Prevenire una violenza assurda e sconsiderata negli stadi
La nota di Luigi Caroli, presidente della Commissione di studio e d’inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia
martedì 6 maggio 2025
14.42
"Un padre barbaramente picchiato davanti al suo bambino perché voleva recuperare lo zainetto del piccolo dimenticato sugli spalti in curva. Un tifoso schiaffeggiato perché si rifiutava di abbandonare la curva come segno di protesta. Sono solo due degli ultimi episodi di violenza - Scrive in una nota Luigi Caroli, presidente della Commissione di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia - che hanno caratterizzato anche quest'anno alcuni campionati di calcio di varie categorie. A Bergamo, l'episodio più grave, nei giorni scorsi ha perso la vita un giovane in una rissa fra tifosi dell'Atalanta e dell'Inter. Come presidente della Commissione di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, ma soprattutto come sportivo e ancor di più come padre di un giovane calciatore, non posso non interrogarmi su cosa si potrebbe fare per prevenire una violenza assurda e sconsiderata. So bene che il problema degli scontri all'interno e fuori degli stadi non è di facile soluzione, perché a dover essere scardinata come prima cosa è proprio la mentalità dello pseudo tifoso che considera lo stadio una sorta di 'zona franca', dove non esistono le regole o il rispetto non dell'avversario, ma anche della persona umana (i casi di Bari sono eclatanti). Scene di violenza sono, ormai, all'ordine di ogni partita, anche sabato scorso a Lecce fra la tifoseria locale e quella napoletana, senza dimenticare ciò che è successo nel derby fra Fasano e Brindisi, dove i video hanno dimostrato che c'è stata una vera e propria guerriglia urbana. Eppure negli ultimi anni le leggi sono state inasprite, - prosegue il consigliere regionale Luigi Caroli - grande lavoro viene fatto dalle forze dell'ordine per individuare, grazie all'ausilio delle telecamere a circuito chiuso che sono presenti nei grandi stadi, anche chi solo getta un oggetto in campo e nei casi più pericolosi punire i più violenti con daspo o arresto. Ma è evidente che non basta e ci sono persone, che non definirei tifosi, ma semplicemente violenti che vanno allo stadio con la volontà di sfogare la propria rabbia non solo durante la partita, ma anche fuori dallo stadio, ma addirittura negli autogrill, nelle stazioni di servizio e per strada. Chiaramente le forze dell'ordine non possono essere dappertutto. Certo in Italia non abbiamo mai attuato misure drastiche come in altri Paesi, ad esempio in Gran Bretagna, dove ci sono addirittura le celle nello stadio: vieni preso e sbattuto dentro! Ho ascoltato l'appello del noto attore barese, Paolo Sassanelli: non andate più allo stadio! Del resto, oggi un padre che deve portare il proprio bambino a vedere una partita come può sentirsi sicuro? Ma è questa la soluzione? Che di fatto si ripercuote non solo su chi ama il calcio, e vorrebbe godersi il magnifico spettacolo di una partita, ma anche sulle società che spesso sono totalmente estranee a questa violenza, ma ne ricevono danni in termini di immagine e di sanzioni avendo una responsabilità oggettiva. Per questo motivo - conclude Luigi Caroli, presidente della Commissione di studio e d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia - ho deciso di avviare una riflessione anche nella mia Commissione ascoltando in audizione il presidente regionale della Federazione Calcio, alcuni presidenti di società, ma anche alcuni capi ultras per fornire al livello nazionale degli spunti legislativi per prevenire gli episodi di violenza."