenterebbe un problema minore per numeri e durata. In conclusione: resti Canosa con i suoi posti letto funzionalmente parte del Bonomo, ma riferimento per il territorio disagiato di Canosa, Minervino e Spinazzola; non si vanificheranno così i costi della recente ristrutturazione, in attesa di definitiva conversione a strutture territoriali coincidente con il nuovo ospedale di Andria, necessario alla razionalizzazione dell'intero comprensorio. Gli spazi liberatisi sono da oggi ristrutturabili per dar seguito alla realizzazione del centro risvegli, della lungodegenza e della riabilitazione cardiologica, altri fondamentali tasselli nel mosaico ad oggi solo ipotizzato del territorio".

Al termine della conferenza, i Sindaci hanno chiesto al Direttore Generale di fornir loro i dati epidemiologici al fine di poter esprimere valutazioni oggettive e poter così suggerire percorsi nei quali la riflessione sottoposta alla loro attenzione dal sindaco La Salvia, possa risultare parte integrante.
Ufficio Stampa - Francesca Lombardi
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