Nel ricordo di Alessandro Carrisi. Premio Diomede 2004
Nel ricordo di Alessandro Carrisi. Premio Diomede 2004
Canosa: Tra Storia e Cultur@

Nel ricordo di Alessandro CARRISI, Soldato di Pace

Un impegno contro la guerra a 22 anni da Nassiriya

A Canosa di Puglia, su candidatura del sindaco di Porto Cesareo Luigi FANIZZA, fu assegnato il Premio Diomede "Honoris Causa" (IV Edizione – 2004) ad Alessandro CARRISI, Caporal Maggiore dell'Esercito italiano. Alessandro, in missione di pace a Nassiriya, morì in seguito ad un attentato il 12 novembre 2003, all'età di 23 anni, insieme ad altri 18 italiani. Il Premio, ideato ed organizzato da Cosimo Damiano ARNESANO (Docente di Economia Turistica), fu consegnato ad Antonio CARRISI, papà di Alessandro, da Salvatore RIZZELLO, allora Assessore alla Cultura di Porto Cesareo e da Giuliano VOLPE, Docente di Archeologia all'Università di Foggia. Alla cerimonia di premiazione, condotta da Paolo PINNELLI, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno, erano presenti anche la mamma di Alessandro e il fratello Morris. "Questo pensiero, a 22 anni esatti dalla sua scomparsa, vuole essere un modo per mantenere viva la memoria di Alessandro." -Scrive in una nota il professore Cosimo Damiano ARNESANO: "Oggi, mentre venti di guerra soffiano ancora nel mondo, la sua memoria risuona forte nei nostri cuori come un'invocazione. Che il suo sacrificio non sia vano, ma diventi per tutti noi l'impegno costante a ripudiare ogni conflitto, a seminare dialogo dove c'è odio e a lottare con ogni forza affinché l'orrore della guerra non privi mai più una famiglia del sorriso di un figlio." Il 12 novembre si celebra la Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali di pace istituita con legge 12 novembre 2009, n. 162, in concomitanza dell'anniversario dell'attentato di Nassiriya avvenuto nel 2003, in cui morirono 28 uomini, 19 italiani e 9 iracheni. Tra gli italiani persero la vita dodici Carabinieri, cinque militari dell'Esercito(tra i quali Alessandro Carrisi, caporal maggiore di Trepuzzi) e due civili. Il loro esempio resta vivo nella memoria di tutti, monito di quanto preziosi siano il valore, la solidarietà e l'impegno per un mondo di pace e fratellanza.
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