Giancarlo Giorgetti
Giancarlo Giorgetti

Invecchiamento della popolazione e sicurezza sociale: una sfida per l’Europa

il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha  richiamato la necessità di costruire un sistema solido e duraturo

L'incontro intitolato «Invecchiamento della popolazione e sicurezza sociale: una sfida per l'Europa» ha aperto una riflessione di respiro internazionale sul futuro del welfare europeo. Organizzato in collaborazione con la Fondazione per la Sussidiarietà, l'evento dello scorso 23 agosto al Meeting di Rimini ha visto riuniti i vertici delle principali istituzioni previdenziali, rappresentanti politici e attori del settore privato. Il moderatore Giorgio Vittadini ha introdotto i lavori sottolineando che il tema riguarda la sostenibilità sociale ed economica del modello europeo di welfare, l'unico al mondo ad avere carattere universalistico. In collegamento da remoto, il Ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha richiamato la necessità di costruire un sistema solido e duraturo: «Non si può costruire una casa partendo dal tetto, occorre partire dalle fondamenta». Ha evidenziato i risultati raggiunti sul contenimento del debito, sullo spread e sulla percezione internazionale dell'Italia, sottolineando l'importanza di un approccio responsabile e intergenerazionale. Giorgetti ha inoltre ribadito l'urgenza di rafforzare la previdenza complementare, auspicando che i fondi pensione possano investire maggiormente nelle infrastrutture italiane.

Il ruolo dell'INPS e le nuove sfide
Il Presidente dell'INPS, Gabriele Fava ha tracciato un quadro preciso delle sfide attuali: «L'aumento della longevità è una conquista straordinaria, ma richiede nuove soluzioni di sostenibilità». Ha illustrato l'impegno dell'istituto nell'utilizzo delle tecnologie digitali e dell'intelligenza artificiale per migliorare i servizi, con l'obiettivo di un welfare predittivo e personalizzato. Fava ha inoltre annunciato il progetto del conto previdenziale unificato, uno strumento che consentirà a ogni cittadino di avere una visione completa della propria posizione contributiva e pensionistica.

La prospettiva polacca
Il presidente della ZUS polacca, Zbigniew Derdziuk ha raccontato l'esperienza del suo Paese: «Abbiamo riformato il sistema per renderlo più equo e sostenibile. Le persone devono essere consapevoli che la pensione dipende dall'attività lavorativa e occorre prepararsi fin da giovani». Ha ricordato l'importanza del lavoro degli immigrati e dei contributi che essi portano al sistema, pur riconoscendo che da soli non bastano a risolvere il problema demografico.

L'esperienza finlandese
Il direttore del Finnish Centre for Pensions, Mikko Kautto ha sottolineato che «l'invecchiamento non è di per sé un problema, è una trasformazione che richiede politiche lungimiranti». Ha posto l'accento sulla necessità di mantenere la fiducia dei giovani nei sistemi pensionistici e di considerare le politiche sociali nel loro insieme, senza contrapporre pensioni e assistenza sanitaria.

Il quadro europeo
Il direttore della European Social Insurance Platform, Yannis Natsis ha evidenziato il ruolo decisivo delle istituzioni di previdenza sociale come fattore di competitività per l'Europa. «I sistemi di welfare non sono solo spesa, ma investimenti in coesione sociale», ha dichiarato, sottolineando l'urgenza di difendere i modelli europei da pressioni di privatizzazione e di rafforzare la collaborazione tra Stati membri.

Il contributo del settore privato
L'Amministratore Delegato di Alleanza Assicurazioni, Davide Passero ha portato la voce del settore privato, sottolineando che «la sostenibilità si costruisce con la collaborazione tra pubblico e privato». Ha richiamato l'importanza della natalità, ricordando che nel 2023 in Italia le nascite sono state solo 350.000 contro oltre 650.000 decessi: «Senza nuove generazioni non c'è equilibrio previdenziale».

In chiusura, Giorgio Vittadini ha sottolineato che la sfida demografica non è solo un problema tecnico, ma una questione culturale e politica: «Non possiamo ridurre il welfare a un costo, ma dobbiamo considerarlo un investimento sul futuro dell'Europa». Il dibattito ha mostrato come sia indispensabile un approccio condiviso a livello europeo, basato su responsabilità intergenerazionale, innovazione e solidarietà.
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