Storia e dintorni

Francesco Morra: La ricostruzione della chiesa di San Francesco

Negli scritti di Monsignor Giuseppe Di Donna, Vescovo di Andria (1940-1952)

In un articolo su Canosaviva dello scorso 4 febbraio il maestro Peppino Di Nunno raccontava il culto di San Biagio a Canosa e le celebrazioni religiose che si tengono ogni anno nella chiesa di San Francesco il 3 febbraio sotto la guida di don Raffaele Biancolillo (http://www.canosaviva.it/rubriche/puntate/un-santo-vescovo-dell-armenia-a-canosa-di-puglia/).

Recentemente don Mario Porro, che ringrazio, ha sottoposto alla mia attenzione l'Epistolario del Venerabile Monsignor Giuseppe Di Donna, Vescovo di Andria, e perciò della nostra diocesi dal 1940 al 1952, anno della sua morte.

L'Epistolario, a cura di D. Pasquale Pirulli, è suddiviso in più volumi e nel Volume IV (Le Lettere andriesi personali) più volte viene riportato il problema delle difficoltà che la diocesi dovette affrontare per la ricostruzione della chiesa di San Biagio e Francesco che fu colpita e distrutta durante il bombardamento del 6 novembre 1943.
La costruzione della nuova chiesa fu completata poi nel 1951.

Come si ricorderà, il bombardamento oltre causare il dramma della perdita di vite umane (tra le 50 e le 60 vittime) e il crollo e l'inagibilità di numerose abitazione causò anche la perdita della bellissima chiesa antica originaria di San Francesco e San Biagio con i suoi bellissimi portali e il suo stupendo campanile, come è possibile vedere in alcune foto d'epoca.

Prima di riportare di seguito alcuni passaggi delle lettere nelle quali Monsignor Di Donna parla della chiesa di San Francesco, segnalo alcuni spunti interessanti:
  1. negli scritti del 1944-1945 Monsignor Di Donna parla sempre di "bombardamento tedesco"; si tratta di documenti importanti perché ci dicono che all'epoca del bombardamento si parlava di "bombardamento tedesco"; la costruzione di ipotesi alternative al bombardamento tedesco è perciò da considerarsi molto successiva nel tempo; si potrebbero aprire spunti interessanti sulle costruzioni della memoria da parte delle comunità locali ma sono tematiche complesse che possono essere portate avanti da antropologi o sociologi.
  2. Nel 1951 Papa Pio XII dona 200.000 Lire per la ricostruzione della chiesa.
  3. Il costo per la costruzione della nuova chiesa è stato di oltre 20 milioni di Lire dell'epoca, di cui quasi 18 milioni di Lire a carico del governo e il resto da parte della Curia vescovile. La ricostruzione della chiesa è stata terminata nel 1951.

Le Lettere

Il 5 ottobre 1944 Monsignor Di Donna scrive al Cardinale Raffaele Rossi, segretario della Santa Congregazione Concistoriale di Roma sugli avvenimenti bellici in Canosa di Puglia. Rispondendo punto per punto ad una serie di domande poste:

[…] La città di Canosa è stata colpita da un bombardamento aereo tedesco la sera del 6 novembre scorso. In questo bombardamento sono state danneggiate due chiese: S. Francesco e S. Biagio. Ambedue ma specialmente la chiesa parrocchiale di S. Francesco, ha subito gravi danni per l'esplosione delle bombe a poca distanza, che ha scardinata e lanciata contro l'altare maggiore la porta principale della chiesa, investendo gli altari laterali, muri, volta, balaustra, statue, confessionali, frantumando la maggior parte delle suddette cose e creando lesioni gravi nella volta, tanto da rendere la chiesa pericolante. […] si è avuto il riattamento provvisorio della chiesa di San Biagio, dove si svolge la vita parrocchiale in attesa della riparazione definitiva, anzi della trasformazione delle due chiese contigue in una vasta.
Una sessantina di vittime.
In quell'occasione fu molto apprezzato e lodato il soccorso portato dal sacerdote Giuseppe Luisi ad un numero di vittime, qualcuna delle quali ha potuto essere salvata.

Lettera del 7 ottobre 1944 alla Sacra Congregazione Concistoriale:

"[…] si sono avute due chiese gravemente danneggiate a Canosa nell'incursione del 6 novembre 1943 da parte di aerei tedeschi: San Francesco e San Biagio.
Per tali danni si sono fatti subito i ricorsi opportuni all'Autorità Prefettizia di Bari e si è ottenuto un riassetto provvisorio della Chiesa di San Biagio (meno danneggiata dell'altra e ad essa attigua) dove ora funziona la parrocchia, in attesa della riparazione della parrocchiale, anzi della trasformazione delle due chiese in una chiesa ampia. Le pratiche sono a buon punto; s'è avuto un sopralluogo da parte del Genio Civile di Bari. Allego alla presente la risposta del parroco di San Francesco di cui sopra al questionario inviato da codesta S.C. circa i danni causati alla sua chiesa dal bombardamento del 6 novembre 1943, per il quale perirono una sessantina di persone e furono abbattute una quindicina di case".

Altre lettere testimoniano dell'impegno assunto dal vescovo per il completamento della chiesa, delle solite varie pastoie burocratiche e difficoltà economiche. Problematiche della ricostruzione che alla fine grazie all'abnegazione di Monsignor Di Donna potè essere portata a termine.
Scrive il curatore: "la titanica impresa della ricostruzione della chiesa parrocchiale di San Francesco e San Biagio in Canosa è stata una vera croce per Monsignor Di Donna".

Un'ultima considerazione: in Germania la stragrande maggioranza dei monumenti andati perduti durante la seconda guerra mondiale sono stati ricostruiti secondo i modelli originari. Anche in Italia Montecassino è stato ricostruito secondo lo schema originario. Non sarebbe stato male che anche la chiesa di San Francesco venisse ricostruita ricalcando la bellissima chiesa originale. Ma questo è un discorso che trova il tempo che trova.

Francesco Morra
Monsignor Di DonnaEpistolarioChiesa San Francesco - CopiaChiesa San Francesco
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