Patruno Michele
Patruno Michele
Storia e dintorni

Michele Patruno, “studente” Caduto della Grande Guerra

Da Canosa di Puglia sepolto in terra austro-ungarica

Nella memoria della Grande Guerra la lettura di una lapide onoraria in Corso Garibaldi costituisce una pagina di storia riscoperta oggi negli atti dello Stato Civile del Comune di Canosa di Puglia. La lapide dedicata a PATRUNO MICHELE riporta il seguente testo:

CREDO NELLA PATRIA IMMORTALE
COSÍ GRIDÓ SUL CAMPO DELLA GLORIA
MICHELE PATRUNO
L'ALMA DONANDO AI FATI D'ITALIA
POPOLO
SE IL CREDO DELL'EROE NON È IL TUO
NON PORTARE LAURI A QUESTO MARMO.
BOSCO CAPPUCCIO V – XI – MCMXV

Il marmo dedicato dal Comune di Canosa fu opera del marmista scultore Pasquale Metta, che abbiamo riscoperto nel 2014 nella fontanina di pietra calcarea sulla Via di Andria con la bottega in via Fratelli Bandiera, raccontata dalla figlia emigrata a Trieste. Il 5 Novembre all'indomani della ricorrenza del 4 Novembre segna il sacrificio di questo concittadino di Canosa, morto in trincea a 22 anni. Il foglio matricolare acquisito dall'Archivio di Stato di Barletta riporta i dati dello "studente", nato il 24 luglio 1893, figlio di "fu Francesco" e di Sciampagna Michelina , Allievo Ufficiale del 139° Reggimento di Fanteria M. M. "MORTO a Versa nel combattimento di Bosco Lancia","in seguito a ferite multiple da shrapnel", un micidiale proiettile di artiglieria che lanciava nello scoppio della traiettoria pallette di piombo. Il Soldato studente partito in guerra, secondo di quattro figli, era anche orfano di padre.

La madre con Il Sindaco e l'Amministrazione accolsero porgendo le onoranze alla salma che giunse a Canosa con il mezzo ferroviario il 2 Gennaio 1916, come attesta l'Archivio Storico Comunale nella Cartella 146 della Grande Guerra. La madre con i figli emigrò a Roma nel 1922. La lapide riporta il luogo della morte in Bosco Cappuccio attiguo a Bosco Lancia, nel riferimento alla Terza Battaglia dell'Isonzo presso il Monte San Michele, sull'altopiano del Carso, le cui trincee evocarono i versi del soldato e poeta Giuseppe Ungaretti, "San Martino del Carso" e "C'era una volta" con il primo verso di "Bosco Cappuccio". Sono i versi lirici che evocano i versi, "è il mio cuore il paese più straziato" e che abbiamo ascoltato in memoria dal dipendente comunale Salvatore Cristiani nel corso della certosina ricerca storica degli atti, nel suggello di una Scuola italiana custode di memorie storiche.

La ricerca è proseguita nella geografia di Versa, Frazione del Comune di Romans d'Isonzo in Provincia di Gorizia, comunicando con la Segreteria nella persona della squisita Sig.ra Alessandra che attesta: "in quella data Versa era terra austro-ungarica", dove morì e fu sepolto il giovane canosino Patruno Michele. L'anno scorso abbiamo ricevuto in condivisione una telefonata dalla stimata persona del Sindaco di Romans d'Isonzo, Davide Furlan, prima che si recasse al Sacrario di Redipuglia. Gli atti del Comune di Canosa riportano una frase emblematica della morte: "mancava ai vivi", ma furono 500 i Caduti della Grande Guerra "da tramandare nella posterità" in una popolazione di 5000 abitanti, come attestano le fonti dell'Archivio Storico Comunale nella Cartella 146. Fu "un grande tributo di sangue", come ha evocato la Direzione del Vittoriano nel Progetto volontario "Ob amorem patriae" del 2011.

Dei cinquecento Caduti, 120 sono riportati nel quadro storico fotografico del fotografo S. Violante, custodito nella sala museale dell'Associazione Bersaglieri. Con la collaborazione dell'amico Sabino Mazzarella abbiamo riscoperto la foto del giovane Patruno Michele. Ora quel marmo onorario alla Patria ha una memoria, un volto e una storia, la storia di un figlio di Canosa, d'Italia, della terra austro-ungarica, che "mancava ai vivi", ma che oggi viene custodita dai vivi, patrimonio educativo di pace e di progresso materiale e spirituale della madre terra.
Ob amorem patriae
Cav. Giuseppe Di Nunno, da Canosa di Puglia a Romans d'Isonzo (GO)
In memoria di Patruno MicheleIn memoria di Patruno MicheleIn memoria di Patruno MicheleIn memoria di Michele Patruno,  Canosa 4 novembre 2018
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