Mare rifiuti di plastica
Mare rifiuti di plastica
Le Pillole

Plastica : la gloria di ieri, l'inquinamento di oggi

Il mondo, cominciando dal nostro piccolo, lo possiamo migliorare,

Le materie plastiche sono sicuramente il materiale più utilizzato per leggerezza, facilità di lavorazione, idrorepellenza, inattaccabilità da muffe,funghi e batteri, più utilizzato della nostra Era, tanto da dare a questi nostri tempi moderni l'appellativo di Era della Plastica. La plastica, come il legno, la lana, la carta, è un materiale organico non disponibile in natura come quelli citati ma creato artificialmente dall'uomo. La materia di partenza, dopo i primi studi sul carbone, è stata il petrolio che sottoposto ad un cracking catalitico produce etilene, propilene, butadiene, stirene, molecole organiche semplici che polimerizzate o poli condensate danno materiali polimerici complessi come il polietilene,il polipropilene , gli elastomeri volgarmente conosciuti come gomme. La storia della plastica comincia nel 1862 con la xylonite, il primo materiale plastico semisintetico, prosegue con la bakelite, il primo PVC, poli vinilcloruro, il cellophane ed infine il PET, poli etilentereftalato , il materiale delle bottiglie di plastica, ed infine la melammina-formaldeide che tante tavole e cucine del dopoguerra ha rivestito. Si arriva cosi agli anni 50. Con il Miracolo Economico l'Italia che risorge con lo studio ed il lavoro, si onora degli studi del professor Giulio Natta del Politecnico di Milano, uomo Montecatini, che scopre con i suoi assistenti, la cosiddetta "Scuola di Natta", il Polietilene isotattico che frutterà a Natta il premio Nobel per la chimica del 1963, condiviso con il professor Karl Ziegler. Gli allievi della Scuola di Natta riempirono con il loro sapere le facoltà di chimica degli Atenei Italiani, a Roma il professor Caglioti, professore con Silvestroni e Liberti del corso di Chimica del mio primo anno di Università. La ricerca, intanto, continuava all'Istituto Donegani, primo dirigente Montecatini che in Natta aveva fermamente creduto. E' negli anni 60 che la plastica vede il vero inizio della sua gloria, diviene infatti strumento indispensabile della vita quotidiana; da allora questo successo non si è più fermato interessando tutti gli angoli, anche quelli più poveri, della Terra.

Si stima che da quei lontani anni '60 siano state prodotte 9 miliardi di tonnellate di plastica che oggi rappresentano un serio problema di inquinamento, non facilmente risolubile per il carattere non biodegradabile della plastica e per le enormi dimensioni in peso. La mania di progresso facile dei nostri tempi non ha arrestato questa produzione, si stimano oggi circa 8 milioni di tonnellate di plastica che da terra ,dai fiumi, scaricate direttamente, inquinano il mare ogni anno. Qualche giorno fa sono stato a Milazzo in Sicilia per lavoro; in questa città opera un attrezzato centro dell'ISPRA, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, dedicato al mare Mediterraneo ed alla sua salute. Ero curioso di verificare in loco le informazioni scientifiche del ritrovamento nell'apparato digerente di pesci pescati a capo Milazzo di micro plastiche. Tutto vero ed il pesce spada mangiato la sera prima in un costoso ristorante della marina, mi tornava il giorno dopo indigesto pensando al mio passato lavorativo di ingegnere dirigente di un gruppo internazionale costruttore nel mondo di innumerevoli impianti di produzione petrolchimica . Mi sono tornati alla mente sopratutto i miei impianti di polietilene nero e bianco, costruiti per conto Solvay a Rosignano, il polietilene della Enichem di Brindisi, il TDI (toluendiisocianato) rivampato a Marghera e l' MDI (methilen difenil diisocianato ) rivampato a Brindisi .

Il Mare Nostrum, un lago per la vecchia storiografia, è un mare chiuso dove le correnti Atlantiche portano rifiuti plastici che li restano sommandosi a quelli prodotti dai Paesi frontalieri. Mangiamo pesce alla micro plastica anche se fresco pescato e questo crea problemi alla catena alimentare ed alla nostra salute; esistono studi che certificano come le larve gustano polietilene (scoperta della biologa Federica Bertaccini), studi epidemiologici che associano malattie come infertilità, autismo, disfunzione tiroidea, alcune forme di cancro alle micro plastiche ma sopratutto agli additivi usati per ammorbidire le stesse, gli ftalati ed il bis fenolo . Il problema inquinamento da plastica non interessa evidentemente solo il Mediterraneo ma anche gli Oceani . E' famoso il "Great Pacific garbage path " una isola galleggiante, di dimensioni in superficie paragonabili al Canada, fatta di macro e micro plastica, il rifiuto plastico ridotto a "zuppa" a causa della azione disgregante della luce, dell'aria, dei raggi ultravioletti che catalizzano reazioni chimiche di decomposizione. I composti tossici che i pesci mangiano derivano da questa decomposizione. Se a questa situazione di triste inquinamento sommiamo il cosiddetto overfishing (la pesca eccessiva e senza regole rispettate) e l'acidificazione ci accorgiamo che stiamo rovinando i mari che coprono il 70 per cento della superficie terrestre .

La Giornata della Terra, tenutasi dal 21 al 25 aprile a Roma ha con le sue feste, i talk show sulle 5 P (Popolo, Pianeta, Prosperità, Partnership, Pace ) ha ricordato a tutti ,istruendo i giovani, la Sostenibilità. Per vivere meglio, per un vivere sano, dobbiamo credere nella raccolta differenziata degli RSU, i rifiuti solidi urbani, nel riciclo e riuso del materiale plastico, dobbiamo appoggiare con forza il divieto alla produzione e all'utilizzo di packaging monouso (stoviglie, piatti, bicchieri, cotton fioc, bottiglie,turaccioli, involucri di plastica per cibo ). In Italia, il COREPLA, il Consorzio Nazionale per la raccolta ,il riciclo ,il recupero di materiale plastico, svolge dalla sua costituzione opera meritoria : nel 2017 sono state in totale, da fonte civile ed industriale, recuperate circa un milione di tonnellate di materiale plastico, con il merito complementare di evitato scarico all'atmosfera di 750000 tonnellate di anidride carbonica, un gas serra, ed un risparmio di energia di 8000 gwh (gigawattora) . E' un risultato positivo condividendo il plauso ai circa 7000 comuni che fanno raccolta differenziata. Peraltro il Corepla ha restituito a questi Comuni ed operatori delegati circa 310 milioni di euro. Pulire,riutilizzare rimpinguare le casse Comunali. Oggi stiamo studiando come, fatto il riciclo della macro plastica, possiamo recuperare anche il fondo del nastro vagliatore il cosi detto plasmix . Esiste già un impianto pilota, fermo per problematiche giudiziarie a Palmi in Calabria, che dovrebbe poter depolimerizzare la plastica producendo un olio senza zolfo che sarebbe ideale per alimentare i motori di grandi navi oggi interessate da inquinamento da anidride solforosa, che acidifica il mare. Ne faremo uno in Puglia ? Lo spero, le condizioni ci sono, problematiche di autorizzazioni politiche e dirigenziali permettendo. Aspettano uno sbocco positivo i teli invecchiati di polietilene di copertura delle nostre produzioni agricole.

Il mondo, cominciando dal nostro piccolo, lo possiamo migliorare operando in prima persona come hanno fatto gli Scout di Canosa 1 cancellando scritte Homofobe di cui, come Canosino, mi vergogno. I litorali, le spiagge possiamo, dobbiamo pulirle, tutti insieme coinvolgendo i nostri ragazzi che, solo vedendo, imparano cosa vuol dire la Sostenibilità applicata. Solo cosi riconquisteremo il diritto alla Salute non solo anche quello di una giornata di sano relax in riva al mare o su barca a remi in mare .
Nunzio Valentino
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