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Territorio

Centro Antiviolenza "Futura" due sedi provinciali

Ventola: «Sensibilizzazione e contrasto della violenza contro donne e minori»

«Con l'apertura del Centro Antiviolenza denominato "Futura" - ha affermato il Presidente Francesco Ventola -, la Provincia di Barletta - Andria - Trani celebra la giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne 2013. Il CAV provinciale è pensato come un sistema reticolare che garantirà a tutte le donne del territorio provinciale, a prescindere dalla loro residenza, il diritto agli stessi standard di trattamento e la necessaria continuità assistenziale».
Il Centro Antiviolenza avrà due sedi, una a Barletta e l'altra ad Andria, aperte tutti i giorni infrasettimanali sia di mattina che di pomeriggio (nelle fasce orarie 10,00-12,00 e 17,00-19,00) e con reperibilità 24 ore su 24 sia su chiamata al numero verde 1522 che sui numeri 0883\310293 oppure 0883\764901.
Importo a carico della Provincia ammonterà a € 80.000,00, € 330.247,33 rivenienti dai fondi stanziati nei Piani Sociali di Zona dagli Ambiti Territoriali Sociali del territorio provinciale e € 50.000,00 quale quota parte del 20% del finanziamento regionale accordato per l'attuazione del Pil.
«Per veicolari e diffondere questi messaggi - ha proseguito il Presidente Ventola - l'Assessorato alle Politiche Sociali, Famiglia e Pari Opportunità della Provincia in collaborazione con l'A.T.I. che gestirà il CAV (composta dalla Cooperativa Sociale Oasi 2 e dalle Associazioni Osservatorio Giulia e Rossella e Ri-scoprirsi), in occasione del 25 novembre di quest'anno, sta anche promuovendo, sull'intero territorio provinciale, una serie di iniziative di sensibilizzazione e di contrasto al fenomeno della violenza contro donne e minori, in continuità con quanto già realizzato lo scorso anno con l'iniziativa provinciale "dare voce ai diritti delle donne" e con quella che sarà a breve avviata dalla Regione Puglia, "troppo amore: sbagliato"».

Il Presidente Ventola ha voluto «ringraziare l'ex Assessore provinciale alle Politiche Sociali, per la Famiglia e Pari Opportunità Carmelinda Lombardi e il Dirigente del Settore Politiche Sociali, dott.ssa Lisa Pietropaolo, per il lavoro di cui oggi possiamo raccoglierne i frutti».
Le équipe, costituite da personale esperto nel settore, si coordineranno con i servizi sociali e sanitari del territorio per rendere il sostegno efficace e funzionale ad una reale interruzione delle violenze nel pieno rispetto della libertà delle donne, senza alcuna discriminazione relativa all'orientamento religioso, politico, sessuale, né alla nazionalità o appartenenza etnica. Il sistema provinciale prevede anche l'attivazione di sportelli di prossimità in tutti i comuni valorizzando una vastissima rete di partner che, coordinati e affiancati dagli operatori del CAV, renderanno il contrasto alla violenza tema generatore nelle comunità territoriali di una cultura altra, nonviolenta, capace non solo di resistere alla violenza, ma di contribuire a modificare un pensiero violento, incapace di riconoscere la dignità e i diritti dell'altro e, soprattutto, dell'altra. Perché, ne siamo convinti, la violenza nasce nelle pieghe della quotidianità, quando ci si lascia fagocitare da stigmi e pregiudizi che imprigionano la libera e creativa affermazione di ciascuna in quanto persona, delle bambine, delle ragazze, delle donne.

In particolar modo, quest'anno ci si rivolgerà alle nuove generazioni, incubatrici dei modelli socio-culturali futuri, coinvolgendo le Scuole Secondarie di II° grado nell'adesione alla Campagna Nazionale "Posto occupato", mediante l'esposizione in un'aula oppure in un corridoio oppure nell'auditorium degli istituti del cartello appositamente creato per la campagna di comunicazione. A questo si aggiungerà la presenza degli operatori specializzati del Centri Antiviolenza che animeranno momenti di discussione con gli alunni ed approfondimento sul tema, ponendo particolare attenzione sui modi in cui viene percepita/letta/interpretata/riconosciuta la violenza di genere. Saranno, altresì, distribuiti volantini informativi che contengono, oltre alle indicazioni dei servizi a cui rivolgersi o segnalare situazioni di maltrattamento, anche informazioni importanti sul modo in cui la violenza può manifestarsi e sui luoghi comuni che contribuiscono a rendere invisibile e sottaciuto tale fenomeno.
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