PUTTILLI E MENNEA
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In onore dei 110 anni dalla nascita di Cosimino Puttilli

A Barletta tributo simbolico con raduno popolare

A Barletta, alle ore 19,00 di giovedì 22 giugno, in onore dei 110 anni dalla nascita di Cosimino Puttilli, due volte Campione italiano di marcia sui 50 kilometri (1938 – 1947), tributo simbolico con raduno popolare in via III Novembre al civico n.2, presso quel "palazzo dei ferrovieri" dove il mentore e riferimento di Pietro Mennea si spense nel 1994. L'iniziativa, promossa dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia ODV quale ente di terzo settore impegnato a tramandare memoria delle figure più rappresentative di Barletta nel tempo, condotta dal giornalista Nino Vinella in accordo con la Famiglia come nelle precedenti occasioni commemorative, vedrà la partecipazione del cav. Michele Grimaldi quale Direttore Archivio di Stato Bari Barletta Trani per un profilo storico di Puttilli, dell'assessore allo sport Marcello De Gennaro in rappresentanza dell'amministrazione comunale, delle Associazioni e Società sportive cittadine.

Chi è stato Cosimo Damiano Puttilli, per tutti "Cosimino" con suo vocione tonante e la (tardiva ma determinante) dedica dello Stadio Comunale, lo ricorda il giornalista Nino Vinella. "Cosimino Puttilli, il due volte campione italiano di marcia sui 50 kilometri nel 1938 (Milano-Como) e nel 1947 (sulle strade del territorio di Barletta), "esempio di avversità superate con coraggio e passione. La storia di un marciatore «di provincia» che vinse 2 titoli italiani, vestì la maglia della Nazionale, ma non riuscì a staccare il biglietto né per i Campionati Europei né per i Giochi Olimpici". Così scrive lo storico dello sport Marco Martini (Fidal). A Puttilli é intitolato lo stadio che ospita la pista dove Pietro Mennea ha conquistato il record dei duecento sul mare domenica 17 agosto 1980, in un'autentica ovazione di gente pazza di lui. A Cosimino Puttilli Pietro Mennea voleva un bene così profondo e una devozione tanto forte da non avere mai smesso di dargli del voi, né in privato né in pubblico, e di averlo sempre chiamato "campione". Perché Cosimino è stato il campione, l'idolo di almeno un paio di generazioni a cavallo del Fascismo, e lui, Cosimino, di converso, nutriva verso Pietro l'affetto che era quello più di un padre, una specie di reincarnazione del sentimento di "patriottismo" barlettano. Entrambi correvano, lottavano, sudavano, vincevano, perdevano e si rialzavano, nel bene e nel male, col nome di Barletta nel cuore e sulla bocca. Puttilli addirittura lo portava scritto e ricamato sulla maglietta, come nella foto che vi mostro per gentile concessione della sua famiglia. Barletta gli ha dedicato lo stadio di via Vittorio Veneto. Ed è come se Cosimino abbracciasse Pietro Mennea con la pista dedicata alla Freccia del Sud.

Veniamo alle Olimpiadi mancate. Come ce le descrive sempre Marco Martini "L'occasione mancata, Londra 1948. Il numero 35 porta sfortuna. Questo il titolo che si potrebbe assegnare al racconto dei tentativi di Cosimo Puttilli di partecipare ai Campionati Europei 1938 e ai Giochi Olimpici 1948. Nel 1938 finisce 3° nella prova di selezione (Pescara 7 agosto) dietro Giuseppe Gobbato ed Ettore Rivolta. La FIDAL garantisce la convocazione solo al vincitore, e fa svolgere un'altra gara di selezione, il 21 agosto a Firenze, sulla distanza dei 35 km. Vince Antonio De Maestri su Giuseppe Kressevich, e suo nonno si ritira poco dopo metà gara. Ai Campionati Europei vanno Gobbato e De Maestri.

Nel 1948, Cosimo Puttilli chiude ancora al terzo posto la prova ufficiale di selezione per i Giochi Olimpici (Torino 22 maggio) dietro Valentino Bertolini e al veterano Francesco Pretti; Cascino è quarto. La FIDAL, senza ancora pronunciarsi sui prescelti, indice un'altra indicativa, che si disputa il 20 giugno a Spoleto sui 35 km. Vince Salvatore Cascino su Giuseppe Kressevich, Bertolini e Puttilli. I tre che la FIDAL sceglie sono Bertolini, Pretti (45enne, ex primatista del mondo dei 50000 metri su pista) e Cascino. Tra gli sfortunati, oltre a Cosimo Puttilli, direi decisamente anche Kressevich, altro asso della specialità."

«Lo sport che diventa storia» Così Barletta ricordò il grande atleta barlettano Cosimo Puttilli nel 70° anniversario della conquista del suo secondo titolo italiano di marcia sui 50 kilometri (1947-2017).

Nel libro "Maratona di marcia - Appunti per una storia 1898-2012" a cura di Claudio Enrico Baldini, pubblicato dalla Fidal nella collana Sport e Cultura, la biografia umana e sportiva di Puttillli è diventata un viaggio intimo nella carriera e nella vita del "Bartali del podismo italiano", come lo definì lo storico Carlo Ettore Borgia. Fotografie d'archivio, immagini e documenti inediti, rassegna stampa dell'epoca e testimonianze utili per ripercorrere i diciotto anni di carriera dell'atleta barlettano riempiono la settimana promossa dal Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia e dalla Famiglia Puttilli per disegnare il ritratto di un grande atleta. "Marciatore dal cuore d'acciaio e nervi saldi" scriveva Il Littoriale - testata sportiva dell'epoca - nel 1938 in occasione della conquista del suo primo titolo di Campione Italiano nella 50 km di marcia da Milano a Como con il tempo di 4h 39' 57".

Una grande carriera condizionata però dal periodo bellico: infatti nel '40 Puttilli non poté difendere il suo tempo alle Olimpiadi che non si disputarono per lo scoppio della guerra. Ostacoli che non gli impedirono comunque di riconfermarsi campione nazionale il 21 settembre 1947 con il tempo di 4h 38' 55" sul percorso che si concluse trionfalmente sulla pista dello stadio Simeone. In occasione della storica ricorrenza, Poste Italiane diffusero uno speciale annullo filatelico su cartolina celebrativa (divenuti entrambi una rarità per collezionisti ed appassionati) nello sportello allestito nel gazebo presso la statua del Colosso in corso Vittorio Emanuele.

Va sottolineato con forza il grande attaccamento del campione alla propria città, dove nacque nel 1913 e si spense nel 1994, testimoniata dalle innumerevoli foto in cui Puttilli sfoggia la sua maglia con la scritta Barletta. Una città che sosteneva attivamente il suo atleta. «A Barletta il mecenatismo andava dal basso verso l'alto, non erano rari infatti i casi in cui la città organizzava collette per sovvenzionare le trasferte». Numerose le foto messe in mostra nell'esposizione programmata dal 18 al 23 settembre presso la Galleria Foto Rudy: foto di Cosimo Puttilli assieme all'altro campione Pietro Mennea. Due esempi sportivi. Orgoglio barlettano. A confermarlo le parole della giovane atleta barlettana Veronica Inglese, fondista campionessa italiana assoluta di cross 2014 e che ha partecipato alle Olimpiadi di Rio 2016. "Ogni volta che vado fuori dico di essere barlettana, perché tutti si ricordano di Mennea e io mi riempio di orgoglio". Lo sport allontana dai mali della società - ha aggiunto il giornalista Rotunno - e per convincere i giovani a praticarlo ho sempre riportato loro gli esempi di Puttilli e di Mennea".
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