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Le Pillole

Politica senza idee e rancore collettivo

Sarà il motivo conduttore sino al 4 marzo

Sto rileggendo dopo tanti anni "Se questo e' un uomo" di Primo Levi, celebrazione, malgrado il fango, la fatica, la fame, la malattia, il dolore fisico, l'abiezione morale, della dignità umana che nemmeno il campo di Auschwitz ha saputo distruggere. "Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case,Voi che trovate tornando a casa il cibo caldo e visi amici, considerate se questo è un uomo …meditate che questo è stato". Il ritorno a casa dei nostri internati, dei soldati scampati alla morte, felici di essere anche feriti ma salvi, il ricordo straziante di madri che dopo avere tanto atteso piangono su una foto che ricorda un corpo anche esangue che non c'è, creò la condizione base per fare scelte politiche condivise da uomini anche di opposta concezione. La nostra Repubblica, la nostra Carta Costituzionale nacquero nel ricordo delle atrocità della guerra e delle sue assurde vicende, gli uomini migliori della Patria concordemente, pur dopo lunghi dibattiti, crearono le basi ancora salde del nostro Paese. Questi uomini si chiamavano Calamandrei, De Gasperi, Togliatti, Moro, Fanfani, Dossetti, De Nicola, Nenni, Pertini, Saragat per citare solo alcuni di quei figli illuminati della nostra nuova Italia, l'Italia cominciò a volare grazie a loro, al loro concreto anche se modesto esempio.

La Nazione ripartì con l'apporto coeso anche delle parti sociali, dei sindacati, di Giuseppe Di Vittorio e di Bruno Buozzi, di una burocrazia che poteva annoverare galantuomini come Menichella e Mattei. Oggi, a tanti anni di distanza, la situazione della nostra Italia, del nostro substrato sociale mostra rovine morali, feroci come le rovine della guerra vissuta dai nostri vecchi. Giuseppe De Rita, che tanto ha studiato e studia la società civile Italiana, nel commentare la attuale rissosa e con vaghe idee campagna elettorale, ha aggettivato "vagotonico" il sentimento dell'elettore medio. Manca una seria condivisione popolare di appartenenza ad una collettività, mancano i valori, trionfa il livore, il rancore collettivo che trova libero sfogo nei messaggi sugli e-media. Grande dovrebbe in una tale situazione, che ha tante tipologie di genesi, la capacità di raccordo, di discussione della Politica.

Ed invece la Politica dell'annuncio sincopato, delle idee messe a riposo, delle promesse da marinaio, preferisce per suscitare il consenso accodarsi a questo rancore collettivo. La Politica senza idee, .poche, semplici, sopratutto di equa e possibile esecuzione, non guida ed alla meglio caldeggia il populismo, fatto spesso di ragionamenti irrazionali, di stravolgimento anche dei numeri che scalpellati sulla pietra descrivono ,senza discussioni ,lo status della nostra Italia. Sono tanti gli Italiani meno arrabbiati che notando questa allegra mancanza di idee, questa semplicioneria avanzante, questa fumosa brancata di gente senza storia, imposta per diritto quasi divino, che, pur attenti al proprio futuro, hanno difficoltà a dare un voto condiviso,che pur sentono di dover dare. La speranza è che qualche candidato, dimentico del dettato del capo, sappia dare all'elettore, a cui si rivolge, un programma di quello che pensando al luogo, che può eleggerlo, si impegna a fare .

Pensando a Canosa mi piacerebbe ascoltare propositi su Nuova Discarica, Ospedale, Infrastutture, idee di sviluppo e lavoro partendo dalla nostra naturale vocazione ad un turismo di elite attento al nostro patrimonio archeologico, a quella Canne che non riesce a decollare, alla nostra agricoltura di qualità . Mi piacerebbe ascoltare da questi candidati che si rivolgono alle popolazioni di Trani, Andria, Barletta, Canosa e la mia città è per numeri anello debole di un disegno che le popolazioni tutte condividano dimenticando per un attimo i campanili . Sono cosciente però che il mio è solo un sogno,che il rancore degli Andriesi è più forte di un ragionato silenzio, visto tutto quello che noi Canosini a loro abbiamo dato. Non abbiamo dimenticato il regalo fatto da pochi di noi per il tema Ospedale. E che dire di chi da altro scanno sulla Nuova Discarica ha avuto pilatesca funzione malgrado grado e responsabilità politica?

Purtroppo anche da noi il rancore sarà il motivo conduttore sino al 4 marzo ; il 5 marzo sarò a Canosa presso la UTE su invito del Presidente Sabino Trotta. Il tema sarà la penuria di acqua, una delle più cogenti questioni al mondo , della mancanza di idee parleremo in altra occasione, a fuoco elettorale spento. Certo se mi viene in sogno Primo Levi, cosa gli racconto di questa Italia di oggi?
Nunzio Valentino
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