Che capolavoro!
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Vita di città

Che capolavoro! L’Oratorio estivo della Parrocchia S. Teresa del B. G. di Canosa

Nei nostri gruppi sono presenti ragazzi di religione cattolica e mussulmana e di diversa etnia

Il 23 giugno scorso ha avuto inizio, nella Parrocchia S. Teresa del B. G. di Canosa di Puglia(BT), come in quasi tutte le parrocchie della Diocesi di Andria(BT), l'oratorio estivo 2014 dal titolo "Che capolavoro!". Particolare interessante di quest'anno è che il numero degli iscritti dei ragazzi di scuola media è sensibilmente aumentato così tanto da avere circa 150 ragazzi tra i 12 e i 14 anni. Nei nostri gruppi sono presenti ragazzi di religione cattolica e mussulmana e di diversa etnia. Li abbiamo divisi in cinque squadre: i geometri, gli ingegneri, gli archeologi, gli avvocati e gli architetti. Il gruppo CORDA (Coordinamento Oratori Diocesi di Andria) ci ha fornito di un sussidio, appunto "Che capolavoro!", che invitava i ragazzi a riflettere su sé stessi, su chi sono e su chi vorrebbero essere anche alla luce della Parola di Dio. A partire da questi imput ci siamo cuciti addosso un abito su misura, che potesse andare bene per il nostro oratorio e per i nostri ragazzi, abbiamo cioè, studiato un percorso che, a partire da come i ragazzi si vedono, potesse portarli a pensare i loro percorsi di vita, una vita che sta per sbocciare.

Siamo bravi a capire chi sono le persone che ci vivono accanto? Siamo attenti al tal punto da recepire come veramente sono fatti gli altri? Questa è stata la prima tappa! Non è stato semplicissimo, siamo abituati a fermarci alle apparenze, senza andare al di là delle nostre impressioni. I ragazzi hanno dovuto cimentarsi nello scoprire, attraverso alcune domande, la professione degli educatori che per l'occasione sono diventati insegnanti, babysitter e maestri con tutto ciò che queste figure professionali implicano: la pazienza, la competenza, sapersi relazionare, saper intercettare i desideri degli altri, I ragazzi man mano si sono fatti più interessati e hanno accettato la sfida, hanno cominciato ad acuire la loro curiosità per capire la professione di ciascuno, scoprendo che si deve andare sempre oltre per conoscere la verità.

La seconda tappa è stata dedicata all'ecologia strettamente legata al nostro territorio, perciò abbiamo invitato il vicesindaco Basile, già assessore all'ambiente, allo scopo di capire ciò che si fa per l'ambiente a noi più vicino. Sappiamo che il nostro futuro non prescinde dall'ambiente in cui viviamo e che la cura di esso è importantissima se vogliamo vivere in salute e consegnare alle generazioni future un ambiente vivibile. Siamo corresponsabili, non possiamo caricare gli altri di una responsabilità che, in realtà, è di ciascuno di noi. L'ambiente ci è stato donato non per esserne i padroni assoluti e quindi poterlo sfruttare o utilizzarlo a nostro piacimento, ma per esserne custodi, tutti abbiamo il dovere di collaborare per salvaguardarlo. E' essenziale attivare processi virtuosi. Anche con l'amministrazione è indispensabile attivare una stretta collaborazione: è troppo semplice e scontato cadere nelle polemiche caricando le responsabilità sugli altri, ma io cosa faccio per tener pulito l'ambiente in cui vivo? Occorre risvegliare le coscienze, soprattutto le nostre!

Terza e quarta tappa: facciamoci l'identikit e scopriamo i nostri limiti. In effetti conosciamo bene chi siamo? Conosciamo noi stessi? E' bene di tanto in tanto soffermarci a riflettere su chi e su come siamo. Partire da noi stessi potrebbe essere un punto di forza non tanto per capirci meglio, quanto per capire dove stiamo andando e dove invece vorremmo andare. Dopo che i ragazzi hanno compilato un test e hanno identificato le proprie caratteristiche comportamentali e caratteriali li abbiamo accompagnati a verificare le loro aspettative, i loro sogni. Abbiamo proposto loro dei modelli di bellezza, di bravura, di ricchezza, Abbiamo scoperto che non hanno dei modelli, sono abbastanza disincantati e hanno piena consapevolezza nel fatto che chi arriva al successo ha studiato molto oppure ha rubato molto, in senso lato, agli altri. Non ambiscono a diventare come i grandi personaggi che il gossip ci propone. Hanno i piedi ben saldi per terra o sono delusi dal mondo che li circonda?

"Noi siamo diversi per la statistica, distanti universi in questa società, ma quanto ci accomuna la nostra unicità", questo il messaggio della quinta tappa a cui siamo giunti attraverso l'ascolto e la visione del video dei THE SUN, Outsider. Il video ha catturato l'attenzione di tutti i ragazzi perché la musica aveva un ritmo coinvolgente ed il video era un veloce alternarsi di immagini di folla, volti in primo piano ed espressioni chiave da fissare bene nella mente: unicità, dignità, diversi, scelto di essere me stesso, write your story, change the way. E' fondamentale mantenere la nostra unicità, quella che Dio ha desiderato per noi, essere diversi non è negativo se contribuisce ad arricchire il mondo, a dargli colore, a dargli carattere, a mettere a posto un altro tassello del puzzle. Più tasselli diversi ci sono più è nitida la figura di Cristo.

Tutte le tappe hanno avuto un unico filo conduttore: ciascuno ha un ruolo preciso nella vita, un ruolo insostituibile. Nella famiglia e nella società si può e si deve fare la differenza, è necessario! In queste due settimane abbiamo cercato di accompagnare i ragazzi in questo cammino difficile che è la vita, fatto di scelte, di prese di posizione, di rinunce, di sogni realizzati e di sogni infranti, ma che vale sempre la pena compiere con coraggio e passione. Abbiamo anche cercato di trasmettere loro la vicinanza del Signore che ha creato questo mondo per noi, ce lo ha affidato e che ora chiede a ciascuno la collaborazione in questo momento storico e qui tra queste persone. Abbiamo chiesto ai ragazzi di diventare collaboratori di Cristo, di impegnarsi a creare un mondo che faccia svelare la presenza di uomini e donne degne di appartenere al genere umano, immagine di Dio.
- Gli educatori dei gruppi di scuola media della Parrocchia S. Teresa del B. G. Canosa di Puglia -
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