Le Pillole
Riordino sanità: brutta fine per Canosa
Da Ospedale a magazzino di stoccaggio
domenica 20 maggio 2018
18.28
Una canzone famosa di Domenico Modugno cosi diceva : "... la lontananza, sai, è come il vento , spegne i fuochi piccoli ma, accende i grandi..." . La mia lontananza da Canosa accende fuoco nel mio cuore e spero illumini anche una mente serena, con nervi saldi ed un raziocinante pensiero. I nervi saldi sono una citazione del consigliere di "Canosa che si ama" Enzo Princigalli, che a distanza abbraccio e rassicuro. Il signor Emiliano, per Sua espressa ammissione, era stanco, e non ha dato risposte concrete di impegno a quei concittadini a cui la Questura aveva vietato la partecipazione diretta, popolare ad un incontro tanto atteso tra Governatore e Sindaci. Permettetemi una digressione: mentre in Italia per fatti legati alla costruzione del nuovo Governo assistiamo alla rivoluzione Copernicana di una Democrazia Popolare a discapito di quella Parlamentare, garantita dalla Costituzione, a Bari, il popolo è costretto, cartelli in mano, ad aspettare dietro cancelli chiusi. Assurdo, ma questa è la bellezza ed il limite della Politica: tutto deve sembrar cambiare agli occhi del Popolo per poi certificare, a distanza di tempo, nessun cambiamento, dopo l'obolo elettorale. Il Direttore Generale della Asl ha parlato a lingua dritta, concessioni nuove non ne ha fatte, il crono programma sarà li davanti a lui per ricordagli ad ogni batter di ciglia, le date programmate ed attese della ristrutturazione della sanità ospedaliera Provinciale. Giustificando il futuro con lo sviluppo medico e tecnologico, ha rassicurato tutti omettendo di citare le attrezzature obsolete, rivenienti dagli altri nosocomi, la cui destinazione di stoccaggio prevista è Canosa, lavandosi le mani sui risultati delle decisioni del passato ad altri, di tutti i colori politici, addebitabili. Brutta fine per Canosa: da Ospedale a magazzino di stoccaggio roba vecchia!
Come posso non ricordare la inaugurazione del nostro Ospedale fatta da un figlio meritevole di Canosa il senatore Vito Rosa?Soldi pubblici spesi inutilmente per rimodernare il nostro Ospedale? Chi pagherà per questo sperpero ? Chi chiederà alla Corte dei Conti di indagare? Sarebbe lecito, nel mentre, a questo Dirigente pubblico chiedere come manterrà le date e sopratutto chi pagherà gli ulteriori pesanti costi di questo girovagare di reparti tra ospedali diversi da ristrutturare nei nuovi siti di destinazione, uno per uno? I costi afferiscono a progettazioni, lavori da eseguire con appalti pubblici e tempi...Vogliamo ricordare la triste, infinita storia della "Strada della morte" prematura dei nostri ragazzi Michele e Giuseppe ed altri ? Riposino in pace, asciugando dal cielo le lacrime che ancora oggi i loro cari versano. Quella strada ancora aspetta il suo crono programma di completamento e relativi finanziamenti!
Ha parlato anche Francesco Ventola che ha ricordato il Suo impegno sul tema. Tutto vero, le carte parlano . Purtroppo caro Francesco la lista delle cose fatte non basta, serve dire in trasparenza quello che andava fatto e non è stato fatto dalle Autorità Istituzionali, elette dai Canosini, prima del 2012 e dal 2012 ad oggi. Emiliano e Delle Donne, sulle date regresse, dove si doveva intervenire, sono stati precisi anche se muti nella attribuzione delle omissioni o peggio delle responsabilità, genericamente definite di destra e sinistra. La data base è il 2012, quando passa il Piano Sanitario Regionale ed Andria supera, per accordo politico, Canosa. La battaglia della presa in giro si è protratta da allora sino ad oggi e avrà fine solo con il completamento del crono programma, il nuovo quadro del nostro Direttore Generale ASL . Questo Signore, sicuro nella risposta, ha avuto però una sbavatura logica accostando Campanile ed Ospedale di una cittadina. Lo aveva fatto anche il Suo mentore, il Governatore, giorni fa.Il Campanile è simbolo della Chiesa di chi crede, un Ospedale è luogo dove chiede speranza di vita chi crede e chi non crede. Rinnovo con forza la mia personale vicinanza alla lettura che il nostro Vescovo Mons. Luigi Mansi ha fatto di questa brutta vicenda che mette in difficoltà ulteriore le popolazioni di Spinazzola, Minervino, Canosa. Calda è stata la Sua preghiera di Pastore al Governatore, perchè caldo è il Suo amore verso tutte le Sue pecorelle . Caro Signor Direttore Generale il Campanile non ha solo un "prete", che non è un guardiano asettico di un faro, ma il responsabile della fede ed anche della salute di tanta gente. Quel sacerdote ha come compito anche l'aiuto ai più deboli, agli anziani, ai bambini : sono loro che muoiono e potranno morire (glielo assicura un tecnico che di tecnologia dovrebbe intendersi) durante una corsa lunga 35 chilometri di media verso l'ospedale più proprio assegnabile,dopo farraginose consultazioni telefoniche, con il suo tecnologico 118.
Vi racconto una storia vissuta : tre anni fa circa, sono stato chiamato in urgenza a Canosa. Mio padre stava molto male ed i vicini, con la prima assistenza di mia cugina medico, avevano chiamato il 118. Arrivato a casa, trovai il medico del 118 , che stava visitando mio padre. Parlò con mia cugina e mi riferì, dopo consultazione telefonica con la centrale, che stavano portando l'ammalato all'Ospedale di Andria. Io, chiusa casa, mi recai subito ad Andria e li, dopo tanto traffico cittadino e attese e grandi discussioni al pronto soccorso, scoprii che avevano deviato da Andria a Barletta, per decisione presa con la centrale 118, strada facendo. Con tanta rabbia in corpo rividi mio padre a Barletta dopo tre ore. Era in un ospedale e ringraziai il buon Dio. Per la sicurezza di mio padre, novantadue anni, abbiamo deciso di trasferirlo in una frazione di Belluno, a casa di mio fratello Tommaso, dove la sanità ospedaliera ed anche quella domiciliare funzionano, malgrado tanti paesini con meno di cinquemila anime. Questa è la vera storia della nostra sanità, si salva nel Sud solo chi materialmente può, gli altri devono accettare il rischio di morire o fare i "pendolari della salute " come ha titolato il Corriere della Sera ad inizio aprile. Una ricerca del CENSIS ha quantizzato in settecentocinquantamila i Meridionali che in treno, in autobus si mettono in viaggio per curarsi fuori regione, molti di questi al Nord, al Centro, a Roma, accompagnati da familiari spesso alla ricerca di un posto letto. Anche questa è migrazione, cittadini di Canosa, che di questo calvario siete stati e siete attori consapevoli .
Popolo mio svegliati, lotta con forza ma senza violenza, oggi; domani il film finisce ed il crono programma, dopo infiniti ritardi procedurali si compirà! Trenta persone lasciate sole li a lottare sono decisamente poche ed i mugugni in piazzetta non servono a niente nè oggi nè domani .
Nunzio Valentino
Come posso non ricordare la inaugurazione del nostro Ospedale fatta da un figlio meritevole di Canosa il senatore Vito Rosa?Soldi pubblici spesi inutilmente per rimodernare il nostro Ospedale? Chi pagherà per questo sperpero ? Chi chiederà alla Corte dei Conti di indagare? Sarebbe lecito, nel mentre, a questo Dirigente pubblico chiedere come manterrà le date e sopratutto chi pagherà gli ulteriori pesanti costi di questo girovagare di reparti tra ospedali diversi da ristrutturare nei nuovi siti di destinazione, uno per uno? I costi afferiscono a progettazioni, lavori da eseguire con appalti pubblici e tempi...Vogliamo ricordare la triste, infinita storia della "Strada della morte" prematura dei nostri ragazzi Michele e Giuseppe ed altri ? Riposino in pace, asciugando dal cielo le lacrime che ancora oggi i loro cari versano. Quella strada ancora aspetta il suo crono programma di completamento e relativi finanziamenti!
Ha parlato anche Francesco Ventola che ha ricordato il Suo impegno sul tema. Tutto vero, le carte parlano . Purtroppo caro Francesco la lista delle cose fatte non basta, serve dire in trasparenza quello che andava fatto e non è stato fatto dalle Autorità Istituzionali, elette dai Canosini, prima del 2012 e dal 2012 ad oggi. Emiliano e Delle Donne, sulle date regresse, dove si doveva intervenire, sono stati precisi anche se muti nella attribuzione delle omissioni o peggio delle responsabilità, genericamente definite di destra e sinistra. La data base è il 2012, quando passa il Piano Sanitario Regionale ed Andria supera, per accordo politico, Canosa. La battaglia della presa in giro si è protratta da allora sino ad oggi e avrà fine solo con il completamento del crono programma, il nuovo quadro del nostro Direttore Generale ASL . Questo Signore, sicuro nella risposta, ha avuto però una sbavatura logica accostando Campanile ed Ospedale di una cittadina. Lo aveva fatto anche il Suo mentore, il Governatore, giorni fa.Il Campanile è simbolo della Chiesa di chi crede, un Ospedale è luogo dove chiede speranza di vita chi crede e chi non crede. Rinnovo con forza la mia personale vicinanza alla lettura che il nostro Vescovo Mons. Luigi Mansi ha fatto di questa brutta vicenda che mette in difficoltà ulteriore le popolazioni di Spinazzola, Minervino, Canosa. Calda è stata la Sua preghiera di Pastore al Governatore, perchè caldo è il Suo amore verso tutte le Sue pecorelle . Caro Signor Direttore Generale il Campanile non ha solo un "prete", che non è un guardiano asettico di un faro, ma il responsabile della fede ed anche della salute di tanta gente. Quel sacerdote ha come compito anche l'aiuto ai più deboli, agli anziani, ai bambini : sono loro che muoiono e potranno morire (glielo assicura un tecnico che di tecnologia dovrebbe intendersi) durante una corsa lunga 35 chilometri di media verso l'ospedale più proprio assegnabile,dopo farraginose consultazioni telefoniche, con il suo tecnologico 118.
Vi racconto una storia vissuta : tre anni fa circa, sono stato chiamato in urgenza a Canosa. Mio padre stava molto male ed i vicini, con la prima assistenza di mia cugina medico, avevano chiamato il 118. Arrivato a casa, trovai il medico del 118 , che stava visitando mio padre. Parlò con mia cugina e mi riferì, dopo consultazione telefonica con la centrale, che stavano portando l'ammalato all'Ospedale di Andria. Io, chiusa casa, mi recai subito ad Andria e li, dopo tanto traffico cittadino e attese e grandi discussioni al pronto soccorso, scoprii che avevano deviato da Andria a Barletta, per decisione presa con la centrale 118, strada facendo. Con tanta rabbia in corpo rividi mio padre a Barletta dopo tre ore. Era in un ospedale e ringraziai il buon Dio. Per la sicurezza di mio padre, novantadue anni, abbiamo deciso di trasferirlo in una frazione di Belluno, a casa di mio fratello Tommaso, dove la sanità ospedaliera ed anche quella domiciliare funzionano, malgrado tanti paesini con meno di cinquemila anime. Questa è la vera storia della nostra sanità, si salva nel Sud solo chi materialmente può, gli altri devono accettare il rischio di morire o fare i "pendolari della salute " come ha titolato il Corriere della Sera ad inizio aprile. Una ricerca del CENSIS ha quantizzato in settecentocinquantamila i Meridionali che in treno, in autobus si mettono in viaggio per curarsi fuori regione, molti di questi al Nord, al Centro, a Roma, accompagnati da familiari spesso alla ricerca di un posto letto. Anche questa è migrazione, cittadini di Canosa, che di questo calvario siete stati e siete attori consapevoli .
Popolo mio svegliati, lotta con forza ma senza violenza, oggi; domani il film finisce ed il crono programma, dopo infiniti ritardi procedurali si compirà! Trenta persone lasciate sole li a lottare sono decisamente poche ed i mugugni in piazzetta non servono a niente nè oggi nè domani .
Nunzio Valentino