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Stilus Magistri
Ritrovato il documento di Cresima di Padre Antonio Maria Losito, Redentorista Venerabile
Nelle radici del 1839 della Regia Cappella Palatina di S. Sabino e della Chiesa del Monte Carmelo
sabato 7 giugno 2025
19.00
La scorsa domenica 1 giugno 2025, a Canosa di Puglia, nella Chiesa della B. V. del Carmelo, al termine della Santa Messa celebrata da Mons. Lello Iacobone, negli accordi con il Parroco Don Carmine Catalano abbiamo presentato e consegnato la lettura del documento di Cresima di padre Antonio Maria Losito, nella ricorrenza avvenuta il 26 Maggio 1839.
[1[ Collocazione pubblica in Chiesa
Il documento del Sacramento di Cresima, redatto in latino, proveniente dal Registro delle Cresime di San Sabino del 1839 (foglio 5, rigo 3), è esposto da trenta anni circa nella Chiesa della Beata Vergine del Carmelo di Canosa, all'ingresso a sinistra. Risanato in alcune imperfezioni di trascrizioni in latino, viene riproposto con la condivisione dell'autore Don Michele Malcangio, Rettore al tempo negli anni '90 della Chiesa e del Parroco attuale Don Carmine Catalano, che ne ha chiesto una cornice in decoro.
Sul documento è posto il quadro dell' immagine di Padre Antonio Maria Losito, opera in originale di olio su tela (40 x 50) dell'artista in firma di Giuseppe Antonio Lomuscio, su committenza nel 1989 di Padre Antonio Marrazzo, Postulatore Generale e consegnata a Don Mario Porro, Vice Postulatore della Causa di beatificazione del Venerabile Padre Redentorista di Canosa, le cui opere parlano della sua santità in vita.
[2] La datazione
La Cresima fu amministrata il 26 maggio 1839 (in die XXVI mensis maii Anno Domini 1839 Canusii).
[3] Il Vescovo di Andria nel contesto storico-ecclesiale del Regno di Napoli
Il Vescovo Mons. Giuseppe Cosenza, Vescovo di Andria, presente in seguito nella Chiesa del Carmine l'11 febbraio 1842 ad autenticare la reliquia del Santo Legno, in visita pastorale a Canosa amministrò nel 1839 il Sacramento della Confermazione (confirmavit has sequentes) a 220 Cresimandi, fra i quali Padre Losito era il 175°.
Il Vescovo (Dominus Joseph Cosenza Episcopus Andrien et Ordinarius huius Regiae et Palatinae Ecclesiae) riporta alla Cattedrale di San Sabino, "Regia Cappella Palatina" nel Regno di Napoli.
[4] Il luogo della Chiesa
La Cresima fu amministrata, "in questa antica Chiesa dei Frati Carmelitani Scalzi" del '600, "in Ecclesia Montis Carmeli", ossia nella "Chiesa del Monte Carmelo", titolo al tempo della Chiesa storica nelle radici del "Monte Carmelo" in Haifa-Israele, dove nasce il culto del Decor Carmeli, Negli anni recenti il Monastero del Monte Carmelo ha donato alla Chiesa di Canosa il flos carmeli coltivato in Monastero e la stella della verginità ricamata dalle Suore e cucita sul manto della statua venerata del Carmelo di Canosa.
Si trova in altre parti il titolo di "eccelsia Montis Carmeli", come scrive nel 2013 il Prof. Christian de Letteriis di San Severo, Docente di Storia dell'Arte al Liceo artistico di Vasto, in riferimento alla Chiesa del Monte Carmelo di San Severo, visitando in cultura casa mia a Canosa nel 2024.
[5] L'età del cresimando Losito in fasce
Antonio Maria Losito ricevette il Sacramento in fasce tra le braccia della madre a cinque mesi, essendo nato il 16 Dicembre 1838. Era usanza all'epoca dei nostri padri ricevere il Sacramento della Cresima a seguito del Battesimo, nell'accoglienza di fede e dello Spirito Santo, la cui Catechesi era affidata ai Genitori, ai Padrini e alla Chiesa nella crescita umana e spirituale.
[6] I genitori del cresimando Losito
Nel riportare il riferimento dei genitori, coniugi (ex coniugibus), l'avverbio "quondam" è anteposto al padre Antonio con la madre "Caelesta Ricco". L'avverbio "quondam", "un tempo", interpreta nel certificato il "fu", essendo il piccolo Losito orfano già dalla nascita del padre deceduto un mese prima della nascita.
Di Lui viene posto il nome al figlio Antonio Losito, associato anche al nome della Madre Maria Celeste.
Che bellezza anagrafica umana e spirituale nei nomi ereditati di un figlio che resterà orfano anche di madre a quattro anni, e affidato poi alla nonna materna a Margherita di Savoia e alla sorella maggiore a Canosa.
Significativo il ruolo del padrino (Pat.nus) Leonardo Rinella, come era consuetudine di vita socio-familiare nell'epoca dei nostri padri nel legame di comparatico.
Si presenta la lettura suddetta nella ricorrenza del 26 maggio 2025, Anno giubilare, per condivisione di Don Carmine Catalano, Parroco della Chiesa della B. V. del Carmelo.
Lodiamo Gesù e Maria Santissima, preghiamo, invochiamo Padre A. M. Losito, Venerabile con il motto dei Redentoristi: "copiosa apud eum redemptio", "grande presso di Lui la redenzione" (Salmo 130, 7).
Lo abbiamo riscoperto con Mons. Felice Bacco con timbro in ceralacca integro posto a Roma nel 1873 sul retro del pregevole quadro della Madonna del Perpetuo Soccorso, riscoperto dalla Chiesa della Passione e ora collocato alla venerazione sulla tomba delle spoglie di Padre Losito in Cattedrale San Sabino.
Il monastero del 1600 di Santa Maria del Monte Carmelo
In riferimento al titolo della antica Chiesa del Carmine, da apporre all'esterno in "già" nella segnaletica,
ECCLESIA MONTIS CARMELI" , ritroviamo i documenti del 1677 che riportano la Santa Visita del giugno-luglio 1677 del Prevosto Giangiacomo Silicio, originario di Troia e sepolto nella Cattedrale di San Sabino, in visita al "Monastero di Santa Maria del Monte Carmelo", stramesso da Firenze dal vegliardo Arch. Michele Menduni, insigne studioso dei PREVOSTI, nello studio unicum nel 2006 nel Libro rosso RICERCHE STORICHE curato dalla Prof.ssa Liana Bertoldi Lenoci.
Nel '700 il Prevosto Tortora cita sulla collina della Rocca i Monasteri abitati (Monasteria inhabitata) a Fratribus Montis Carmeli (dai Frati del Monte Carmelo) e S. Francisci Minoribus (dai Frati conventuali di S. Francesco).
Lodiamo ed invochiamo la Vergine Maria SS.ma e preghiamo al Venerabile Padre Antonio Maria Losito, che dalle opere di santità in terra veglia in cielo in questo Anno giubilare A. D. 2025.
A cura e devozione di Giuseppe Di Nunno
[1[ Collocazione pubblica in Chiesa
Il documento del Sacramento di Cresima, redatto in latino, proveniente dal Registro delle Cresime di San Sabino del 1839 (foglio 5, rigo 3), è esposto da trenta anni circa nella Chiesa della Beata Vergine del Carmelo di Canosa, all'ingresso a sinistra. Risanato in alcune imperfezioni di trascrizioni in latino, viene riproposto con la condivisione dell'autore Don Michele Malcangio, Rettore al tempo negli anni '90 della Chiesa e del Parroco attuale Don Carmine Catalano, che ne ha chiesto una cornice in decoro.
Sul documento è posto il quadro dell' immagine di Padre Antonio Maria Losito, opera in originale di olio su tela (40 x 50) dell'artista in firma di Giuseppe Antonio Lomuscio, su committenza nel 1989 di Padre Antonio Marrazzo, Postulatore Generale e consegnata a Don Mario Porro, Vice Postulatore della Causa di beatificazione del Venerabile Padre Redentorista di Canosa, le cui opere parlano della sua santità in vita.
[2] La datazione
La Cresima fu amministrata il 26 maggio 1839 (in die XXVI mensis maii Anno Domini 1839 Canusii).
[3] Il Vescovo di Andria nel contesto storico-ecclesiale del Regno di Napoli
Il Vescovo Mons. Giuseppe Cosenza, Vescovo di Andria, presente in seguito nella Chiesa del Carmine l'11 febbraio 1842 ad autenticare la reliquia del Santo Legno, in visita pastorale a Canosa amministrò nel 1839 il Sacramento della Confermazione (confirmavit has sequentes) a 220 Cresimandi, fra i quali Padre Losito era il 175°.
Il Vescovo (Dominus Joseph Cosenza Episcopus Andrien et Ordinarius huius Regiae et Palatinae Ecclesiae) riporta alla Cattedrale di San Sabino, "Regia Cappella Palatina" nel Regno di Napoli.
[4] Il luogo della Chiesa
La Cresima fu amministrata, "in questa antica Chiesa dei Frati Carmelitani Scalzi" del '600, "in Ecclesia Montis Carmeli", ossia nella "Chiesa del Monte Carmelo", titolo al tempo della Chiesa storica nelle radici del "Monte Carmelo" in Haifa-Israele, dove nasce il culto del Decor Carmeli, Negli anni recenti il Monastero del Monte Carmelo ha donato alla Chiesa di Canosa il flos carmeli coltivato in Monastero e la stella della verginità ricamata dalle Suore e cucita sul manto della statua venerata del Carmelo di Canosa.
Si trova in altre parti il titolo di "eccelsia Montis Carmeli", come scrive nel 2013 il Prof. Christian de Letteriis di San Severo, Docente di Storia dell'Arte al Liceo artistico di Vasto, in riferimento alla Chiesa del Monte Carmelo di San Severo, visitando in cultura casa mia a Canosa nel 2024.
[5] L'età del cresimando Losito in fasce
Antonio Maria Losito ricevette il Sacramento in fasce tra le braccia della madre a cinque mesi, essendo nato il 16 Dicembre 1838. Era usanza all'epoca dei nostri padri ricevere il Sacramento della Cresima a seguito del Battesimo, nell'accoglienza di fede e dello Spirito Santo, la cui Catechesi era affidata ai Genitori, ai Padrini e alla Chiesa nella crescita umana e spirituale.
[6] I genitori del cresimando Losito
Nel riportare il riferimento dei genitori, coniugi (ex coniugibus), l'avverbio "quondam" è anteposto al padre Antonio con la madre "Caelesta Ricco". L'avverbio "quondam", "un tempo", interpreta nel certificato il "fu", essendo il piccolo Losito orfano già dalla nascita del padre deceduto un mese prima della nascita.
Di Lui viene posto il nome al figlio Antonio Losito, associato anche al nome della Madre Maria Celeste.
Che bellezza anagrafica umana e spirituale nei nomi ereditati di un figlio che resterà orfano anche di madre a quattro anni, e affidato poi alla nonna materna a Margherita di Savoia e alla sorella maggiore a Canosa.
Significativo il ruolo del padrino (Pat.nus) Leonardo Rinella, come era consuetudine di vita socio-familiare nell'epoca dei nostri padri nel legame di comparatico.
Si presenta la lettura suddetta nella ricorrenza del 26 maggio 2025, Anno giubilare, per condivisione di Don Carmine Catalano, Parroco della Chiesa della B. V. del Carmelo.
Lodiamo Gesù e Maria Santissima, preghiamo, invochiamo Padre A. M. Losito, Venerabile con il motto dei Redentoristi: "copiosa apud eum redemptio", "grande presso di Lui la redenzione" (Salmo 130, 7).
Lo abbiamo riscoperto con Mons. Felice Bacco con timbro in ceralacca integro posto a Roma nel 1873 sul retro del pregevole quadro della Madonna del Perpetuo Soccorso, riscoperto dalla Chiesa della Passione e ora collocato alla venerazione sulla tomba delle spoglie di Padre Losito in Cattedrale San Sabino.
Il monastero del 1600 di Santa Maria del Monte Carmelo
In riferimento al titolo della antica Chiesa del Carmine, da apporre all'esterno in "già" nella segnaletica,
ECCLESIA MONTIS CARMELI" , ritroviamo i documenti del 1677 che riportano la Santa Visita del giugno-luglio 1677 del Prevosto Giangiacomo Silicio, originario di Troia e sepolto nella Cattedrale di San Sabino, in visita al "Monastero di Santa Maria del Monte Carmelo", stramesso da Firenze dal vegliardo Arch. Michele Menduni, insigne studioso dei PREVOSTI, nello studio unicum nel 2006 nel Libro rosso RICERCHE STORICHE curato dalla Prof.ssa Liana Bertoldi Lenoci.
Nel '700 il Prevosto Tortora cita sulla collina della Rocca i Monasteri abitati (Monasteria inhabitata) a Fratribus Montis Carmeli (dai Frati del Monte Carmelo) e S. Francisci Minoribus (dai Frati conventuali di S. Francesco).
Lodiamo ed invochiamo la Vergine Maria SS.ma e preghiamo al Venerabile Padre Antonio Maria Losito, che dalle opere di santità in terra veglia in cielo in questo Anno giubilare A. D. 2025.
A cura e devozione di Giuseppe Di Nunno