
Canosa: Tra Storia e Cultur@
Il Terrizuolo trapiantato nell'agro di Canosa di Puglia
Il vitigno storico al centro del convegno a tema
domenica 11 maggio 2025
10.15
Un parterre di relatori qualificati per il convegno "Terrizuolo: dal recupero del vitigno storico canosino al riconoscimento come PAT" che si è tenuto lo scorso 9 maggio a Canosa di Puglia presso l'Aula Consiliare di Palazzo di Città. Per i saluti istituzionali hanno preso la parola : Francesco Ventola, europarlamentare; Tonia Spina(Vice Presidente Commissione Cultura Regione Puglia); Cristina Saccinto (Assessore alla Cultura del Comune di Canosa) e Brigida Caporale (Dirigente dell'IISS "L. Einaudi"); mentre, per gli interventi, nel corso del convegno si sono alternati : Pierfederico La Notte ( Cnr - Ipsp - Coordinatore scientifico del progetto recupero del germoplasma viticolo pugliese PSR PUGLIA 2014/2020); Gianluigi Cardone (Amministratore Scientifico Ciheam Iam - Bari Progetto RE.GE. VI.P. Regione Puglia); Balestrucci Francesco (Docente I.I.S.S. "L. Einaudi" indirizzo agricolo e sviluppo rurale); Antonia Sinesi (Consigliera Comunale); Vincenzo Gallo (Consigliere Comunale); Lucia Masciulli (Consigliera comunale con Delega all'Agricoltura); Rachele Sardaro (Docente IISS "Einaudi"); Giuseppe Di Nunno (Ricercatore storico); Bartolo Carbone (Cultore del vitigno); Antonio Facciolongo (Imprenditore); Valentina Squadrito(Docente di Enologia I.S.S G.B "Cerletti" - Conegliano Veneto) e Pierluca Tondo (Docente di viticoltura I.S.S G.B "Cerletti" - Conegliano Veneto).
Focus sul recupero e valorizzazione del vitigno autoctono "Terrizuolo", attraverso l'identificazione genetica, la caratterizzazione agronomica, il potenziale enologico, la disamina del progetto Re.Ge.Vi.P., le innovazioni della viticoltura sostenibile e dell'agrodiversità che ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni pubbliche, studenti e cittadini, entusiasti di aver contribuito alla salvaguardia di un vitigno storico, coltivato "…Sulle pendici di queste amene colline che in gran parte circondano questa località, la vite si estende da ogni lato, ..." Come scriveva l'ingegnere ed enologo Giovanni Battista Cerletti nel 1873, nel capitolo "Viticoltura ed enologia pugliese in particolare del Circondario di Canosa". Il "Terrizuolo" varietà viticola a rischio di estinzione ha "rimesso le radici" nell'agro di Canosa di Puglia, attraverso la storia, le tradizioni e la cultura di un territorio vocato alla viticoltura.
"""Ritengo, importantissima questa iniziativa con tutte le attività che sono scaturite e svolte nel tempo - ha tra l'altro dichiarato la professoressa Rachele Sardaro (Docente IISS "Einaudi") - per la preservazione di una risorsa agricola del territorio e, soprattutto, per la sua valorizzazione dal punto di vista culturale. In particolare, presto la mia attività presso l'Indirizzo Alberghiero di Canosa che, da sempre si affianca, a quello Agrario. Non a caso, perché tutti siamo consapevoli dello stretto connubio esistente tra le risorse agricole del territorio e la loro trasformazione e valorizzazione nel settore turistico-ricettivo. Una delle tematiche fondamentali trattate nel nostro indirizzo è la 'Valorizzazione delle tipicità', che parte dalla conoscenza del prodotto, della sua storia e dell'importanza che lo stesso ha avuto ed ha nel tessuto socio-economico. Vorrei evidenziare che gli studenti sono attenti e sensibili a questa tematica, nonostante la vivacità e molto spesso le distrazioni, perché sentono il senso di appartenenza, il legame al territorio. Vivono in un mondo globalizzato ma forse vogliono sentirsi parte di questa realtà. Ho verificato che intuiscono, hanno consapevolezza del valore aggiunto dei prodotti tipici legati alla tradizione e soprattutto, li vedo emozionati quando partecipano a eventi o concorsi enogastronomici anche a livello nazionale. Sottolineo che la scuola oltre a trasmettere conoscenze stimola la loro creatività. Durante questi eventi realizzano piatti o bevande, corredate da schede tecniche e nutrizionali, che rappresentano il loro territorio. Ci credono e sono orgogliosi di mostrare il loro prodotto con spirito competitivo. Proprio nella piena condivisione di questo progetto, in cui la scuola funge da raccordo con gli enti interessati alla valorizzazione dei prodotti tradizionali, è importante incoraggiare questo processo di recupero delle tradizioni. Soprattutto i futuri operatori, i nostri studenti, - conclude la docente Rachele Sardaro - potranno promuovere i prodotti, e diffonderne la cultura. Il Terrizzuolo non sarà più un ricordo, perché è stato impiantato nell'agro dell'Istituto Einaudi e ha messo radici."""
Attraverso un protocollo d'intesa siglato tra il Comune di Canosa di Puglia e l' I.I.S.S. "L. Einaudi' , è stato avviato il recupero del vitigno "Terrizuolo" , che è stato piantato nell'agro della scuola, dopo un meticoloso processo di innesto delle barbatelle, provenienti dall'ultima spalliera della famiglia Facciolongo. Questo progetto non solo ha garantito la tutela di un patrimonio agricolo e storico, ma darà l'opportunità agli addetti ai lavori di Canosa di Puglia di piantare eventualmente il vitigno nei propri terreni, contribuendo così alla preservazione di una risorsa enologica e culturale. Ad avvalorare le peculiarità del "Terrizuolo" il prestigioso riconoscimento ufficiale di Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT), che - dichiara la consigliera comunale Antonia Sinesi - certifica un vitigno strettamente vincolato al territorio e alla cultura enologica di Canosa di Puglia. La denominazione PAT offre ai consumatori garanzie in termini di tipicità del prodotto, legandone la produzione e la lavorazione alle metodiche tradizionali utilizzate nel tempo e corredate da documentazione storica e tecnica. Il convegno è stato impreziosito dalle testimonianze dei docenti Valentina Squadrito e Pierluca Tondo dell'Istituto Superiore "G.B. Cerletti" di Conegliano storicamente conosciuto come la prima scuola di viticoltura ed enologia in Italia. Storia, formazione, sperimentazione, promozione delle attività vitivinicole e della cultura enologica del territorio alla ribalta del convegno incentrato sul recupero del vitigno Terrizuolo che rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni, scuole e cittadini attivi, teso alla conservazione della biodiversità agricola e alla valorizzazione del patrimonio agricolo e culturale del territorio.
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Focus sul recupero e valorizzazione del vitigno autoctono "Terrizuolo", attraverso l'identificazione genetica, la caratterizzazione agronomica, il potenziale enologico, la disamina del progetto Re.Ge.Vi.P., le innovazioni della viticoltura sostenibile e dell'agrodiversità che ha coinvolto rappresentanti delle istituzioni pubbliche, studenti e cittadini, entusiasti di aver contribuito alla salvaguardia di un vitigno storico, coltivato "…Sulle pendici di queste amene colline che in gran parte circondano questa località, la vite si estende da ogni lato, ..." Come scriveva l'ingegnere ed enologo Giovanni Battista Cerletti nel 1873, nel capitolo "Viticoltura ed enologia pugliese in particolare del Circondario di Canosa". Il "Terrizuolo" varietà viticola a rischio di estinzione ha "rimesso le radici" nell'agro di Canosa di Puglia, attraverso la storia, le tradizioni e la cultura di un territorio vocato alla viticoltura.
"""Ritengo, importantissima questa iniziativa con tutte le attività che sono scaturite e svolte nel tempo - ha tra l'altro dichiarato la professoressa Rachele Sardaro (Docente IISS "Einaudi") - per la preservazione di una risorsa agricola del territorio e, soprattutto, per la sua valorizzazione dal punto di vista culturale. In particolare, presto la mia attività presso l'Indirizzo Alberghiero di Canosa che, da sempre si affianca, a quello Agrario. Non a caso, perché tutti siamo consapevoli dello stretto connubio esistente tra le risorse agricole del territorio e la loro trasformazione e valorizzazione nel settore turistico-ricettivo. Una delle tematiche fondamentali trattate nel nostro indirizzo è la 'Valorizzazione delle tipicità', che parte dalla conoscenza del prodotto, della sua storia e dell'importanza che lo stesso ha avuto ed ha nel tessuto socio-economico. Vorrei evidenziare che gli studenti sono attenti e sensibili a questa tematica, nonostante la vivacità e molto spesso le distrazioni, perché sentono il senso di appartenenza, il legame al territorio. Vivono in un mondo globalizzato ma forse vogliono sentirsi parte di questa realtà. Ho verificato che intuiscono, hanno consapevolezza del valore aggiunto dei prodotti tipici legati alla tradizione e soprattutto, li vedo emozionati quando partecipano a eventi o concorsi enogastronomici anche a livello nazionale. Sottolineo che la scuola oltre a trasmettere conoscenze stimola la loro creatività. Durante questi eventi realizzano piatti o bevande, corredate da schede tecniche e nutrizionali, che rappresentano il loro territorio. Ci credono e sono orgogliosi di mostrare il loro prodotto con spirito competitivo. Proprio nella piena condivisione di questo progetto, in cui la scuola funge da raccordo con gli enti interessati alla valorizzazione dei prodotti tradizionali, è importante incoraggiare questo processo di recupero delle tradizioni. Soprattutto i futuri operatori, i nostri studenti, - conclude la docente Rachele Sardaro - potranno promuovere i prodotti, e diffonderne la cultura. Il Terrizzuolo non sarà più un ricordo, perché è stato impiantato nell'agro dell'Istituto Einaudi e ha messo radici."""
Attraverso un protocollo d'intesa siglato tra il Comune di Canosa di Puglia e l' I.I.S.S. "L. Einaudi' , è stato avviato il recupero del vitigno "Terrizuolo" , che è stato piantato nell'agro della scuola, dopo un meticoloso processo di innesto delle barbatelle, provenienti dall'ultima spalliera della famiglia Facciolongo. Questo progetto non solo ha garantito la tutela di un patrimonio agricolo e storico, ma darà l'opportunità agli addetti ai lavori di Canosa di Puglia di piantare eventualmente il vitigno nei propri terreni, contribuendo così alla preservazione di una risorsa enologica e culturale. Ad avvalorare le peculiarità del "Terrizuolo" il prestigioso riconoscimento ufficiale di Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT), che - dichiara la consigliera comunale Antonia Sinesi - certifica un vitigno strettamente vincolato al territorio e alla cultura enologica di Canosa di Puglia. La denominazione PAT offre ai consumatori garanzie in termini di tipicità del prodotto, legandone la produzione e la lavorazione alle metodiche tradizionali utilizzate nel tempo e corredate da documentazione storica e tecnica. Il convegno è stato impreziosito dalle testimonianze dei docenti Valentina Squadrito e Pierluca Tondo dell'Istituto Superiore "G.B. Cerletti" di Conegliano storicamente conosciuto come la prima scuola di viticoltura ed enologia in Italia. Storia, formazione, sperimentazione, promozione delle attività vitivinicole e della cultura enologica del territorio alla ribalta del convegno incentrato sul recupero del vitigno Terrizuolo che rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra istituzioni, scuole e cittadini attivi, teso alla conservazione della biodiversità agricola e alla valorizzazione del patrimonio agricolo e culturale del territorio.
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