
Canosa: Tra Storia e Cultur@
L'architettura: espressione viva della storia, della cultura e delle aspirazioni delle comunità
Presentati i lavori di restauro in corso al monumento onorario Arco di Traiano di Canosa di Puglia
sabato 27 settembre 2025
23.28
Il sole settembrino ha illuminato la prima delle due GEP - Giornate Europee del Patrimonio (European Heritage Days) a Canosa di Puglia, dove si è tenuta la presentazione dei lavori di restauro in corso al monumento onorario Arco di Traiano, conosciuto con i nomi di "Arco Terenzio Varrone", "Porta Varrone" o "Porta Varrense", situato sul percorso della Via Appia-Traiana. Una giornata scelta non a caso, inserita nell'ambito della più estesa e partecipata manifestazione culturale d'Europa, promossa dal Consiglio d'Europa e dalla Commissione Europea e coordinata per l'Italia dal Ministero della Cultura. Il tema dell'edizione 2025 è "Architetture: l'arte di costruire" ed è la traduzione di "Heritage and Architecture: Windows to the Past, Doors to the Future", lo slogan scelto dal Consiglio d'Europa e condiviso dagli Stati aderenti alla manifestazione. Un invito a riflettere sul valore culturale del paesaggio costruito che ci circonda ed un'opportunità per riscoprire l'architettura come espressione viva della storia, della cultura e delle aspirazioni delle comunità, italiane ed europee.
Nella mattinata odierna, nei pressi dell'Arco di Traiano, monumento completamente avvolto da ponteggi ed impalcature, l'attenzione è stata focalizzata sul restauro in corso a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Province di Barletta, Andria, Trani e Foggia nell'ambito del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al PNRR, per il progetto "Appia Viarum – tratto di Canosa (Ponte sull'Ofanto e Arco di Terenzio)". Interventi lavorativi finalizzati alla manutenzione, al restauro ed al risanamento conservativo dell'arco onorario risalente alla metà del II sec. d.C., che costituiva l'ingresso nord occidentale di Canosa con la duplice funzione di monumento celebrativo e di separazione tra l'area delle necropoli e il centro urbano. Per l'occasione, hanno preso la parola tra gli altri: il sindaco di Canosa Vito Malcangio; il vice sindaco, Fedele Lovino; la dottoressa Annalinda, Iacoviello, funzionaria archeologa della SABAP BAT-FG; l'architetto Viviana Baldassarre della SABAP BAT-FG e il presidente della Fondazione Archeologica, Sergio Fontana.
Inoltre, sono intervenuti i referenti del progetto In- Ruins : il presidente dell'associazione "Archeofuturo", Nicola Guastamacchia; il residency manager, Nicola Nitido; gli artisti, il messicano Balam Bartolomé e l'italiana Benedetta Fioravanti. Da pochi giorni a Canosa di Puglia sono già operativi per il progetto che ha alla base un programma itinerante di residenze artistiche dedicato ad esplorare l'incontro tra arte contemporanea e archeologia. Attraverso il temporaneo insediamento di artisti, curatori e ricercatori in prossimità di siti monumentali di Canosa di Puglia, il progetto "In-ruins" ripensa il territorio a partire dal suo passato. Siti e parchi archeologici di Canosa di Puglia diventano "luoghi di incontro, capaci di accogliere pratiche urgenti e dialoghi interdisciplinari, nel cuore di contesti periferici." Il progetto "In-ruins" mira a valorizzare non solo il patrimonio archeologico, ma anche i miti, le tradizioni e le storie della comunità locale che da sempre lo abitano e lo custodiscono, attraverso un approccio sperimentale che intreccia arte contemporanea e archeologia.
Riproduzione@riservata
Nella mattinata odierna, nei pressi dell'Arco di Traiano, monumento completamente avvolto da ponteggi ed impalcature, l'attenzione è stata focalizzata sul restauro in corso a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio delle Province di Barletta, Andria, Trani e Foggia nell'ambito del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al PNRR, per il progetto "Appia Viarum – tratto di Canosa (Ponte sull'Ofanto e Arco di Terenzio)". Interventi lavorativi finalizzati alla manutenzione, al restauro ed al risanamento conservativo dell'arco onorario risalente alla metà del II sec. d.C., che costituiva l'ingresso nord occidentale di Canosa con la duplice funzione di monumento celebrativo e di separazione tra l'area delle necropoli e il centro urbano. Per l'occasione, hanno preso la parola tra gli altri: il sindaco di Canosa Vito Malcangio; il vice sindaco, Fedele Lovino; la dottoressa Annalinda, Iacoviello, funzionaria archeologa della SABAP BAT-FG; l'architetto Viviana Baldassarre della SABAP BAT-FG e il presidente della Fondazione Archeologica, Sergio Fontana.
Inoltre, sono intervenuti i referenti del progetto In- Ruins : il presidente dell'associazione "Archeofuturo", Nicola Guastamacchia; il residency manager, Nicola Nitido; gli artisti, il messicano Balam Bartolomé e l'italiana Benedetta Fioravanti. Da pochi giorni a Canosa di Puglia sono già operativi per il progetto che ha alla base un programma itinerante di residenze artistiche dedicato ad esplorare l'incontro tra arte contemporanea e archeologia. Attraverso il temporaneo insediamento di artisti, curatori e ricercatori in prossimità di siti monumentali di Canosa di Puglia, il progetto "In-ruins" ripensa il territorio a partire dal suo passato. Siti e parchi archeologici di Canosa di Puglia diventano "luoghi di incontro, capaci di accogliere pratiche urgenti e dialoghi interdisciplinari, nel cuore di contesti periferici." Il progetto "In-ruins" mira a valorizzare non solo il patrimonio archeologico, ma anche i miti, le tradizioni e le storie della comunità locale che da sempre lo abitano e lo custodiscono, attraverso un approccio sperimentale che intreccia arte contemporanea e archeologia.
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