Le Pillole

Ad Antonio, Giuseppe, Michele...

Vittime di un Mezzogiorno dimenticato

Oggi il pensiero di una vita, lunga sessantaquattro anni, vuole coniugarsi al ricordo dei ragazzi di Canosa che un triste destino ha strappato all'affetto dei loro cari. Antonio, Giuseppe, Michele dedico a Voi questo mio pensiero sul Mezzogiorno, penso infatti che siete vittime innocenti di strade assassine, frutto di un Mezzogiorno dimenticato. Dopo la pubblicazione dell'ultimo rapporto SVIMEZ, more solitu, fiumi di parole sui media!Dotte analisi, diversamente colorate e politicamente collocabili, che hanno un audience che dura come un fragoroso temporale estivo : acqua, grandine, tuoni e fulmini, poi la calma piatta dopo la tempesta ed i "soliti augelli" che fan festa. Tutto come prima, anzi peggio di prima : le strade dissestate, luogo di morte, il dissesto idrogeologico di cui ci ricorderemo alla prossima rovinosa frana, i servizi tagliati e, quelli che restano, in condizioni non migliori, le infrastrutture e la logistica che restano bei progetti di carta, la tassazione locale che sale, i nostri figli diplomati e laureati, disoccupati che emigrano alla ricerca di un futuro.

Non possiamo cancellare il buon ricordo di Ezio Vanoni e Pasquale Saraceno, non possiamo trascurare lo sforzo dello Stato centrale che volle la Cassa del Mezzogiorno, ma non possiamo nemmeno dimenticare che da tanti anni questa nostra amara terra è stata relegata a luogo di regalie clientelari, foriere di un malcelato voto di scambio. Tanti, lontani e vicini, ricordi, ma con Thomas Stearns Eliot per il nostro Mezzogiorno,poeticamente possiamo solo dire :
Passi echeggiano nella memoria
lungo il corridoio che mai prendemmo
verso la porta che mai aprimmo


La porta di un eguale sviluppo del Nord e del Sud del nostro bel Paese resta ancora chiusa, un destino amaro, di anno in anno, la inchioda sempre più. Con amarezza ricordiamo che da sette anni il Prodotto Interno Lordo del Mezzogiorno è negativo; il nostro reddito medio, il più basso delle macroaree del Paese, si accompagna a tasse locali che continuano a crescere ( circa otto per cento rispetto allo scorso anno). Tasse che non danno servizi migliori ma servono solo a curare bilanci locali fallimentari , a dare gettoni di presenza fantasma ad amministratori ,dirigenti ,politici a volte incapaci, molto spesso tesi solo all'interesse personale.
Dove è finita la progressività della tassazione garantita dalla nostra Costituzione?
Abbiamo capito, non servono piagnistei, ad un Sud diverso, migliore, ci deve pensare la gente del Sud.
Le risorse nascoste ci sono ,esistono anche donne e uomini che credono ancora in un ideale ,che non hanno sacrificato nè la volontà di fare , nè l'orgoglio, gente che sa sporcarsi le mani dando efficacia, realtà ad una idea propositiva di giustizia, di sviluppo .
Le vie, anche quelle che portano a casa i soldi senza avere il cappello in mano, ci sono .
Perchè chi avrebbe il dovere istituzionale e professionale di portarle avanti non le percorre?
Malgrado siano passati due lunghi anni siamo ancora in una fase di definizione ed approvazione dei fondi Europei 2014 - 2020 .
Basta con gli interessi di quelli ben informati, basta con le clientele, al Sud non servono miracoli, dateci opportunità di sviluppo e lavoro, al resto, cominciando dal pane, ci penserà autonomamente la nostra gente.
Non bisogna essere professori per capire che la nostra Italia non potrà avere sviluppo se lo sviluppo non toccherà le nostre coste, la nostra terra.
Stato centrale, Roma dacci logistica ed infrastrutture; noi, gente del Sud, partita spesso per disperazione, che fuori di casa ha saputo farsi valere non solo in Italia ma nel mondo, faremo la differenza che ci farà risalire la china .
Le lacrime, gli occhi rossi di pianto le lasciamo accanto al ricordo di Antonio, Michele, Giuseppe .
Ora è il momento di reagire , di fare, anche a Canosa .
Nunzio Valentino
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