Le Pillole

La quarta rivoluzione industriale

Mastering the fourth industrial revolution

La riunione annuale del Forum Economico Mondiale a Davos in Svizzera ha in inglese come scopo "Mastering the fourth industrial revolution" , "Padroneggiare la quarta rivoluzione industriale". Il titolo del mio intervento preferisce,a parità di temi, non insistere sul "padroneggiare". Sono sano nipote di una famiglia contadina che ha sempre in maniera pacifica osteggiato il padroneggiare, ha sempre preferito il lavorare, pensando che domani è altro giorno...migliore. Anche quando ho avuto pesanti responsabilità, ho per cultura familiare, vestito "abiti modesti e rispettosi", parafrasando Giorgio La Pira, mio maestro nell'arte dell'ascoltare prima di parlare, nel meditare e, in coscienza, poi decidere, se la funzione che svolgi ti assegna la decisione. Il Forum, luogo di incontro dei potenti della Terra, voluto quarantasei anni fa, da Klaus Schwab, presidente esecutivo, quest'anno prende in esame il mondo che cambia, le responsabilità che le nostre scelte avranno sulla vita dei nostri nipoti. Oggi ho passato una domenica felice, vedendo la nonna giocare con Giulio ed io attento ad ascoltare la logica del linguaggio del nipote. Cosa lascio a Sara, Nunzio ,Giulio?

Lascio un mondo che, con il batter d'ali del tempo,è passato dalla Prima Rivoluzione Industriale alla Quarta, dalla Rivoluzione del carbone e della macchina a vapore,dalla Rivoluzione di prodotto ad una Rivoluzione di sistema. Rivoluzione di sistema che accomuna robotica, droni, città intelligenti, intelligenza artificiale, ricerca sul funzionamento della mente dell'uomo. Davos vuole fare una panoramica delle implicazioni di questa rivoluzione su governi, sugli affari geopolitici, su quelli di quei pochi individui che controllano con il business il destino mio e dei miei, dei vostri nipoti. La risposta a questa terribile realtà è evitare che la tecnologia padroneggi l'Uomo, costruire una società più umana, dove anche la leadership diventi a misura d'uomo, capace di controllare scoperte tecnologiche che possono, anche non volendo, far male . Il Papa che non si stanca di chiedere preghiere per se al popolo di Dio, affinchè la Sua Via sia illuminata dalla Grazia del Signore, Francesco ha nel Suo messaggio di saluto, di ringraziamento ai potenti di Davos, ricordato la responsabilità sociale ed ambientale, il frutto amaro della perdita di posti di lavoro che questa quarta rivoluzione industriale porta seco, la correlata crescita della disuguaglianza tra ricchi e poveri , tra donne e uomini. La "tecnologia serva lo sviluppo" ha gridato Francesco, chiedendo nuovi modelli di impresa che, con l'ausilio di tecnologie avanzate, creino un lavoro dignitoso, rispettando i diritti sociali e sopratutto proteggendo l'ambiente. Non dimenticatevi dei poveri, non dimenticatevi di Madre Natura ,questo il senso del messaggio del Papa.

Come non meditare su queste semplici ma amare parole? Come non misurare il programma dello sviluppo futuro senza pensare che le azioni di oggi possono essere causa di ingiustizia e disuguaglianza domani ? Oggi i potenti della Terra devono concentrarsi sugli eventi che hanno dominato e dominano questi nostri ultimi anni: il terrorismo, le disuguaglianze sempre più marcate tra i ricchi ed i poveri dimenticati della Terra , il cambiamento climatico. Alla base di ogni considerazione filosofica e sociale c'è la realtà che non possiamo pensare solo ad un mondo di robot e di uomini serviti da robot; il robot può agire con una pseudo mente umana,ma mai potrà replicare il cuore, la passione, la misericordia, la speranza dell'animo umano. Oggi possiamo solo sperare in un esito felice, giusto, alla fine, di questa quarta rivoluzione industriale. Il buon Dio illumini i potenti e le loro scelte,aprendo i loro cuori . Non vogliamo un mondo futuro costruito come giardino, bello da vedere ma senza anima,dedicato solo alla vista di pochi scelti dalla fortuna o da traffici poco presentabili, incuranti della vita di Madre Natura .La quarta rivoluzione industriale sia il nuovo Rinascimento del mondo che avremo lasciato a chi , dopo di noi, potrà viverci senza doversi misurare con i tanti guai che si raffigurano oggi al nostro orizzonte, senza che ci sia, oggi, un serio convinto cambiamento di rotta del vivere umano .
Nunzio Valentino
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