
Un mercato alimentare in rafforzamento, nel primo semestre 2025
I prodotti freschi, tornati centrali nelle scelte degli italiani, sempre più orientati verso qualità, salubrità e sostenibilità
sabato 22 novembre 2025
15.07
iReport
Nel primo semestre del 2025 i consumi alimentari domestici delle famiglie registrano un netto incremento rispetto allo stesso periodo del 2024, con una grande attenzione dei consumatori verso l'origine e la qualità del cibo e scelte d'acquisto sempre più consapevoli. A darne notizia è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell'ultimo Report Ismea, che conferma la vitalità del mercato interno e segnala un andamento positivo trainato dall'aumento dei volumi acquistati in molte categorie chiave. Tra i prodotti più dinamici spiccano gli ortaggi freschi (+4,9%), le uova (+7,5%), il pesce fresco (+3,7%), i formaggi freschi (+5,3%) e il pane (+4,9%). L'incremento della frequenza d'acquisto, cresciuta del 10% su base annua in tutte le aree del Paese, testimonia una rinnovata fiducia dei consumatori e una maggiore continuità negli acquisti domestici. Nel complesso, il quadro del primo semestre del 2025 restituisce un mercato alimentare in rafforzamento, con un'attenzione particolare ai prodotti freschi, tornati centrali nelle scelte degli italiani, sempre più orientati verso qualità, salubrità e sostenibilità.
Questa evoluzione riflette una trasformazione profonda delle abitudini di acquisto: negli ultimi tre anni, il 73% degli italiani dichiara di prestare più attenzione all'origine e alla tracciabilità dei prodotti, mentre il 68% privilegia alimenti locali e stagionali. A spingere verso gli acquisti diretti dagli agricoltori è soprattutto la ricerca di sicurezza e trasparenza: secondo i consumatori, il 73% ritiene infatti che comprare direttamente dal produttore sia il canale più affidabile. Seguono i mercati contadini rionali, considerati sicuri dal 69% del campione, i negozi di vicinato (56%) e, infine, supermercati e ipermercati (48%). A pesare sulle scelte degli italiani c'è anche la diffusione dei cibi ultra formulati, spesso percepiti come una "anticamera" degli alimenti artificiali, caratterizzati da elenchi molto lunghi di ingredienti e additivi. Non sorprende, dunque, che otto italiani su dieci, secondo quanto rileva il Censis, chiedano di vietarne l'utilizzo nelle mense scolastiche, dai piatti precotti alle merendine confezionate, seguendo l'esempio della California, che ha introdotto una normativa a tutela della salute dei più giovani.
Per promuovere un'alimentazione equilibrata, l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda il consumo quotidiano di almeno 400 grammi di frutta e verdura a persona, misura fondamentale per contrastare sovrappeso e patologie correlate. Negli ultimi vent'anni, secondo Coldiretti Puglia, le persone obese sono aumentate del 36% e quelle in sovrappeso del 7%. Oggi il fenomeno riguarda il 46% della popolazione adulta, oltre 23 milioni di italiani, con un quadro poco rassicurante anche tra giovani e adolescenti. Le stime indicano che ridurre del 20% l'apporto calorico derivante da cibi ricchi di zuccheri e grassi potrebbe evitare fino a 688.000 casi di malattie croniche entro il 2050, generando inoltre un risparmio di circa 12 miliardi di euro per il sistema Paese. In Puglia l'approvvigionamento alimentare è garantito dal lavoro di oltre 100mila aziende agricole e zootecniche, più di 5mila imprese di trasformazione e una rete capillare di distribuzione composta da negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica. Un sistema che, sottolinea Coldiretti, necessita di accordi di filiera tra agricoltura e industria, con obiettivi chiari sul piano qualitativo e quantitativo e con prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come previsto dalla normativa contro le pratiche sleali e le speculazioni.
Questa evoluzione riflette una trasformazione profonda delle abitudini di acquisto: negli ultimi tre anni, il 73% degli italiani dichiara di prestare più attenzione all'origine e alla tracciabilità dei prodotti, mentre il 68% privilegia alimenti locali e stagionali. A spingere verso gli acquisti diretti dagli agricoltori è soprattutto la ricerca di sicurezza e trasparenza: secondo i consumatori, il 73% ritiene infatti che comprare direttamente dal produttore sia il canale più affidabile. Seguono i mercati contadini rionali, considerati sicuri dal 69% del campione, i negozi di vicinato (56%) e, infine, supermercati e ipermercati (48%). A pesare sulle scelte degli italiani c'è anche la diffusione dei cibi ultra formulati, spesso percepiti come una "anticamera" degli alimenti artificiali, caratterizzati da elenchi molto lunghi di ingredienti e additivi. Non sorprende, dunque, che otto italiani su dieci, secondo quanto rileva il Censis, chiedano di vietarne l'utilizzo nelle mense scolastiche, dai piatti precotti alle merendine confezionate, seguendo l'esempio della California, che ha introdotto una normativa a tutela della salute dei più giovani.
Per promuovere un'alimentazione equilibrata, l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda il consumo quotidiano di almeno 400 grammi di frutta e verdura a persona, misura fondamentale per contrastare sovrappeso e patologie correlate. Negli ultimi vent'anni, secondo Coldiretti Puglia, le persone obese sono aumentate del 36% e quelle in sovrappeso del 7%. Oggi il fenomeno riguarda il 46% della popolazione adulta, oltre 23 milioni di italiani, con un quadro poco rassicurante anche tra giovani e adolescenti. Le stime indicano che ridurre del 20% l'apporto calorico derivante da cibi ricchi di zuccheri e grassi potrebbe evitare fino a 688.000 casi di malattie croniche entro il 2050, generando inoltre un risparmio di circa 12 miliardi di euro per il sistema Paese. In Puglia l'approvvigionamento alimentare è garantito dal lavoro di oltre 100mila aziende agricole e zootecniche, più di 5mila imprese di trasformazione e una rete capillare di distribuzione composta da negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna Amica. Un sistema che, sottolinea Coldiretti, necessita di accordi di filiera tra agricoltura e industria, con obiettivi chiari sul piano qualitativo e quantitativo e con prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione, come previsto dalla normativa contro le pratiche sleali e le speculazioni.


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