Storia e dintorni
Canosa perde una stella del giornalismo
Lucia Serlenga non è più tra noi
mercoledì 19 settembre 2018
23.38
Quest'oggi in tarda mattinata si è diffusa la notizia che è venuta a mancare la giornalista canosina, Lucia Serlenga, all'età di 70 anni, a causa di una malattia sulla quale aveva mantenuto il più stretto riserbo. Dopo le scuole superiori frequentate a Canosa di Puglia(BT), Lucia Serlenga si trasferì a Milano, laureandosi in Sociologia con il massimo dei voti e la lode. Giornalista professionista, esperta nei settori della moda, del costume e dell'attualità, ha lavorato per vent'anni come capo servizio nella redazione del settimanale Fashion, definita la "Bibbia del settore della moda". Contemporaneamente è stata anche responsabile di una pagina settimanale dedicata alla moda per i quotidiani La Nazione e Il Resto del Carlino. Da free lance, ha collaborato con diverse testate (Panorama e Panorama First, Vogue Accessory, D La Repubblica delle Donne, Donna Moderna e tanti altri) e per Il Giornale si è occupata dell'allegato patinato Lifestyle in qualità di Fashion & Image Consultant. Ha curato inoltre la realizzazione del volume "I dettagli cambiano la moda". Nel 2007, accettò il ruolo di direttore responsabile del mensile Notebook, un femminile di format australiano di cui realizzò la prima versione internazionale.
Dopo nove numeri, lasciò questo incarico per potersi dedicare completamente alla scrittura del primo libro intitolato "Alla corte di re moda", per Salani Editore, nel 2008. La prima opera letteraria fu realizzata a quattro mani con l'amica e collega Daniela Fedi, giornalista di costume e moda de Il Giornale, parlando sul sistema della moda visto dall'interno dalle due, occupatesi di questo settore da sempre. Il rapporto con i media e la comunicazione, i ricatti pubblicitari, i nomi che contano, il ruolo giocato dalle griffe nel "nostro Paese" e nel mondo: senza peli sulla lingua, Fedi e Serlenga hanno raccontato quello che sta dietro le passerelle e perfino dietro i backstage... perché "Il Diavolo veste Prada" non ha fatto che mostrare la punta dell'iceberg, e sotto c'è davvero molto. "Curvy il lato glamour delle rotondità", è il secondo libro di Lucia Serlenga scritto insieme a Daniela Fedi e pubblicato da Mondadori, svelando segreti, astuzie e indirizzi, aneddoti e storie di vita vissuta sempre con quel pizzico di sana ironia che "alleggerisce il peso in curva". Da pochi mesi, è uscito il terzo libro "Donne 6.0. Il lato forte di una certa età", sempre in coppia con Daniela Fedi per Cairo Publishing, partendo dal 1958, l'anno della scoperta della pillola anticoncezionale. Poi perché "nel 1958 sono nate donne eccezionali come Sharon Stone, Brigitte Macron e Isabella Rossellini, oggi splendide sessantenni". Donne 6.0 cerca d'indagare sui segreti dell'eterna giovinezza di queste eccezionali signore, e non solo, elenca tutta una serie di riflessioni su giovinezza e vecchiaia e su come vengono percepite e commentate in modo diverso se si parla di uomini oppure di donne.
La morte di Lucia Serlenga lascia un vuoto incolmabile nel mondo del giornalismo, come hanno scritto i suoi colleghi in queste ore, "curata e originale nel vestire, diretta nelle parole e con quello sguardo azzurro che ti passava da parte a parte" tra i ricordi più significativi su una professionista di grande spessore ed esperienza "con il suo stile graffiante, senza sbavature e sempre con una punta di ironia". A Canosa di Puglia, città natia di Lucia Serlenga, la giornalista ha ricevuto il meritato Premio Diomede nel 2008, "per le sue qualità eccelse sia umane che professionali" come ha dichiarato con molta commozione, il presidente del Comitato Premio Diomede Angela Valentino che unitamente a tutti i componenti esprime le sentite condoglianze ai suoi familiari e stretti collaboratori di lavoro, per la perdita di una persona cara e insostituibile.
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Dopo nove numeri, lasciò questo incarico per potersi dedicare completamente alla scrittura del primo libro intitolato "Alla corte di re moda", per Salani Editore, nel 2008. La prima opera letteraria fu realizzata a quattro mani con l'amica e collega Daniela Fedi, giornalista di costume e moda de Il Giornale, parlando sul sistema della moda visto dall'interno dalle due, occupatesi di questo settore da sempre. Il rapporto con i media e la comunicazione, i ricatti pubblicitari, i nomi che contano, il ruolo giocato dalle griffe nel "nostro Paese" e nel mondo: senza peli sulla lingua, Fedi e Serlenga hanno raccontato quello che sta dietro le passerelle e perfino dietro i backstage... perché "Il Diavolo veste Prada" non ha fatto che mostrare la punta dell'iceberg, e sotto c'è davvero molto. "Curvy il lato glamour delle rotondità", è il secondo libro di Lucia Serlenga scritto insieme a Daniela Fedi e pubblicato da Mondadori, svelando segreti, astuzie e indirizzi, aneddoti e storie di vita vissuta sempre con quel pizzico di sana ironia che "alleggerisce il peso in curva". Da pochi mesi, è uscito il terzo libro "Donne 6.0. Il lato forte di una certa età", sempre in coppia con Daniela Fedi per Cairo Publishing, partendo dal 1958, l'anno della scoperta della pillola anticoncezionale. Poi perché "nel 1958 sono nate donne eccezionali come Sharon Stone, Brigitte Macron e Isabella Rossellini, oggi splendide sessantenni". Donne 6.0 cerca d'indagare sui segreti dell'eterna giovinezza di queste eccezionali signore, e non solo, elenca tutta una serie di riflessioni su giovinezza e vecchiaia e su come vengono percepite e commentate in modo diverso se si parla di uomini oppure di donne.
La morte di Lucia Serlenga lascia un vuoto incolmabile nel mondo del giornalismo, come hanno scritto i suoi colleghi in queste ore, "curata e originale nel vestire, diretta nelle parole e con quello sguardo azzurro che ti passava da parte a parte" tra i ricordi più significativi su una professionista di grande spessore ed esperienza "con il suo stile graffiante, senza sbavature e sempre con una punta di ironia". A Canosa di Puglia, città natia di Lucia Serlenga, la giornalista ha ricevuto il meritato Premio Diomede nel 2008, "per le sue qualità eccelse sia umane che professionali" come ha dichiarato con molta commozione, il presidente del Comitato Premio Diomede Angela Valentino che unitamente a tutti i componenti esprime le sentite condoglianze ai suoi familiari e stretti collaboratori di lavoro, per la perdita di una persona cara e insostituibile.
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