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Territorio

Proposta del CNEL su consorzi di bonifica, acqua e territorio

Scozzoli, UNCAI: "Apprezzamento, ma servono anche le imprese agromeccaniche tra i soggetti coinvolti"

L'Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali (UNCAI) esprime vivo apprezzamento per lo schema di legge approvato dal Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro (CNEL) in materia di consorzi di gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue, che apre la strada a una governance più moderna, efficiente e condivisa delle risorse idriche. La proposta, che riconosce ai consorzi di bonifica un ruolo centrale nella prevenzione del dissesto idrogeologico e nella manutenzione del territorio, rappresenta – sottolinea UNCAI – un salvifico passo avanti verso una politica dell'acqua basata sulla competenza, la collaborazione e la manutenzione programmata. Tuttavia, nello schema di legge, al punto in cui si individuano i soggetti ai quali i consorzi di bonifica possono rivolgersi per l'esecuzione di lavori, servizi e forniture, vengono citati soltanto gli "imprenditori agricoli". Una formulazione che, secondo UNCAI, rischia di escludere le imprese agromeccaniche, ossia quei contoterzisti che operano quotidianamente nella gestione e nella cura del territorio, e che non rientrano nella definizione giuridica di imprenditore agricolo ai sensi della normativa vigente.

"Abbiamo prontamente segnalato al CNEL la necessità di affiancare espressamente gli imprenditori agromeccanici agli imprenditori agricoli nel testo di legge, così da evitare ambiguità interpretative o esclusioni involontarie, come già accaduto in passato in occasione, per esempio, dei crediti d'imposta per il caro energia." Spiega il presidente UNCAI, Aproniano Tassinari. Gli agromeccanici, prosegue Tassinari, "sono oggi operatori essenziali per la tutela del territorio e la prevenzione idrogeologica. I loro ambiti d'azione si estendono ai servizi forestali, alle potature e agli interventi di manutenzione idraulico-forestale, attività strettamente connesse a quelle dei consorzi di bonifica".

Il direttore tecnico di UNCAI, Roberto Scozzoli, commenta: "Accogliamo con favore l'iniziativa del CNEL e il principio di una gestione dell'acqua più integrata e lungimirante. È un passo importante, che valorizza la competenza tecnica dei consorzi di bonifica e apre nuove opportunità di collaborazione. Ma diamo per scontato che tra i soggetti coinvolti vengano riconosciuti anche gli operatori agromeccanici, il vero ponte operativo tra terra e acqua, tra l'agricoltura e la manutenzione del territorio". UNCAI sottolinea che l'inclusione esplicita degli imprenditori agromeccanici non è una mera formalità, ma una garanzia di efficacia del provvedimento: senza di loro, la capacità operativa dei consorzi di bonifica rischierebbe di restare parziale, soprattutto nei momenti di emergenza o nei territori dove i mezzi agricoli in conto proprio non sono sufficienti. Durante l'alluvione in Romagna del 2023 – ricorda Scozzoli – furono proprio le imprese agromeccaniche associate ad Apimai Ravenna a intervenire in prima linea per il ripristino dei canali e la rimozione dei detriti. Un esempio concreto di come la sinergia tra pubblico e privato possa tradursi in sicurezza, efficienza e rapidità di intervento. "La gestione dell'acqua e del territorio – conclude Scozzoli richiede oggi un approccio di rete: consorzi, tecnici, agricoltori e agromeccanici devono lavorare insieme, ciascuno con le proprie competenze. L'acqua non aspetta i tempi della burocrazia, e per questo serve una legge che includa tutti gli attori che, ogni giorno, garantiscono la funzionalità e la sicurezza del Paese". UNCAI resta a disposizione del CNEL per ogni approfondimento tecnico e per contribuire, con la propria esperienza, al perfezionamento di una norma che può davvero segnare l'inizio di una nuova stagione di manutenzione intelligente del territorio.
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