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Turismo

Natale blindato : ko le strutture agrituristiche pugliesi

Coldiretti: "Un vero paradosso sono i luoghi più sicuri"

La decisione di blindare i pugliesi nei giorni fra Natale e Capodanno per l'emergenza Covid mette ko le strutture agrituristiche regionali che sono principalmente situate in piccoli centri rurali con una clientela proveniente dalle grandi città e dai paesi limitrofi. E' quanto denuncia la Coldiretti Puglia in occasione della Assemblea dell'Associazione agrituristica Terranostra sugli effetti delle nuove disposizioni nazionali anti contagio per il periodo delle feste di fine anno. Si tratta di un preoccupante duro colpo per gli agriturismi italiani che fa salire ad oltre 60 milioni di euro le perdite subite nel 2020 a causa della pandemia Covid. Un vero paradosso – denuncia la Coldiretti - se si considera che gli agriturismi, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all'aperto, sono secondo www..campagnamica.it i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. "A far scegliere l'agriturismo infatti molto spesso – sottolinea la Coldiretti – l'opportunità di conciliare la buona tavola insieme alla possibilità di trascorrere il tempo libero all'aria aperta e rispettano tutte le prescrizioni sanitarie e come ulteriore impegno a garanzia di tutti abbiamo anche creato un vademecum interno per rafforzare le misure anti contagio", afferma Filippo De Miccolis Angelini, presidente di Terranostra Puglia.

I limiti imposti per le festività di fine anno – precisa la Coldiretti – arrivano dopo che il primo lockdown ha azzerato le visite in campagna nei tradizionali weekend di primavera e di Pasqua mentre durante l'estate ha pesato l'assenza praticamente totale degli stranieri che in alcune regioni rappresenta la maggioranza degli ospiti degli agriturismi con un crollo del 70% dei bilanci. "E' un colpo durissimo che si aggiunge alla perdita di fatturato registrata a partire dall'8 marzo scorso – insiste il presidente De Miccolis, da quando è partita l'emergenza ed il lungo lockdown. Il boom di presenze di turisti italiani negli agriturismi ad agosto non ha certamente compensato le perdite subite dagli agriturismi in Puglia nel 2020. A fronte dei 4,2 milioni di arrivi di turisti nel 2019 e 1,2 milioni di arrivi dall'estero, è evidente la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e con le nuove restrizioni", conclude De Miccolis.

A rischio è un sistema che può contare su 876 strutture con quasi 5mila posti di lavoro – aggiunge Coldiretti Puglia – dove il distanziamento non si misura in metri, ma in ettari. Le eventuali deroghe sugli spostamenti interessano oltre 215mila di pugliesi che vivono in piccoli comuni con meno di 5mila abitanti, pari al 33% del totale dei comuni della Puglia, secondo una analisi della Coldiretti/Fondazione Divulga in riferimento all'ipotesi di superare il divieto agli spostamenti per le aree limitrofe ai piccoli comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno. I piccoli comuni pugliesi, con popolazione inferiore ai 5mila abitanti sono 85 su 257 totali su una superficie territoriale di circa 2.792 km quadrati - ricorda Coldiretti Puglia - di cui 40 in provincia di Lecce, 38 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Taranto e 2 in provincia di Bari e garantiscono il distanziamento in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole, dai vigneti agli ulivi secolari, con le masserie di straordinario pregio, i verdi pascoli, le distese di grano e i terrazzamenti fioriti.
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