John Pedeferri
John Pedeferri
Archeologia

Canosa: John Pedeferri tra le bellezze archeologiche

Ha realizzato il servizio-video “Mille tombe di Canosa, milioni di pezzi trafugati all'estero” per SkyTg24 

Dal 27 agosto 2021 è in rete il servizio-video dal titolo "Mille tombe di Canosa, milioni di pezzi trafugati all'estero" di SkyTg24 del giornalista John Pedeferri, già attore di teatro e di cinema, autore, tra l'altro, del podcast "Trafug'Arte" di Sky TG24 sui furti d'arte e le opere scomparse o ritrovate, disponibile su tutte le piattaforme on line. « Ci fu un tempo, qualche millennio fa, in cui Canosa di Puglia era ritenuta la città più importante del Meridione e i suoi abitanti, il popolo italico dei Dauni, erano così ricchi da riempire di vasi, di ori e statue decine di tombe a camera scavate nel tufo. Tombe grandi come abitazioni che esistono ancora sotto i palazzi, i condomini e le scuole della città.»

Esordisce così il giornalista John Pedeferri nella presentazione del servizio realizzato a Canosa di Puglia "Città D'Arte e di Cultura" : «"Davanti a me Cerbero, il guardiano del mondo dei morti, colui che è guardia dell'Imes, del confine fra noi e voi." Cerbero, un affresco disegnato sul frontone di una tomba, meglio dire ipogeo, saccheggiata dai tombaroli. Quasi tutte le tombe ormai sono vuote. Trovate ben poco dei vasi, dei crateri che c'erano una volta e che invece potete ammirare nei musei di tutto il mondo.» Poi, interviene il dottor Sergio Fontana, presidente della Fondazione Archeologica Canosina :«"Dappertutto ci sono vasi di Canosa, vasi e reperti archeologici canosini. Se sono lì in maniera lecita, se ovviamente sono invece stati trafugati in maniera illecita dal nostro territorio è bene che lo Stato italiano, attraverso le proprie sovrintendenze, richieda la restituzione di questi reperti"».

«In questo ipogeo, lo Scocchera B, - continua Pedeferri - il defunto era accompagnato da otto oranti canosine. Si tratta di statue femminili di circa un metro. Ce ne sono almeno 48 in giro per il mondo. A Canosa ne è rimasta una. Tre invece si trovano a Taranto e provengono dal sequestro al trafficante Gianfranco Becchina. Queste altre invece sono in bella mostra sul sito del Getty Museum, riconducibili ad un altro trafficante di opere d'arte: Giacomo Medici. La Puglia è stata saccheggiata, è stata depredata dei suoi tesori.»

«"Proprio per questo faccio questo appello, per due motivi, come Lino Banfi, attore più o meno conosciuto, come Pasquale Zagaria, cittadino pur nato ad Andria ma vissuto a Canosa di Puglia: beh, se qualcuno di voi veramente, nel piccolo, mi vuole bene e vuole bene a questo paese, trovate questi che hanno... cercate di farli tornare all'origine, sennò non avremo mai un turismo che viene a visitare gli ipogei di Canosa, mi sono spiegato? Ciao, grazie, grazie".» E' quanto dichiara Pasquale Zagaria in arte Lino Banfi a conclusione del servizio giornalistico curato nei dettagli da John Pedeferri teso alla tutela e salvaguardia dei beni culturali, patrimonio della comunità, come quello di Canosa di Puglia che deve rientrare ed essere conservato in modo appropriato e poter essere visibile a tutti.
  • Fondazione Archeologica Canosina
  • SkyTg24
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